A Live - Vinicio Capossela (Milano, 14 Dicembre 2006)

Live - Vinicio Capossela (Milano, 14 Dicembre 2006)

Passa anche dal Palalido di Milano il minitour Natalizio di Vinicio Capossela. Mintitour che il 20 dicembre entrerà anche nella Certosa di Garegnano in Milano, in una rassegna intitolata “La musica nei cieli”. La serata al Palalido vede un nutrito pubblico, che va dall’infanzia fino ad arrivare a persone molto su d’età.

Con leggero, artistico ritardo e accompagnato da una musichetta, Vinicio sale su un palco dove si nota un piccolo alberello illuminato. È vestito di rosso, con un lunghissimo bastone ricurvo da pastore, con il quale durante il concerto si divertirà a tormentare giocosamente i musicisti. Abituato a spiazzare, Vinicio pronuncia “Cammina di bolina/freddo di prima mattina": Accolita di rancorosi è la canzone di apertura: ci si aspettava “Non trattare” o “Brucia Troia”, come nel tour primaverile o come in “Nel niente sotto il sole grand tour 2006", appena uscito. L’interpretazione è perfetta, con un unico difetto: il volume di alcuni strumenti più alto rispetto a quello della voce. Dopo Cavallaro e Zarlingo (per chi non lo sapesse, i rancorosi, mutuati da “Confraternita del Chianti" di John Fante, di cui recentemente è uscita un’edizione con la prefazione di Vinicio), si mette la maschera da minotauro per l’esecuzione di “Brucia Troia”. Dopo il consueto muggito al termine della canzone, ecco snocciolate una serie di canzoni, tra cui la ruvida e tragica “Tanco del Murazzo”. Il pubblico è caldo, Capossela inanella un crescendo di canzoni che lo infiammano ancora di più, fino ad arrivare al delirio de “L’uomo vivo”.

Oltre a cantare, come al solito, regala qualche battuta e qualche siparietto. Il leitmotiv della serata è il fatto che compia gli anni: la band gli intona “Tanti auguri a te“, arriva l’amico lontano Nutless, protagonista dell’omonima canzone “ Dove siamo rimasti a terra Nutless”, con tanto di piramide di bicchieri, naturalmente pieni. I due amici brindano e uno in prima si vede offerta una coppa. Altro momento non musicale è lo spettacolino di Cristopher Wonder, mago vecchio stile, con tanto di cilindro e gallina. Vinicio cita anche il celebrato concerto/incontro di pugilato con il proprio passato che tenne proprio al Palalido nel marzo del 2003.

La seconda parte del concerto inizia con la presenza di Santo Nicola e con il pezzo “Santo Nicola è arrivato in città”. Poi, “Campanel, campanel”, la versione italiana di “Jingle Bells” a altre canzoni natalizie, tra cui spicca una versione di “Bianco Natale” con chitarra elettrica e voce stridula, che il nostro in un’intervista a MTV ha definito “pogabile”.

Ancora il mago Wonder, che fa da uomo pignatta, appeso al soffitto solo per i piedi, poi presentazione degli artisti con una filastrocca e poi chiusura ufficiale con “Al Veglione”, come spesso fa. La solita richiesta di bis da parte del pubblico ed ecco il ritorno sul palco. Rifà un pezzo già cantato, perché, ammette candidamente “Prima ho sbagliato la scaletta”. Infine, introdotta dagli scoppi di sacchetti d’argento che imitano i petardi e accompagnata da luminarie e dal soffuso sottofondo del coro pubblico, la commovente “Ovunque proteggi”. Gli ultimi applausi per lui e per gli altri, poi, si rimette la maschera da minotauro e a capo di una fila indiana sparisce dietro il palco.

Per approfondire: http://www.storiadellamusica.it

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