A Electric Light Orchestra - Monografia

Electric Light Orchestra - Monografia

“..Se i Beatles avessero continuato, la loro musica oggi sarebbe quella degli Electric Light Orchestra…”

Questo è quanto dichiarò John Lennon agli inizi degli anni settanta, riferendosi con ammirazione allo stile musicale degli ELO.

La Electric Light Orchestra (ELO) è un gruppo rock britannico formato a Birmingham nel 1970 da una costola dei Move, fondato daJeff Lynne e da Roy Wood, già fondatore dei Move.

La musica proposta negli anni dal ‘69 al ‘74 è tipica della corrente musicale legata al Progressive-rock , in pratica una evoluzione rock-sinfonica delle sonorità "beatlesiane", alle quali la band ed in particolare Lynne si ispira.

La metamorfosi sfocerà, negli anni a seguire, in una produzione tipicamente pop alla quale neanche loro sapranno sottrarsi e nella quale troveranno il maggior consenso di pubblico e critica.

Partiamo dalla genesi.

Era il 1969 quando Roy Wood leader dei Move invitò per la prima volta Jeff Lynne, allora membro dei “The Nightriders” poi divenuti “Idle Race” , ad unirsi ai Move dopo la dipartita di Trevor Burton. Lynne declinò inizialmente l’invito, credendo molto nel progetto del suo gruppo, ma dovette ricredersi e cedette alla tentazione nel 1970 quando anche Carl Wayne lasciò i Move.

Con l’ingresso di Lynne, nuovi progetti furono messi in cantiere e l’idea della “Electric Light Orchestra” prese forma.

La formazione prevedeva l’ingresso di una sezione ridotta d’archi che potesse arricchire le melodie rock, creando un particolare mix che bene si collocava in un’epoca musicale rivolta alla sperimentazione.

Il primo album, omonimo, è realizzato nel 1972, dopo che il singolo “10538 Overture” ha già raggiunto la top-ten in UK.

I fermenti all’interno del gruppo cominciarono ad affiorare quando Lynne , dotato di forte ambizione, entrò in contrasto con Wood, che lasciò il gruppo per fondare i “Wizzard”.

Da questo momento comincia la galoppata degli ELO capitanata da Lynne che non avendo più rivali, impone in maniera assoluta le proprie idee che, nel bene e nel male, determineranno l’impronta della band e l’intera produzione.

IL nuovo corso è inaugurato con l’uscita dell’album “ELO II”, che contiene una vibrante rielaborazione di “Roll Over Beethoven” scritta da Chuck Berry e già riproposta dai Beatles.

 

Alchimisti eccezionali in sala d’incisione non riescono a tradurre dal vivo un prodotto convincente e nonostante i ricercati effetti visivi e imponenti creazioni sul palco, non riusciranno mai a trascinare il pubblico più strettamente legato agli aspetti strumentali tipici dei gruppi rock dell’epoca.

Nel 1973 viene prodotto il concept-album “On the Third day, in parte strumentale.

E’ un progetto ambizioso dal risultato non proprio centrato che alterna brani rock originali come “Ma-Ma-Bell” a una rielaborazione della classica “ In The Hall Of The Mountain King” di Edvard Grieg.

La vera chicca prodotta in questa fase è rappresentata dalla pubblicazione dell’album “Eldorado” nel 1974. L’album registrato con 40 elementi della London Symphonic Orchestra, rappresenta ancora oggi un piccolo capolavoro del genere classic-rock.

La scalata commerciale avviene l’anno seguente quando, smussati gli arrangiamenti classici, viene pubblicato l’album “Face the Music” ed il singolo funky-rock “Evil Woman” conquista la top-ten in UK e USA.

L'anno successivo esce “A New World Record”, che contiene alcuni dei successi più noti del gruppo, “Livin' Thing”, “Rockaria” e l'altro singolo di grande successo “Telephone Line”.

Il passaggio al pop è ormai definitivamente avviato e le sperimentazioni appartengono al passato.

Il 1977 vede la pubblicazione del doppio album “Out of the Blue” con una serie di pezzi che scalano le classifiche mondiali, come “Turn to Stone”, “Sweet Talking Woman”, “Wild West Hero” e “Sweet is the night”. Nel tour del 1977-1978 girano il mondo presentandosi sul palco con una vistosa astronave dalla quale i musicisti escono fuori; questa diventerà il logo del gruppo.

