A C'era una volta in America - Dal movimento Hippy al Punk

C'era una volta in America - Dal movimento Hippy al Punk

Vizi e virtù del movimento underground Americano ...

PROLOGO

40 anni di Rock & Roll, un viaggio retrospettivo in quella che potremmo definire l'evoluzione "culturale-consumistica" che più di ogni altra forma artistica ha influenzato intere generazioni, diventando in molti casi la colonna sonora di una società perennemente in fermento. Sin dai primi anni '50, da quando cioè il mito “Dean-Presley” diventò per l'America perbenista del dopoguerra, la prima rivolta generazionale contro uno status-symbol prefabbricato, fino ai movimenti pacifisti e antinucleari dei nostri giorni il Rock ‘n Roll ha sottolineato spesso determinandole, le principali fasi di innovamento che la società occidentale ha attraversato: MUSICA : DIVERTIMENTO = POLITICA : BUSINESS Una equazione contraddittoria che trova concretezza in ogni evoluzione o involuzione che lo stesso Rock ha vissuto. L'ambiguità d'altronde è sempre stata l'anima immortale del Rock, preservandolo continuamente da morte prematura. E per avere conferma di ciò, basta fare un salto nel passato o ritorno al futuro e inoltrarci nel clima utopico che contraddistinse negli anni '60 la musica Rock in particolar modo negli STATI UNITI. Nel 1955 a New York erano poche decine di intellettuali, nel 1965 a San Francisco una intera generazione. ATTO I°: NEL GIARDINO DEI FIORI DEL MALE Ancora oggi in America, la classe operaia ha poco da spartire con la politica dei mutamenti, e i Sindacati, contrariamente a quelli Europei, possono considerarsi conservatori... figuriamoci nella seconda metà degli anni '60. Fu così che la così detta politica dei mutamenti cadde inevitabilmente nelle mani di altre categorie sociali, in particolar modo piccola borghesia e studenti dei Campus.

E' di scena la CALIFORNIA...

Le più svariate forme "artistiche" confluiscono verso nuove mete, pittura, letteratura, teatro, cinema, musica costituiscono un fatto politico, un punto di partenza rivoluzionario ed in particolare il “Rock & Roll", l'espressione "creativa" che per sue caratteristiche ha un più largo sviluppo a livello di massa, spinge in quegli anni a fare di un sogno idealista una nuova realtà. Come si è detto la storia della musica rock americana ed in particolar modo della costa orientale degli States, almeno ai suoi inizi, si confonde con quella di altre forme artistiche per le istanze di rinnovamento generale del quale si faceva portavoce. Un'altro aspetto fondamentale della vicenda Californiana è identificabile in quegli agglomerati culturali che si andarono formando in certi quartieri di San Francisco o negli immediati dintori, le “Comuni”. Attori, grafici, pazzi, musicisti, studenti, viaggiatori lisergici, tutto un ribollente calderone umano, dove l'esaltazione dette vita ai primi semi dell'autogestione. ¬ La Comune "Acida" dello scrittore Ken Kesey, generò al suo interno i futuri Grateful Dead di Jerry Garcia, mitico ed ormai innocuo gruppo rock californiano. L'acido lisergico suggerisce album sorprendenti, la lezione blues e rock viene tagliata, analizzata, deformata, capovolta, fino ad estrarne una materia nuova, catturando gli accordi negli angoli più reconditi del cervello. Le nottate del gruppo per le strade di San Francisco diventano leggenda, oggi non sono altro che un gigante buono dallo sguardo ebete, che fa paura e nello stesso tempo scatena nostalgie. E ancora la comune della San Francisco Mime Troupe, la prima compagnia teatrale di strada, si trasformò prima in Family Dog ed in seguito grazie ad alcuni studenti dell'alta borghesia californiana in Jefferson Airplane, indiscussi alfieri della città: "Have You Seen The Stars Tonight ?"(Hai visto le stelle stanotte) e per un attimo almeno ci si può illudere di averle toccate. Il grido di Ginsberg, Casady, Ferlinghetti, Rubin si faceva largo mischiandosi alla “Eve Of Distruction”, e i Jefferson Airplane raccolsero il vento nuovo e lo trasformarono in bufera contro l’America benpensante del Vietnam. Musicalmente grande importanza assume per i gruppi californiani, il passaggio di Bob Dylan all'elettrificazione. Le sue tournee del 1965 e le tournee dei Rolling Stones sempre dello stesso anno, fecero confluire sui lidi west-coastiani gente come Mike Bloomfield, Al Kooper, Steve Milller, Paul Batterflied, The Charlatans e nascere in quei paraggi complessi del calibro dei Byrds, Lovin Spoonful (questi giravano per le Università con Allen Ginsberg), Quicksilver Messenger Service di John Cipollina e Dino Valente, Big Brothers, Flamin Groovies, Moby Grape, Fugs, Mc5, Doors, Mistery Trend e tantissimi altri nomi luminosi, diversi dei quali ormai perduti negli abissi del tempo ma fondamentali per la successiva maturazione del Rock made in USA. Contemporaneamente a questo fiorire di musica e idee avvenne l'inevitabile risveglio degli studenti e i primi disordini nei Campus. A San Francisco è una danza sfrenata di una genera¬zione che scopre il mondo. Fra campanelli, colori, e fiori la scena cambia ad ogni istante. L'opposizione alla guerra in Vietnam si circonda di impulsi creativi e le strade si riempiono di una nuova "nazione" che ha qualcosa da gridare. "Somebody To Love" urlata rabbiosamente dalla musa dei Jefferson, Grace Slick, divenne inno e slogan politico: "Essi non possono tollerare le nostre coscienze Noi non possiamo tollerare le loro ostruzioni La vita è mutamento Ho visto che i loro modi di essere Sono troppo lontani dai miei gusti Nuovi mondi possono essere raggiunti”

