A Cloud Control @ Spazio 211 di Torino (15/03/2014)

Cloud Control @ Spazio 211 di Torino (15/03/2014)

“When you re-appear…”, The Smoke, The Feeling

 

A Torino, in una notte quasi primaverile di luna piena, per un po’ ci siamo sentiti altrove. Non in un luogo ben preciso, così che lo Spazio 211 potrebbe benissimo essere un intimo e affascinante club del nord Europa in mezzo a palazzoni di periferia e brutte chiese moderne. Gli avventori sono proprio quelli che ci si potrebbe aspettare di vedere in questi casi: giovani (e non) “alternativi” con camicie a quadri, hipsters con occhialoni, borse di cuoio e berretti di lana.

Combriccole variegate di amici si riuniscono intorno ad una birra prima del concerto, per poi avvicinarsi in massa verso il palco appena le dita di Heidi Lenffer, esattamente alle 23:23, cominciano a sfiorare la tastiera: si parte con la strumentale Scream Rave, preludio alla bella e più nota Dojo Rising. Del recente lavoro del 2013, Dream Cave, i Cloud Control ci regalano Island Living, le divertenti e briose Moonrabbit e Happy Birthday, canzoni che ricordano un rock più classicheggiante come Scar, PromisesDream Cave, che dà il nome all’album.

Stili diversi contaminano le loro creazioni, come loro stessi amano ammettere: ispirandosi a gruppi come Yo la Tengo, Beastie Boys, The Flaming Lips, i Cloud Control creano un pop rock dalle atmosfere oniriche e dalle melodie semplici e trascinanti, suoni senza spazio e senza tempo.

A mezzanotte il ritmo etereo e psichedelico di The Smoke, The Feeling, uno dei pezzi migliori, riempie la sala e invita il corpo a seguire la melodia e gli incalzanti riff della chitarra di Alister Wright, il cantante del gruppo. Il primo disco (Bliss Release) è ben rappresentato dalle più note Gold Canary, Meditation Song, Just For Now, There’s Nothing In The Water, pezzi più freschi e spontanei e forse anche, in qualche modo, più “acerbi”, ma non meno interessanti, sempre caratterizzati dall’armonia dei falsetti. I CC suonano ininterrottamente per circa un’ora: solo a fine concerto ringraziano calorosamente il pubblico, rivelando che la tappa torinese è l’ultima, prima del rientro in Australia. Veniamo subito anche noi trasportati un po’ in quella terre e sembrano infiniti i chilometri che separano l’Italia dall’altro emisfero: non per i quattro ragazzi di Sidney, che hanno affrontato un lunghissimo tour (“di mille anni”, scherza il chitarrista) che li ha condotti in tutta Europa.

Dopo essersi esibiti, sono sempre Heidi e Alister ad occuparsi del merchandising: hanno finito i cd, ma hanno ancora alcuni vinili e la voglia di sorridere insieme in foto. I volti stanchi ma sereni celano la soddisfazione per il calore ricevuto e l’ottimo riscontro ottenuto un po’ ovunque, sicuramente meritato: un affettuoso ringraziamento a un piccolo (ma promettente) gruppo, per averci fatto spazio per un po’ nella loro “Caverna del sogno”.

 Scaletta:

Scream Rave

Dojo Rising

Island Living

This Is What I Said

Happy Birthday

Meditation Song

The Smoke The Feelings

Promises

Just For Now

Gold Canary

Scar

There’s Nothing In The Water

Dream Cave

Brano inedito

C Commenti

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Sor90 alle 19:30 del 19 marzo 2014 ha scritto:

Eccolo il tizio con la camicia a quadri! Bel live davvero. L'atmosfera si è riscaldata pezzo dopo pezzo. Ottime le due voci e la sezione ritmica bella vivace e pulsante, per delle versioni più aggressive rispetto al disco.

Jacopo Santoro alle 19:35 del 19 marzo 2014 ha scritto:

Vito ma eri a vederli?

Potevi dirlo, ci saremmo visti!

Gran bel concertino: un po' breve, ma intenso.

Sor90 alle 19:47 del 19 marzo 2014 ha scritto:

Si c'ero, dalla parte opposta a giudicare dalla foto qui sopra XD Non sapevo ci fossi. l'ho scoperto oggi!

AnnaG alle 19:41 del 20 marzo 2014 ha scritto:

Ciao "tizio-con-la-camicia-a-quadri!", grazie per il commento Peccato non averti incontrato, magari sarà per un prossimo concerto!