Il 1979 segna la consacrazione definitiva del gruppo. L’album “Discovery”, domina le classifiche mondiali e, come successo per altri gruppi rock, evidenzia l’inclinazione a seguire le sonorità del momento legate alla Disco music. Brani come “Shine a Little Love”, “Don't Bring Me Down”, “Confusion” e “Last Train to London” sbancano le classifiche mondiali e fanno conoscere la ELO in tutto il globo.

Sull’onda del successo, nel 1980 il gruppo prende parte alla colonna sonora del film “Xanadu”.

L’album, condiviso con Olivia Newton-John che interpreta anche l’omonimo brano scritto da Lynne, riscuote un buon successo.

La sezione d'archi viene eliminata dagli anni '80 in poi (ad eccezione di Mik Kaminski), in favore di un suono più elettronico in linea col pop moderno . Il risultato è l'album “Time”, ultimo vero successo del gruppo, con singoli come “Hold on Tight” e “Twilight”. Sicuramente un buon prodotto.

 

Kelly Groucutt e Mik Kaminski restano nella formazione fino all'album del 1983Secret Messages”, che denuncia i primi segni di cedimento. Successivamente, in contrasto con un Lynne “padre-padrone”, decidono di staccarsi. È praticamente la fine della band, i cui rimanenti tre componenti (Lynne, Tandy e Bevan) nel 1986 pubblicano l'album "Balance of Power" , senza particolare successo e dopo il quale sciolgono il sodalizio.

Il solo che rimane sul mercato “alto” è Jeff Lynne, che inizia l’attività di produzione per altri artisti tra i quali George Harrison, e la partecipazione al supergruppo Traveling Wilburys con Tom Petty, Bob Dylan e Roy Orbison.

Bevan, Groucutt e Kaminsky formano con il tastierista Eric Troyer la “Electric Light Orchestra Part II” nel 1990 pubblicando l’album “Moment of Truth”, un buon prodotto che però non riscuote grande successo.

Nel 2001 Lynne stesso tenta una avventura targata ELO con la pubblicazione dell’album ZOOM ”,suonando quasi tutti gli strumenti in fase di registrazione, alla quale partecipa anche George Harrison in quella che è la sua ultima apparizione musicale. Il prodotto è buono ma ormai fuori moda e passa quasi inosservato.

La Electric Light Orchestra ha illuminato la fantasia musicale nell’era post Beatles e regalato brani di indubbio fascino, giocando con le più raffinate alchimie che la sala di incisione poteva regalare.

Purtroppo anche il loro tempo è passato e la “luce”, si è spenta.

Formazione classica

Jeff Lynne (Shard End, Birmingham , 30 dicembre 1947), voce, chitarra, basso, tastiera (1971-2001). Bev Bevan (Moseley, Birmingham , 25 novembre 1944), batteria, percussioni (1971-1986). Richard Tandy (Birmingham, 26 marzo 1948), tastiere (1971-2001). Kelly Groucutt (Coseley, West Midlands, 8 settembre 1945), basso (1975-1983). Mik Kaminski (Harrogate, Yorkshire, 2 settembre 1951), violino (1973-1983). Hugh MacDowell (Londra, 31 luglio 1953), violoncello (1973-1979). Melvyn Gale ( Londra ,15 gennaio 1952), violoncello (1975-1979).

Discografia Electric Light Orchestra - Jet 1972 Electric Light Orchestra II - Jet 1972 On the Third Day - Jet 1973 The Night The Light Went On (In Long Beach) (live)- Jet 1974 Eldorado - Jet 1974 Face the Music - Jet 1975 A New World Record - Jet 1976 Out of the Blue - Jet 1977 Discovery - Jet 1979 Xanadu - Jet 1980 - (Soundtrack) Time - Jet 1981 Secret messages - Jet 1983 Balance of power - Jet 1986 Zoom - Jet 2001

Per approfondire: http://www.storiadellamusica.it

C Commenti

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Totalblamblam alle 23:42 del 3 novembre 2008 ha scritto:

degli ELO basta una compilation se proprio bisogna conoscerli

come per i Queen