ATTO II°: LA LOTTA POLITICA DIVENTA LOTTA GENERAZIONALE

Da una parte gli studenti, i Freaks, i negri, le chitarre dalla altra la polizia, i genitori, le istituzioni, la guerra. Al centro quasi a fare da cerniera il business, che lungi dall’essere sconvolto si prepara ad adeguarvisi per trasformare la diversità in una moda per spalancare, le festose e infernali porte al consumo. Ma la Frisco dei nostri sogni di gioventù è in continuo fermento e non si cura delle ombre che vanno addensandosi. Si parla di città libera, lo sceriffo di contea e la Polizia accettano fiori dai dimostranti, anzi qualche acuto osservatore giura di aver visto rollare più di uno spinello oltre gli scudi di plexiglass. Nel gennaio I967 al Golden Gate Park sono in ,ventimila ad in namzare il canto all'uomo: il IO HUMAN BE IN è un modo per parlare, per comunicare, per dire le cose ... sul palco c'è "MAHATMA" Ginsberg e la sua saggezza Zen, c'è Jerry Rubin e la sua condanna al Vietnam, ma ci sono anche i Dead, i Jefferson, i Quicksilver (uno dei complessi più intelligenti e misconosciuti dell'avventura pop di quegli anni, il loro stile asciutto ha sempre rifiutato il facile gioco delle mode), i Big Brothers guidati da Janis Joplin, una ventenne texana dalla pelle bianca ma profondamente nera nell 'anima e nella voce. Tutto questo in un clima euforico certamente irripetibile. In questa atmosfera si giunge nel 1968 al 10° Monterey Festival, sagra del fango e dei fiori dal quale emergeranno i nomi che scolpiranno almeno un decennio di musica: Jimi Hendrix, Country Joe Mc Donald, The Who, Otis Redding, Ravi Shankar e tanti altri musicisti minori ma non meno importanti. La comune di Jerry Garcia, ritenendo questo festival troppo commerciale, rifiutò di parteciparvi e si ritirò sulle colline del vicino Monterey inventando un free-Festival suonando per oltre 10 ore consecutive. La loro è musica delle coscienze, una musica che fa gioire i corpi ma soprattutto le menti. Sembrerebbe il paradiso, ma invece è l'anticamera dell'inferno.

ATTO III°: GLI ANNI BUI DEL PROIBIZIONISMO

Le strutture alternative californiane si sono troppo solidificate diventando un potere a se stante (FLOWER POWER), il potere centrale deve intervenire e lo fa nella maniera più rozza e subdola. Si vara in maniera frettolosa una legge che vieta l'uso e la detenzione delle droghe leggere, così con la scusa della marjuana si criminalizza il Rock & n’Roll, e ogni concerto viene continuamente interrotto dalle persecuzioni poliziesche, si chiudono locali mitici come il Matrix e l'Avalon Ball Room con la luminosa motivazione che "ospitava musicisti dalla indubbia moralità". A questa manovra repressiva e al conseguente allontanamento da Frisco di alcune menti più illuminate, lo show-business ne approfitta per celarsi nella nuova realtà, assorbirne i contenuti più intransigenti e vomitare al mondo il nuovo affare. San Francisco viene decantata come la città dei fiori, le strade si trasformano in mercatini di cenci colorati e collanine. Scott McKenzie registra la canzoncina "San Francisco" e si trova proiettato in testa alle classi¬fiche di tutto il mondo.

