A Beatrice Antolini - Live Report

Beatrice Antolini - Live Report

BEATRICE ANTOLINI – CIRCOLO DEGLI ARTISTI – 07/03/09.

“The next big thing”

A seguito della pubblicazione di “A due”, il suo secondo disco, la ragazza ha raccolto consensi unanimi e articoli importanti nelle testate musicali sia cartacee che virtuali, e viene ospitata per la seconda volta in pochi mesi dal Circolo degli Artisti. C’è quindi molta curiosità di vederla alla prova del live. Prova che, diciamolo subito, non delude le aspettative.

Come al solito entro nel locale per il solito giro pre-concerto. La crew sta preparando il palco dopo l’esibizione dei Les Fauves. La prima cosa che salta agli occhi è la strumentazione della band: la batteria dotata di qualcosa che assomiglia a una pelle di una cassa ma che verrà usata come piatto, due set di percussioni di cui uno disposto a mò di batteria, poi i soliti ampli d’ordinanza per basso e chitarra. A concerto iniziato scopro che c’è spazio anche per un trombettista. A disposizione della Antolini una doppia tastiera (tra cui un moog), due congas e altre stramberie assortite.

Comincia il concerto con la sessione ritmica ad iniziare le danze in attesa che entri il resto della band. La protagonista, al centro del palco con i suoi strumenti, comincia a cantare e strapazzare le sue tastiere dopo la breve intro strumentale. Il repertorio proposto dalla Antolini è spiazzante, c’è una continua ricerca della complessità nelle sue canzoni che rende la sua proposta assolutamente originale rispetto agli standard a cui siamo abituati in Italia. La ragazza, con piglio da performer consumata, passa senza soluzioni di continuità da atmosfere che richiamano al cabaret mittleeuropeo a sonorità tex-mex, dal pop all’exotica, aggiungendo, tanto per non farsi mancare niente, anche una spruzzatina di reggae e funk.

A volte tira fuori dal suo cilindro qualche ballad dove anni di studi di pianoforte si mischiano agli spettri della chitarra di Marc Ribot e ad echi di Tom Waits e Calexico. Nei pezzi proposti non ce n’è uno che mantenga lo stesso stile dall’inizio alla fine. Lei letteralmente rapita dalla sua musica raramente si rivolge al pubblico, se non per brevi ringraziamenti, e dividendosi tra tastiere e percussioni a volte tende a trascurare il cantato - bella la sua voce, ma in più di qualche occasione sotto tono - supportata, occorre dirlo, da una band che sa il fatto suo.

Da segnalare l’iniziale A new room for a quiet life, Sugarise, Coca cola shirley cannonbal, Funky show, Morbidalga. Nel bis in un improvviso slancio di loquacità e di umorismo che in pochi avranno colto, annuncia Bread and puppets –canzone tratta dal suo primo album Big Saloon - come nuova canzone, dopodiché si chiudono le danze con la nostra che si prende meritati applausi e ovazioni.

Insomma non lascia indifferenti Beatrice Antolini, e a fine concerto ho la certezza che chi parlava bene di lei ne parlava a ragione. Forse c’è troppa carne al fuoco e la materia ancora non è amalgamata bene, ma da quel che si è visto e sentito stasera la ragazza ha tutte le carte in regola per fare cose importanti.

Non capita spesso di trovarsi davanti ad artisti così in Italia, ma quando capita è un vero piacere, soprattutto quando si tratta di donne che non fanno il verso a cantantesse da strapazzo.

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REBBY alle 8:14 del 13 marzo 2009 ha scritto:

Mi sarebbe piaciuto esserci. Mi accontento della tua concisa e attenta descrizione dell'evento,

condividendo le tue riflessioni, anche se io ho ascoltato solo il CD.

mr-shankly, autore, alle 21:15 del 13 marzo 2009 ha scritto:

Grazie per l'attenzione. La Antolini merita sicuramente di essere vista dal vivo anche perchè rispetto al disco rende il triplo. La prossima volta non fartela scappare, intanto per darti un'idea ti do questo link dove puoi vedere un mini concerto registrato appunto per gli utenti di youtube:

Buona visione