A I soldati di Napoleone si fanno Carabinieri

I soldati di Napoleone si fanno Carabinieri

Siamo arrivati alla serata del concerto dei Ministri, è sabato e come mi aspettavo neanche arrivo al cancello di ingresso e si nota subito più movimento del solito, soprattutto rispetto alle serate infrasettimanali.

Mi faccio un pò di fila prima di riuscire ad entrare e una volta dentro trovo già un gruppo che apre la serata. Il sotto palco è barricato di ragazzi e ragazze urlanti fomentati per la serata, la media di età di circa 18/20 anni.

Il gruppo di apertura termina la sua scaletta, e iniziano a sentirsi i primi cori per far uscire il gruppo, ma bisogna aspettare il cambio palco.

I ragazzi dello staff iniziano a portare su le chitarre dei Ministri e mi colpisce il basso rosso/arancio con la sua tracolla con la falce e martello che poi userà Davide (bassista e voce principale del gruppo).

Arrivati tutti gli strumenti e dopo averli provati il tecnico del suono c'è ancora qualche minuto di attesa, nel frattempo vengono posizionate le scalette dei pezzi che andranno a suonare ed essendo abbastanza vicino riesco a dargli un’occhiata in anteprima, e vedo una scaletta composta da 14 pezzi, presi dai 3 dischi realizzati in questi pochi anni da questi Milanesi in trasferta a Roma.

Il locale è pieno e i biglietti sono finiti e tutti incitano ad iniziare e infatti arrivano sul palco saltando e barcollando.. spettacolo o qualche birra di troppo? beh poco importa. I nostri Ministri indossano delle giacche da carabinieri, che hanno preso il posto delle loro più blasonate giacche Napoleoniche che  hanno accompagnato i ragazzi per quasi 200 concerti in giro per l'Italia. Esse saranno strappate  in piccoli pezzi e saranno un piccolo cimelio all'interno di ogni singolo copia della ristampa in edizione limitata del loro ultimo disco Tempi bui.

Gli ex Napoleonici attaccano facendo la doccia a tutti quelli della prima fila me compreso con dell'acqua..(spero) esaltando i ragazzi che li aspettavano. Il primo brano della scaletta è  Fari Spenti che da subito il quadro del ritmo di tutto il concerto, con la loro strumentazione essenziale, ma con soluzioni energiche con riff accattivanti e orecchiabili, con una vena polemica e dissacrante  nei testi andando a toccare temi sociali tutt'altro che banali. La voce di Davide, pur essendo ancora giovane, possiede comunque la giusta graffiatura per renderlo credibile.

Naturalmente hanno inserito tra i loro pezzi, anche l'apparentemente ironica canzone su Briatore che probabilmente è stata tra le loro canzoni quella che maggiormente si è sentita nelle radio e che ha permesso loro di farsi conoscere maggiormente al sua pubblico. Non è tra i pezzi che preferisco, forse proprio per l’eccessiva programmazione radiofonica,  ma non è detto che sulla lunga distanza la rivalutei. Come contro altare tirano fuori due pezzi del primo disco I soldi sono finiti con I nostri uomini ti vedono e Non mi conviene puntare in alto che evidenziano il carattere e la forza del gruppo, con il chitarrista che scuote i capelli lunghi e grondanti di sudore come se fosse sul palco insieme agli  AC/DC con Davide al basso che si proietta più volte a bordo palco come se volesse gridare nelle orecchie di chi gli sta davanti e fargli sentire cosa ha da dire. Si lascia provocare e provoca i propri fan con il puro scopo di aumentare il livello di eccitazione e convolgimento di chi ha pagato per sentirli e concedendosi pose plastiche da copertina come se fossero dei veterani del rock.

Dopo c’è Bevo che si mantiene su i ritmi sostenuti fino ad adesso, si passa momentaneamente a qualcosa di più melodico con Il bel canto con le sue sonorità vagamente psidecheliche nel  sottofondo iniziale e con il suo crescendo ritmico che ci porta fino all'atmosfera western anticlericale de Il Camino De Santiago e per la gioia delle sue fan,che si dimenano, Davide si toglie giacca e maglietta e restando a torso nudo sul palco...diventa il Jim Morrison della serata anche se il confronto è oggettivamente improbabile. 

Si susseguono le  tracce che hanno dato i titoli al primo e all'ultimo disco I Soldi sono finiti e Tempi Bui  per poi passare ad una esecuzione acustica corale di E se poi si spegne tutto seguita dalla proiezione di un video che concede ai ragazzi di fare un minuto di pausa. Riprendono con altri due pezzi che puntano al sociale con La Piazza e Diritto ad un tetto  e poi gran finale con Abituarsi alla fine,  arricchito con un tuffo tra la folla e salti sulla chitarra buttata a terra con distorsore spalancato. 

Opinione che mi sono fatto vedendoli e ascoltandoli dal vivo è che I Ministri hanno talento. Hanno le carte in regola per avere successo in panorama musicale italiano che sforna personaggi senza spessore e carattere. Quindi nel caso vi capitasse un loro concerto nelle vicinanze andateci di corsa. 

Per approfondire: http://www.flickr.com/photos/blueroy77/4149903889/

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