A La Fame di Camilla - Live Casa 139

La Fame di Camilla - Live Casa 139

Energia e poesia. 

Queste sono le prime due cose che vengono in mente pensando al bellissimo concerto di ieri sera de “La Fame di Camilla” a La Casa 139 di Milano.

Chitarra, basso e batteria si fondono perfettamente creando una melodia avvolgente che spazia dal pop-rock al pop cantautorale, dall'alternative alla psichedelia. 

Insomma, questa serata si è rivelata sin da subito un bella sorprea. Già su disco erano un bel sentire, ma dal vivo sono una forza travolgente che ti cattura e ti trascina in un turbinio di emozioni. Il gruppo, nato a Bari, debutta con il loro primo album omonimo nel 2007 ed è composto da quattro elementi: Ermal (di origine albanese è cantante e autore dei testi), Jonni, Dino e Lele.

La loro musica viene spesso paragonata a quella di gruppi affermati a livello internazionale come i Coldplay, Sigur Ros e i Radiohead ed effettivamente è così, ma in brani come “Quello di cui non parli mai” fin dalle prime note ricordano i Verdena. Ma veniamo al dunque...la serata! Ecco, penso di non aver mai visto La Casa così piena di gente (ci saranno state 200 persone circa). Accolti con urla e applausi sono riusciti fin da subito a scaldare l'atmosfera con “Non amarmi così”.

A differenza di altri gruppi che salgono sul palco, suonano e si limitano a salutare, Ermal ha saputo intrattenere il pubblico in maniera brillante, lanciando anche una doverosissima frecciatina al Festival di San Remo accennando la melodia e le parole di “Per tutte le volte” del vincitore Valerio Scanu! Perchè sì, loro hanno partecipato nella sezione giovani, ma come Scanu proprio non ce n'è (in senso ironico ovviamente)!!! Quindi un bel vaffanculo all'ennesimo festival della falsità e della mediocrità! Ritornando al concerto, ottima è stata anche la scelta della scaletta decidendo di alternare brani più acustici e lenti ad altri più rock dove, però, la voce del cantante rendeva un po' meno essendo molto melodica.

Atmosfera onirica alla Sigur Ros per la stupenda “Ne Doren Tende” che Ermal ha cantato nella sua lingua madre in un falsetto distorto e trasognante per attaccare subito dopo con la più conosciuta e movimentata “Buio e Luce” che ha letteralmente rianimato la sala facendo cantare e saltare tutto il pubblico. 

A fine concerto ero talmente presa dal suono e dalla poesia che aleggiava nell'aria che avrei voluto mandare indietro il tempo e per poter riassaporare dall'inizio canzone per canzone, parola per parola, nota per nota.

Chiudere gli occhi e farsi trasportare dalla musica...questo è il consiglio che posso dare a chiunque capiti di imbattersi in un loro concerto!

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