A DMB Live - Palasharp Milano (22-02-2010)

DMB Live - Palasharp Milano (22-02-2010)

Pensiamoci un attimo.. non capita poi così spesso di assistere ad un gran concerto, con una buona acustica, magari in un posto come si deve (ehm..) e con fior di musicisti sul palco.

Non così spesso, appunto ma ogni tanto capita: è successo stavolta al Palasharp di Milano, complice il ritorno nel nostro paese della Dave Matthews Band dopo il successone ottenuto al festival di Lucca del 2009. (va bene, siamo d’accordo la ‘venue’ è quello che è… non certo il posto ideale per un concerto, specie se paragonato con il Teatro dal Verme dove avevano suonato l’ultima volta che erano passati in città, a metà degli anni 90..ma in questa occasione come forse mai in questa sorta di enorme balera il suono era più che accettabile).

Un Palasharp non esattamente esaurito in ogni ordine di posti (certo, mica c’era il signor Vasco Rossi on stage, vuoi mettere…) ma i fans presenti hanno avuto modo di godersi un gran concerto ed un artista in ottima forma, desideroso di suonare e di stare col suo pubblico.

Nell'arco delle due ore e 40 di musica Dave Matthews ha scherzato e divertito tenendo il palco da par suo; e, ovviamente, cantato e suonato egregiamente assecondato da una band che ha palesato un affiatamento ed una coesione ‘on stage’ rodata nel corso della sua ventennale carriera e che è propria dei grandi (per quanto mi riguarda, aggiungo senza tema di essere smentito che vedere il simpaticissimo Carter Beauford, fazzolettone nero in testa e guanti bianchi giganteggiare dietro il suo drum-kit è uno spettacolo nello spettacolo, e vale da solo il prezzo del biglietto.. semplicemente immenso).

La partenza dello show è  abbastanza in sordina e sorprendentemente affidata ad un pezzo soft e ‘atipico’ come opener quale  ‘Proudest monkey’ ma non ci è voluto poi molto per entrare nel ‘climax’ della serata… e rendersi conto che sarebbe stato un show da ricordare a lungo. Perché ad un certo punto (forse già al terzo brano in scaletta, You might die trying.. o forse più avanti, con il binomio Squirm/Crash into me - sempre bellissima -  ma in fondo ha poca importanza il quando…), qualcosa scatta, e da lì in avanti è solo goduria musicale

Tra vecchi cavalli di battaglia (un po’ pochini per l’inguaribile nostalgico che è in me), accolti da vere e proprie ovazioni, e pezzi più recenti – i più, tratti dall’ultimo Big Whiskey and the Groo Grux king – proposti in maniera assolutamente fedele, la cricca del buon Davide ha regalato brividi ed emozioni; particolarmente riuscite e gradite dal sottoscritto le chicche rappresentate da ‘So damn lucky’, con un lungo 'solo' di un ispirato Tim Reynolds una cangiante ‘Dancing Nancies’ con l’interminabile coda di violino e  l’immancabile ‘Jimi Thing’, un condensato di tutto ciò che è la dmb dal vivo.

Concluso il set con con l’inno di "Don’t drink the water", Dave Matthews & soci sono poi ritornati sul palco per i bis di rito, richiesti da un pubblico entusiasta: splendida e toccante "My baby blue" eseguita da Matthews in solitudine con la sua mini guitar, seguita dalla non eccelsa "Everyday", (scelta forse non azzaeccatissima e che in molti probabilmente non hanno condiviso, a sentire i pareri tutto intorno..), ed una spettacolare chiusura affidata a "Ants marching".

Al termine di un concerto quasi perfetto (ammesso e non concesso che la perfezione sia di questo mondo), si può solo esser soddisfatti di quanto ricevuto… come si dice in questi casi, 40 euro investiti più che bene. Certo, sono mancate una ‘Warehouse’ o una ‘Two Step’ per la canonica ciliegina sulla torta, ma d’altronde se avessero suonato tutte le mie songs preferite non sarebbero bastate 4-5 ore. Considerato poi che erano qualcosa come 15 anni che la dmb mancava da questi lidi e che ultimamente la musica dal vivo non offre spesso occasioni di siffatta qualità, c’è di che essere ben felici…

nota a margine: chi c’era, lo scorso anno a Lucca, dice che lo show toscano aveva toccato ben altri livelli. A questo punto, un po’ di rammarico (ed un pizzico di invidia, lo ammetto spudoratamente) fa capolino..  Non resta che riprendere la tangenziale ovest e con essa la via di casa rigorosamente sotto la pioggia, così come siamo arrivati; ma anche carico di energia e di ‘good vibrations’ che per un bel pò di tempo ancora mi faranno ottima compagnia.

Setlist:

Satellite

You Might Die Trying

Funny The Way It Is

Seven

Squirm

Crash Into Me

So Damn Lucky

Lying In The Hands Of God

Why I Am

Dancing Nancies

Shake Me Like A Moneky

Jimi Thing

Burning Down The House (Talking Heads cover)

You And Me

Don't Drink The Water

--

My Baby Blue

Everyday

Ants Marching

C Commenti

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skyreader alle 12:39 del 3 marzo 2010 ha scritto:

Once Upon A Time In Lucca

Beh, io ero tra "quelli di Lucca"... Posso solo dire che a Lucca è stato un concerto di 3h e trenta veramente al fulmicotone (musicalmente e umanamente), al di là di ogni lecita aspettativa... apperendo da te come è andata a Milano. E chiunque non fosse stato a Lucca aveva l'obbligo di andare o a Roma o a Milano. Ma la scaletta di questi due concerti non è neppure lontanamente confrontabile con quella di Lucca... The Dreaming Tree, 41, Two Step, Rapunzel da sole hanno riempito la calda serata... Ma la sorpresa sono stati brani "minori", come You Might Die trying (con tanto di improvvisazione finale), So Man Lucky, con una coda chitarristica impressionante (credo che anche a Milano l'abbiano fatta così). Per non parlare delle poderose versioni dei Brani dell'ultimo album, tutte più ricche e convincenti delle versioni in studio. Indimenticabili, Lying In The Hands Of God e la toccante Dive In.

luca.r, autore, alle 14:47 del 4 marzo 2010 ha scritto:

ho letto e sentito mirabilie anche del concerto romano, in effetti.. meglio di quello milanese, a quanto pare; certo, Lucca deve essere stato davvero uno show unico - a partire dalla durata eccezionale del set -

Che dire... buon per voi che c'eravate! al di là del (piccolo) rammarico di non aver potuto ascoltare nessuna delle mie preferite, dalle citate Two Step e Warehouse, all'accoppiata The stone/The dreaming tree, il concerto è stato comunque un gran bello e coinvolgente di suo. E mi rendo conto che non sarà mai la stessa cosa, ma mi è venuta una gran voglia di prendermi il box set 'Europe 2009' Almeno un'idea di quello che è stato me la faccio anch'io...

skyreader alle 16:18 del 4 marzo 2010 ha scritto:

"The Stone" non c'è stata neppure a Roma.

Tra il tanto materiale live della DMB ti straconsiglio Europe 2009. C'é un modo di reperirlo anche in Italia ad un negozio di Gallarate, che stranamente ce l'ha disponibile in negozio ad un prezzo ottimo. Senza il bisogno di fare l'acquisto sul sito della DMB.