Live Report - Anathema - Alpheus, Roma 12-11-2010

Live Report: Anathema @ Alpheus, Roma 12-11-2010
Che il percorso creativo degli Anathema fosse in crescita è dall'inizio di questo decennio che che ce n'eravamo accorti. Almeno a partire dalla pubblicazioni di "A Fine Day To Exit" (2001) la formazione inglese ha innescato un processo di revisione di quell'epic-metal di stampo progressivo che gli ha garantito schiere di appassionati in tutto il mondo. Oggi, in piena coerenza con questo principio di messa in discussione delle proprie origini (senza tuttavia rinnegarle), sono arrivati su palco dell'Alpheus con la voglia di ripercorrere le fasi della loro esperienza discografica, fino ad arrivare al presente.
Sono dunque partiti subito a mille da quel "Judgement" (1999) che per molti loro estimatori resta una pietra miliare non di una band ma di un genere musicale: Deep, Pitiless, Forgotten Hopes, Destiny Is Dead sono state delle fiammate di innesco che hanno acceso al pubblico trascinandolo, attraverso Empty e la magnetica Lost Control (due gemme da "Alternative 4" del 1998, che già si poneva come opera spartiacque) verso il cuore del concerto che ha incluso ampi estratti dal capolavoro "A Natural Disaster" (2003): Balance, Closer, la title-track (con protagonista la bravissima Lee Douglas alla voce) e una vertiginosa Flying hanno stregato il mio cuore, la mia mente e credo, molte di quelle dei presenti.
Senza neppure il tempo di riprendersi, ha avuto luogo l'INTEGRALE esecuzione di "We're Here Because We're Here" (KScope Records), sul quale non mi dilungo, ma del quale non posso tacere il fatto che rispetto al mio primo approccio con le canzoni in esso contenute ho mutato, già da qualche tempo fino ai riascolti propedeutici al concerto, il mio coinvolgimento e oggi non percepisco più alcun motivo per godere nel modo più pieno il suo flusso sonoro ed emozionale. Certo una menzione d'onore va fatta per brani come Dreaming Light, Angels Walk Among Us, Everything, Universal.
Gli Anathema hanno poi imparato a gestire il palco con grandissima padronanza scenica e tecnica (suoni nitidissimi, l’achemica fusione delle voci), ma la loro emozione nel trovarsi nuovamente nel luogo che due anni fa li ha idealmente fatti abbracciare da un pubblico entusiasta era palese.
Anche stavolta non credo siano rimasti delusi dal feedback emotivo ricevuto dai fan di vecchia e nuova era. Paradossalmente chi li ama di più oggi ha persino qualche anno in più rispetto ai fedelissimi della prima ora.
Buon concerto a quanti ancora debbono vederli nei prossimi giorni!
13/11 - New Age - Treviso, Italy
14/11 - Magazzini Generali - Milan, Italy