R Recensione

6/10

The Owls

Daughters And Suns

Debutto sulla lunga distanza per The Owls, quartetto di Minneapolis, due maschietti e due femminucce, tutti compositori tranne l'attuale batterista. Formula arcinota, soft pop dalle armonie delicate, voce quasi sempre femminile, strumentazione standard ... nulla di particolarmente nuovo insomma, ma tutto discretamente miscelato, questione non da poco per una band in forza al Reggimento "twee da cameretta e dintorni" così affollato e ricco di concorrenza, quattordici tracce che hanno il pregio di non superare (quasi) mai i tre minuti di durata.

Chiaramente Daughters and Suns è album che non funziona come piatto forte della serata, ma è sicuramente un buon sottofondo preparatorio prima dell'evento, magari mentre cerchi la giusta concentrazione prima di partecipare ad una conferenza di intellettuali che si interrogano sull'importanza e l'impatto di If You're Feeling Sinister sui ragazzi figli di genitori separati, oppure mentre sei solo in casa e ti accingi a sistemare i piatti di carta per gli amici che ti raggiungeranno a cena, in questi casi allora si!

Nella traccia di apertura The Way On la voce di Allison LaBonne tradisce ammirazione per la chanteuse Nico, ed il tappeto musicale è in qualche modo riconducibile al repertorio più soffice dei Velvet Underground, così come Isaac Bashevis Singer procede come una sorta di Sweet Jane in chiave twee, mentre le strofe di Little Stranger, frutto della penna di Maria May, sembrano una rilettura di Ruby Tuesday interpretate con la beata innocenza di una bimba.

Procede sornione l'album, tra accordi e sospiri tendenti al malinconico e spiragli di sole a dar brio ed effervescenza, armonie vocali stile sixties nelle brillanti All Those In Favor e The Lucky Ones, delicatezze a là Isobel Campbell anche nella hit Peppermint Patty, pregevole il finale con Channel, una intro vicina alla Sgt.Pepper Reprise ed un organo pestato in stile Billy Preston, rapidamente mutano in un jingle vicino agli indimenticati La's di There She Goes. Un lavoro destinato solo agli appassionati del genere, nulla di imperdibile, ma gradevole.

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