La Zampa del Maiale - Tornano i Led Zeppelin (quasi)
La sapete la barzelletta del maiale?
C'è un signore di città che sta passeggiando per la campagna. A un certo punto arriva a una fattoria, e vede che nell'aia trotterella allegro un maialino con una zampa di legno. Si rivolge al contadino che sta sul portico a sputare noccioli di ciliegie, e gli dice: "E' commovente la vostra dedizione per questo animale, si era rotto una gamba e gli avete fatto una protesi!". "Non proprio – risponde il contadino – è che ce lo mangiamo un pezzo alla volta". Vabbeh, forse non fa ridere. Ce la raccontò Umberto Eco a un seminario a Bologna, qualche anno fa. Si parlava del Nome della Cosa, e il succo dell'argomentazione era: fino a che punto si può stiracchiare un concetto continuando a chiamarlo con lo stesso nome? Mettiamo caso che il contadino sia un genio della chirurgia veterinaria, e riesca effettivamente a sostituire con il legno i pezzi di carne di maiale che via via diventano prosciutti. Un maiale con quattro zampe di legno è ancora un maiale? E un maiale di legno con il cuore di maiale, è ancora un maiale? E' una di quelle immagini che uno si porta dietro negli anni, e tornano buone per le serate in cui sono finite le storie da raccontare.
Mi è tornata in mente, la storia del maiale-non-maiale, quando ho letto una notiziola che oggi probabilmente troverete in qualche brevuzza nei giornali nazionali: si riformano i Led Zeppelin, ma senza Robert Plant. I Led Zeppelin erano quattro, come le zampe di un maiale. Nel 1980 il batterista John Bonham tirò le cuoia dopo una notte di troppa vodka, e da allora La Morte di Bonzo è diventata uno dei luoghi comuni più logori della storia del rock: non ci saranno più i Led Zeppelin, la musica è finita.
Poi si è scoperto che Jason Bohnam suonava la batteria quasi come papà, e il ragazzo ha fatto le sue brave comparsate nelle sporadiche reunion dei tre Dirigibili superstiti: ultimo, il celebrato Concertone dell'anno scorso a Greenwich. Il chitarrista Jimmy Page e il bassista John Paul Jones sono da sempre i promotori più accorati di un ritorno sulle scene: the show must go on, direbbero i Queen con quel fighetto di Paul Rodgers al posto di Freddie Mercury.
Insomma, Robert Plant, l'apollineo urlatore che cantava Whole Lotta Love senza microfono e lo sentivano anche nelle ultime file dei palazzetti, se l'è sempre tirata: ormai lanciato in una carriera solista dalle fricchettone derive folk, pareva aver abbandonato per sempre l'idea di tornare nell'orbita del Martello degli Dei. La volta di Greenwich litigarono parecchio, ma alla fine si fece: implacabile, YouTube testimonia il terribile invecchiamento del frontman. Seppur incanutiti, in effetti, Robert e John Paul suonano ancora come Dio comanda (magari Dio non c'entra, visti i trascorsi sabbatici ed esoterici). La voce di Robert, invece, non è più quella di una volta: non tiene più sugli acuti, il vecchio leone si salva con il mestiere ma non può combattere l'impietoso riempimento della clessidra. E quindi, ha (ri)detto: No, Grazie.
I due Led Zeppelin superstiti cercano di fare trotterellare il maiale con la gamba di legno di Bonham junior: il bassista John Paul Jones ha detto ieri alla Radio Devon della Bbc che la band ha già provato alcuni possibili sostituti di Plant in vista di un nuovo disco e di un tour mondiale. "Vogliamo farlo – ha dichiarato – Sembra fantastico e noi vogliamo andare avanti e farcela. Andrà tutto bene. Non serve a niente trovare un altro Robert. Non vogliamo diventare una band che rende tributo a se stessa". Come i Queen, avrà pensato, ma questo le agenzie di stampa non ce lo dicono.
Insomma: i Led Zeppelin stanno cercando un cantante per tornare a essere i Led Zeppelin, girare il mondo e fare venire i goccioloni ai nostalgici. Ma se un maiale con una gamba di legno è ancora un maiale, i dubbi sulla maialitudine si fanno consistenti quando metà del pacchetto non è originale. Se Paul McCartney e Ringo Starr trovassero un altro cantante-chitarrista e un altro chitarrista, sarebbero ancora i Beatles? Il contadino che tiene in vita il maiale con innesti extra-suini lo fa per due motivi: punto primo, il contadino è povero, e non può permettersi sprechi; punto secondo, il contadino ama il suo maiale.
Povertà e amore sono virtù francescane, che male si sposano ai luciferini riff della band più influente della storia del rock pesante. Secondo me questa paventata reunion è una maialata. Voi che dite?
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