A Live Messer Chups+Uncode Duello+Fuzz Orchestra (Massa, Tago Mago, 2 Ottobre 2007)

Live Messer Chups+Uncode Duello+Fuzz Orchestra (Massa, Tago Mago, 2 Ottobre 2007)

Che il Tago Mago stia diventando uno dei più attivi tra i locali toscani, per quel che riguarda le proposte musicali, credo se ne stiano accorgendo in molti.

Dopo l’appuntamento estivo con le etichette indipendenti italiane (Tagofest), giunto tra l’altro già alla sua III edizione, riparte la stagione dei concerti invernali.

E si parte alla grande, con una tripletta per due terzi italiana: i russi Messer Chups, i milanesi Fuzz Orchestra e gli Uncode Duello di Paolo Cantù e Xabier Iriondo.

I riflettori si accendono alle ventidue e trenta circa, con i Messer Chups in prima linea.

Il duo di Pietroburgo, per chi non lo sapesse, basa la sua musica su un classico mood 60’s a là Shadows, con incursioni massicce di surf music ed effetti sonori, che durante i concerti viene supportata dalla proiezione di B-Movies di vario genere.

Bisogna ammettere dunque, che seppur la parte relativa all’esecuzione musicale non sia tra le più innovative, vedersi scorrere davanti spezzoni di film di Russ Meyer e Mario Bava (per citare due tra i più famosi che ho potuto riconoscere), tra sexploitation, horror e sci-fi, sia effettivamente stata un’esperienza quantomeno suggestiva.

Molto affascinante il modo nel quale le pellicole sono state montate, a metà strada tra integrazione narrativa e reiterazione di sequenze immagazzinate al fine di creare spericolati linguaggi visivi.

È molto probabile comunque, che la loro performance sia stata in parte menomata anche dal breve tempo messoli a disposizione: non oltre trenta minuti.

I secondi a salire sul palco sono stati gli Uncode Duello.

Uno sfolgorante lampo di free rock sincopato, ha messo a tacere il brusio che pervadeva il locale ed ha dichiarato apertamente le intenzioni della band fin dall’inizio.

L’avant/impro del duo (in questo caso adibito a trio, con l’aggiunta di una batteria) è sicuramente uno dei più paratattici dell’attuale scena italiana, ma, in modo particolare, sentirlo live è veramente un’esperienza unica.

La fantasia la fa da padrona, i ritmi si scambiano, i suoni, incatenati in loop creati sul momento, che vanno a fare da base ad altri strati di improvvisazione estemporanea, si intersecano e danno modo a Cantù e Iriondo di potersi esprimere al meglio.

Ma non è un impeto di sfrenatezza continuo, gli shock acustici si alternano perfettamente a soluzioni etno-ambient dove il clarinetto di Cantù la fa da padrone.

Le influenze più palesi del duo sono state anche questa volta messe in primo piano: dal blues primordiale alle avanguardie classiche contemporanee, dal free jazz degli anni sessanta alla no wave newyorkese.

Assolutamente da sentire/vedere almeno una volta nella vita.

A concludere questa piacevole serata tocca alla oramai celeberrima Fuzz Orchestra.

Il loro disco è decisamente stato una delle sorprese italiane di questo 2007 e fino a questo momento, per quello che mi riguarda, si merita lo scettro di miglior disco italiano di quest’anno; ma in concerto qualche perplessità si insinua.

Una cura del suono non molto certosina è andata ad intaccare una performance per il resto quasi ineccepibile.

Attaccare con “Il potere” sembra essere oramai diventato un vero e proprio rito ed il proseguire in ordine sparso con la scaletta completa dell’album, esalta la componente aleatoria che appartiene anche ad alcuni momenti della loro musica.

Gli episodi più significativi, per quanto concerne la prontezza nell’esecuzione, sono stati riscontrati in “Agosto80”, con lo smanettio irrequieto di Fiè ai vari samples (da considerare un vero e proprio strumento aggiunto) e nella più melodica e stranamente ammaliante (grazie anche alla voce distorta di Luca Ciffo) “Eclissefuzz”.

Insomma, questa serata in fondo non ci ha fatto mancare niente: ottima musica e le solite gustose pizze del Tago Mago.

In realtà qualcosa è mancato: Nemmeno un bis.

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