Frotte di giovincelli piovono in California per consumare la settimana dei fiori pagata dal papa e l’emozione di qualche giorno vissuto da hippye. Insomma fu un'astuta mossa che pugnalò il movimento underground americano ormai già cadavere e davanti agli occhi attoniti delle migliaia di turisti infiorati, i pochi freaks sopravvisuti ne celebrarono simbolicamente i funerali. In questo contesto il ROCK mise da parte le tematiche più rivoluzionarie e visionarie, trasmesse fino a quel momento con estrema violenza espressiva per riproporsi in sdolcinate ballate pseudo folk. Per un attimo la poesia e il sogno prendono il sopravvento alla violenza del delirio sociale.

Ma è solo il raccogliersi con cui il leopardo si appresta al balzo mortale. E' evidente che il discorso rivoluzionario deve riprendere quota poggiando su basi nuove. La sola fantasia, il solo idealismo la comunicatività degli allucinogeni evidentemente non bastano più: “...chi sogna e non si difende è sempre più debole del proprio oppressore..." La rivoluzione delle menti doveva quindi spostarsi alla rivoluzione attiva.

Questa necessità comincia ad essere sentita da tutte le parti in causa. Da una parte le forze dell'Underground cominciano a rendersi conto che il potere della fantasia deve associarsi a forme più pratiche di lotta; dall'altra parte le tradizionali forze progressiste cominciano a comprendere che la fantasia non è contraria agli scopi del rinnovamento e che l’inglobamento del linguaggio Rock e della cultura lisergica è fondamentale per raggiungere le grandi masse giovanili in fermento. Resosi conto di questo l'underground americano riprende forza e da queste nuove istanze nasce il YOUTH INTERNATIONAL PARTY di Abbie Hoffman e Jerry Rubin. Si fondono così esperienze tra le più disparate in un unico legame: Allen Ginsberg ed il Black Party, i negri non violenti e integrazionisti di Martin Luter King con frange estreme di giovani radicali, le Black Panthers e i pacifisti. La rivoluzione è intesa come un grande spettacolo teatrale, in cui le forze del movimento sono gli attori, e il mondo intero il grande spettatore che deve essere prima sconvolto e poi cambiato.

Da questa nuova premessa esplode la grande rivolta-spettacolo di Chicago durante la Convenzione Democratica del '68 che vide unite le forze più radicali del "movement" e le cui fasi vennero trasmesse in diretta dalle maggiori stazioni televisive e seguite da milioni di americani sbigottiti. E i settecentomila accorsi a Woodstock nell'estate dell'anno seguente, per il primo colossale festival-pop completamente libero, (così almeno ci si illudeva allora) alimentano sempre di più le speranze di chi intravedeva all'orizzonte una nuova e sterminata "NAZIONE UNDERGROUND". In questo periodo vengono prodotti dischi estremamente significativi, dove viene creato un perfetto punto di incontro tra ideologia, perfezione musicale e collocazione storico-sociale: "VOLUNTERS" dei Jefferson Airplane, "LIVE DEAD" dei Greateful Dead, "ABSOLUTELY LIVE" dei Doors di Jim Morrison, tanto per citare i primi che vengono in mente. Verso il 1970 buona parte della musica sorta sulle ali del movement comincia a sgretolarsi. Anche la nuova politica non è riuscita ad aprire una breccia nel corazzato sistema americano. Herbert Marcuse passa di moda, Rubin ed Hoffman, ripiegano in una comune agricola, altri leaders alternativi si affiliano a sette religiose, John Sinclair degli MC5 capo delle pantere bianche è in prigione, John Lennon e Yoko Ono ormai americanizzati, introducono con la loro adesione al movimento, l'ambiguità dei dollari.

