A Io e Sfortuna. Un amore imprudente

Io e Sfortuna. Un amore imprudente

Il mio personalissimo rapporto con Sfortuna dei Fine Before You Came è stato, è, e sarà per sempre un’altalena di epifanie goduriose e cruente. Ricordo nitidamente il momento del download dell’album dal sito della band, in assenza del prodotto fisico, andato delinquenzialmente esaurito. Scaricato il disco, un bicchiere d’acqua finisce sulla tastiera del mio portatile, devastandone ingenerosamente per due giorni, fino all’asciugatura, le proprietà cognitive.

Inutile parlare di quei due giorni di profondo piacere, un ascolto urticante, terribilmente catartico, lo sfogo violento di un bisogno inespresso. Chi mi conosce mi ritiene un feticista, il supporto fisico dell’album continua a latitare, decido di scrivere a Jacopo pregandolo di tamponare il mio bisogno di materia, Sfortuna, il disco, il cartoncino intorno coperto di plastica così timidamente Constellation. Jacopo mi risponde, velocissimo, che il giorno dopo il disco sarebbe tornato disponibile sullo shop de La Tempesta, e io scodinzolo come un cane ritrovato. Fortuna, cazzo!

Al fantacalcio l’anno scorso sono stato mostruoso, nessuna sconfitta. Perdo la mia prima partita in pieno trip FBYC, ma alla fine arrivo primo lo stesso. Fortuna!

Bevo poco, ogni tanto, senza strafare. Una pinta ghiacciata, raramente un long drink, talvolta vino ai pasti. Quella sera litigo con un altro amico per la macchina, voglio prenderla io, lui ha collezioni di dischi masterizzati inquietanti, e una sfilza di radio prememorizzate imbarazzanti. Io ho Sfortuna nell’autoradio. Non c’è partita, vincono le mie motivazioni, guido io, vi porto in giro. Scelgono un locale alla moda. Dannazione. Un long drink, anzi la sua ombra, annacquato com’è. Fortuna che intorno non c’è che Buio, le casse della mia utilitaria lo sanciscono, mentre una paletta bianca e rossa mi intima l’alt. Detesto i posti trendy. Fuori dai miei locali preferiti non ho mai scorto pattuglie. Tant’è, la mia lucidità è amplificata dal piacere di un ascolto memorabile, ma il mio alito dice il contrario. Cazzate. Mentre aspetto chiedo all’uomo in blu: “sa dirmi a quanto ammonta la sanzione pecuniaria?”. Non lo sa, o non ha capito la domanda. Mi si smaterializza la patente davanti agli occhi, e questo è quanto.

Quest’anno la mia squadra al fantacalcio si chiamerà “Brioches di cartone”, avrà sulla maglia una nube piovosa, e giocherà baciata dalla Sfortuna. Non ho paura del buio, io.

 

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.