A Dirty Actions - I figli del demonio

Dirty Actions - I figli del demonio

 

Punk’s not dead. A Genova la presentazione alla Feltrinelli de “I figli del demonio -  biografia dei Dirty Actions punk-new wave genovese 1979-1982” (ed. liberodiscrivere €15)  si è trasformata, giovedì 29 marzo, in un tuffo nella storia di oltre trenta anni. Era  il 21 Marzo 1980 quando uno dei primi gruppi punk genovesi teneva il primo vero concerto al Charlie di Piazza Portello, pochi pezzi subito degenerati in una rissa pazzesca fra pubblico e musicisti. Da lì partì il viaggio dei Dirty Actions culminato qualche mese dopo nel live a Milano come opening act dei Damned e la pubblicazione del primo e unico 45 giri “Rosa Shocking “ per la CrampsPunk’s not dead, davvero, a vedere dal vivo Johnny Grieco, storico cantante della band e l’unico rimasto attivo in campo musicale, che nel 2012 ha mantenuto inalterata la carica trasgressiva e la potenza scenica di quei tempi , coinvolgendo il folto pubblico di testimoni dell’epoca in un breve ma intenso viaggio sulle note dei pezzi più conosciuti del gruppo. Dopo un paio di minuti di “Rosa shocking” , sparata a palla dai musicisti della band di Bobby Soul, prestati per l’occasione, è già in volo sul pubblico della saletta della libreria genovese, di solito avvezza a presentazioni ben più compassate. Poi tocca al “Museo di Lombroso”, a “Bandana boys”, ed iniziano ad arrivare gli altri compagni di avventura dell’epoca, Ugo De Lucchi, Mario Benvenuto, Matteo Bovone, ed il manager Rupert. Il tempo è passato, ma la voglia di riprovare per una volta le emozioni che scaturivano dai  palchi infuocati della scena punk di fine anni ’70 c’è davvero tutta. Per “Tira la boccia”, vero inno del gruppo, si unisce ai cori Claudio Pozzani, oggi curatore di un importante  festival della poesia ed ai tempi componente della scena musicale alternativa genovese. Il clima è quello di una festa e una grande rimpatriata, un abbraccio collettivo ed una celebrazione di un’esperienza, quella di stare in una band, che a diciotto anni costituisce un vero provino di tutto quello che la vita futura riserverà, dalla gioia alle amarezze, dalla competizione alla felicità nel condividere semplicemente, un’amicizia.

A fine anni '70 i concerti dei Dirty Actions erano esperienze catartiche, in grado di coinvolgere nello spirito rivoluzionario che animava il movimento punk e, allo stesso tempo, di lasciare allibiti per l’esibizione di violenza sonora e gestuale. Oggi le chitarre distorte non fanno lo stesso effetto e vedere tanti telefonini che riprendono i salti e le urla di Grieco riporta tutto ad  un tempo in cui il rapporto fra omologazione e dissenso ha una dimensione decisamente diversa.

Dopo l’esibizione, è stata la volta della vera e propria presentazione del libro, curato dal giovane autore Diego Curcio, arricchita da una analisi socio politica del fenomeno punk genovese a cura di Fabrizio “Fritz” Barile , esperto collezionista e studioso del genere. Nel volume, la parabola dei Dirty Actions , consegnata alla Storia in forma di quel 45 giri rosa schocking anche nel colore del vinile, nella partecipazione all’antologia “Gathered” curata dalla rivista Rockerilla e in  un cofanetto postumo edito nel 2009, viene restituita anche attraverso numerose testimonianze e contributi di vita reale da parte dei componenti della band, nelle sue diverse fasi, e di amici, fan e collaboratori .

Una fotografia nitida del contesto e del clima sociale, da cui scaturì quella strana creatura chiamata Dirty Actions. Ma, in fondo, anche la conferma che alla base di tutto c’era una gran voglia di fare casino.

 

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