A Dente - Live Report

Dente - Live Report

02-05-2009 - Cantine El Quixote (Varese)

Storie di provincia. Storie di un capoluogo la cui provincia racchiude 860.000 anime ed una manciata di locali dove ascoltare musica dal vivo. Se a tutto ciò aggiungiamo il fatto che di quei locali i quattro quinti (e 5 saranno in totale) l'unica musica che conoscono è quella delle cover band, altro non resta che lavorare in attesa dell'ennesimo fine settimana a base di alcool e sogni di gloria. Di quei sogni al lunedì non ricorderemo neanche l'incipit.

Eppure stiamo parlando di una città che ha ospitato concerti di musicisti del calibro di Sonic Youth, Deep Purple, Dream Theater, Jethro Tull, Goran Bregovic, 16 Horsepower, Sophia, Karate. Qui è nato l'hip hop italiano degli Otierre e sempre qui un gruppo di ragazzi, patrocinati dagli alfieri dell'indie di Ghost Records, ha composto alcuni piccoli capolavori di introspezione musicata (mi riferisco ai lavori di Mr. Henry, Encode, Midwest e Bartòk per citarne alcuni).

Proprio per Ghost Records è uscito l'ultimo album di Giuseppe Peveri, in arte Dente, che per la rassegna AutorIndie è stato invitato alle Cantine El Quixote per cantarci perchè “l'amore non è bello”. Ognuno di noi fondamentalmente lo sa il perchè, e basta questo per coinvolgerci nelle liriche tristallegre del cantautore di Fidenza. Oltre alle qualità di musicista, già ormai comprovate dalla critica e non solo, Dente sa conquistarsi il pubblico con simpatici siparietti (all'affermazione urlata “bravo e bello!” risponde “devi aver visto pochi uomini nella tua vita”) e con quell' atteggiamento sempre in bilico tra il serio ed il faceto che lo accompagna nelle esibizioni dal vivo.

Il concerto ruota attorno alle canzoni dell'ultimo disco: “A me piace lei”, “Buon appetito”, “Vieni a vivere” sono cantate dalle prime file, ed all'autobiografica “Quel mazzolino” che racconta di quando gli è stata ritirata la patente, sorridiamo, tenendoci la nostra stretta nel portafoglio. Rispetto al passato, Dente è accompagnato da una band, con cui il feeling sembra già da “amicizia decennale”. Non si toglie però lo sfizio, in onore alla tanta gavetta fatta per poche manciate di euro, di un piccolo set privato di poche canzoni.

Non mancano mai “Baby building” e“Diecicentomille” dall'album “Non c'è due senza te” e “Le cose che contano” dall'omonimo ep.

Il concerto si conclude con “Beato me”, la canzone con cui l'artista a partecipato alla compilation “Il paese è reale” e che proprio il giorno prima di questo concerto varesino, ha eseguito davanti ad 800.000 persone, per il concerto del Primo Maggio a Roma. Quasi l'intera provincia di Varese.

Le Cantine El Quixote non sono Piazza San Giovanni, ma se ci accontentiamo delle proporzioni, anche qui c'è il pienone, ed il merito va ai ragazzi che stanno organizzando i concerti, in un comune dove per “ospitare” Moltheni, Paolo Benvegnù, Dente, Samuel Katarro, Federico Fiumani ed in passato Le luci della centrale elettrica ed altri, devi mascherare la parola concerto con “rassegna di scrittori di musica indipendente” !

Chi vive in un'altra qualsiasi provincia dimenticata da Dio potrà forse irritarsi leggendo tutti i nomi che ho citato. Il fatto è che in poche righe ho tirato il sunto di 20 anni. L'interesse non manca, le possibilità neanche, basterebbe solo un attimo di attenzione in più da parte di chi custodisce gelosamente le chiavi di questa città, per superare le diffidenze che non stanno facendo altro che incanalare in un percorso di decadenza e di nullafacenza culturale i giovani.

Un ultimo esempio: nel 2007, i Court, una band storica varesina, dopo un tour negli Stati Uniti, vincono il Los Angeles Music Award come “Best Alternative Artist”. Li avete mai sentiti?

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.