Atto IV°: LA WOODSTOCK NATION È ORMAI DISINTEGRATA. Questo momento di nuova crisi viene esemplificata dalla nascita di comunità mistico-religiose e da una esplorazione più o meno sincera delle dottrine orientali. Scompensi e turbamenti che non mancano di conseguenze pericolose. Infatti agli innocui giovani misticheggianti, si aggregano altri che idolatrizzano l’LSD e misticismo e si macchiano di delitti spaventosi nell'ottica di un ritualismo agghiacciante. La strage di BEL-AIR ad opera della setta di SATANA-MANSON ne fu un esempio lampante (venne massacrata Sharon Tate la giovane e bella moglie del regista cinematografico Roman Polansky). La musica và alla ricerca di nuovi lidi, gli spazi siderali si sovrappongono agli ideali di lotta, la paura della guerra atomica e la disumanizzazione progressiva dell'occidente, forniscono la nuova ideologia al Rock. Si frantumano i miti di una generazione; l'autodistruzione e la morsa soffocante del business colpiscono mortalmente il mondo del rock, Jimi Hendrix, Jim Morrison e Janis Joplin si lasciano suicidare da overdose di eroina. I loro volti, per anni scomodi, improvvisamente sono in vendita nei grandi magazzini e seppelliscono quasi un decennio fatto da una lingua parlata, ascoltata, amata, capita e vissuta da intere generazioni: IL ROCK & ROLL.

ATTO V°: DALLA WEST-COAST ALL’ EAST-SIDE... IL PUNK. Seguono anni bui, il country acido dei Byrds diventa Easy Listening di buona fattura ma privo di significati, la West-Coast in coma ormai irreversibile continua a partorire musiche melaniose e sdolcinate per liceali innamorati. L’underground ritorna negli scantinati e nei garages; bisognerà arrivare al 1977 quando dopo circa 5 anni di silenzio la nuova cultura esplode nuovamente, questa volta non più al sole delle calde spiagge californiane ma all'ombra umida dei grattacieli metropolitani. Sarà New York la grande mela, il centro dell'attenzione musicale mondiale. Il nuovo rock metropolitano eredita in un certo modo la creatività e la rabbia della musica degli anni passati. Locali come il C.B.G.B. vivono il fermento senza saperlo, le espressioni più violente e tenebrose di una certa cultura "colta" non rinnegano i padri spirituali del passato come Morrison, Lou Reed ed MC5. Si è scatenata la nuova rivolta, ed ha già una etichetta il "PUNK" (questo termine venne già usato in america sul finire degli anni '50 per indicare i gruppi semi improvvisatori che animavano le HIGH SCHOOL DANCE, scimmiottando suoni ed atteggiamenti dei complessi pop inglesi più in voga). Negli Stati Uniti questo "fenomeno musicale" si sviluppa specialmente sulla East-Coast e nelle grandi metropoli industrializzate come Detroit, Boston e risente molto meno il peso consumistico che immediatamente è avvertibile in Europa. In Inghilterra infatti, considerata la scarsa consistenza della proposta musicale si mette immediatamente in moto la macchina dell'establiment, le case discografiche più grandi e le piccole Label auto-gestite di buttano a capofitto certi di trarne ottimi profitti da questa musica apparentemente approssimativa ed elementare, condita da testi crudi e realistici.

THE GREAT ROCK & ROLL SWINDLE..” ...la più grande truffa del Rock & Roll ha inizio. “God Save The Queen”, impreca Sid Vicious dei Sex Pistols, vomitando ingiurie irrispettose verso la Regina d’Inghilterra. Anche lui seguirà la strada di Jim, Jimi e Janis, ma il delirio dell’eroina questa volta non consacra un mito e il suo suicidio sarà presto dimenticato. Nessuno imbraccerà la sua chitarra per sparare rabbia e rivoluzione. Gli Hippy diventano Yuppy le comuni diventano centri di agri-turismo dove si coltiva New Age ed esoterismo. Una storia che si ripete, anche in questa occasione l’infernale ingranaggio del consumismo più spudorato ha attivato i propri bilanci mercificando la nuova rivoluzione musicale, nata negli scantinati dei sobborghi metropolitani, per restituire a botta di Video stereotipati e dischi vergognosamente tutti uguali, un prodotto assolutamente innocuo ed inoffensivo, costruito su misura per le nuove generazioni di teen-agers alla ricerca dello "sballo" preconfezionato, ma questa è un’altra storia.

Per approfondire: http://www.storiadellamusica.it

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