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A Mi puoi leggere fino a tardi

Mi puoi leggere fino a tardi

Francesco De Gregori. Mi puoi leggere fino a tardi

di Enrico Deregibus

Giunti Editore, Milano 2015

pag. 352 – euro 16,50

 

Torna nelle librerie il bel volume biografico del giornalista Enrico Deregibus dedicato a Francesco De Gregori, a dodici anni di distanza dalla sua prima edizione, in una nuova veste riveduta e ampliata. Una edizione completamente nuova quindi, che nasce principalmente da due esigenze: aggiornare la versione precedente con i moltissimi avvenimenti che hanno visto protagonista il cantautore romano in questi ultimi dodici anni, e implementare il racconto dei precedenti cinquant’anni con una mole di documenti quantitativamente e qualitativamente importante.      

Gli ultimi dodici anni sono stati in effetti quasi frenetici per De Gregori, impegnato nella registrazione di nuovo materiale (cinque dischi in studio e altrettanti dal vivo), in collaborazioni con altri artisti (da Lucio Dalla a Ambrogio Sparagna), in  partecipazioni a programmi televisivi e radiofonici, e in un susseguirsi di tour di tutte le dimensioni, dalle arene ai teatri ai club, in quella che molti hanno definito una vera e propria seconda giovinezza, dettata dall’amore per il suo mestiere, che ha smentito la supposta ritrosia dell’artista romano.

Ma anche l’analisi della prima parte della carriera viene qui approfondita, ricorrendo a oltre mille e quattrocento documenti d’archivio (tra interviste e articoli), e alle interviste agli artisti che hanno lavorato con De Gregori, raccolte di prima mano da Deregibus. Un vero e proprio lavoro di ricerca, attraverso il quale scopriamo moltissime notizie inedite, e alcuni interessanti testi di canzoni rimaste chiuse nel cassetto, risalenti al primo periodo della carriera, che rivelano anche una forse insospettabile vena satirica (Miele di rose, De Gregori era morto, Roma Capitale, La Ballata di Spiro Agnew).

Punto di forza di questa biografia è poi l’aver scelto di mettere in relazione il percorso artistico dell’artista con gli accadimenti dell’epoca, dando un inquadramento storico. Approccio che ha convinto lo stesso De Gregori, che ha definito il libro “scritto con il rigore dello storico. L’autore ha costruito un controcanto fra quella che è la mia storia personale e gli avvenimenti storici paralleli”.    

Se De Gregori è stato sovente considerato il cantautore più difficile da decifrare, questo libro ce ne svela molti lati, personali e artistici, ricordandoci però che, in fondo, “non c’è niente da capire”, che non è detto che nell’arte vada sempre capita l’intenzione dell’autore, e che a volte è legittima l’interpretazione che ogni fruitore dà dell’opera d’arte stessa. Cosa questa molto dylaniana, e il maestro Bob ricorre spesso nelle pagine del libro, dall’inizio della carriera all’ultimo disco. Manca al volume una discografia dettagliata, che sarà invece al centro del prossimo libro di Deregibus su De Gregori, dedicato all’analisi dettagliata di tutte le canzoni.

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Giuseppe Ienopoli alle 9:49 del 24 dicembre 2021 ha scritto:

A Giorgio Zito i miei auguri di Buon Natale e un ringraziamento per tutte le recensioni che ha regalato a Storia della Musica ....

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Natale

C′è la luna sui tetti e c'è la notte per strada

Le ragazze ritornano in tram

Ci scommetto che nevica, tra due giorni è Natale

Ci scommetto dal freddo che fa

E da dietro la porta, sento uno che sale

Ma si ferma due piani più giù

È un peccato davvero, ma io già lo sapevo

Che comunque non potevi esser tu

E tu scrivimi, scrivimi, se ti viene la voglia

E raccontami quello che fai

Se cammini nel mattino e t′addormenti di sera

E se dormi, che dormi e che sogni che fai

E tu scrivimi, scrivimi, per il bene che conti

Per i conti che non tornano mai

Se ti scappa un sorriso e ti si ferma sul viso

Quell'allegra tristezza che c'hai

Qui la gente va veloce ed il tempo corre piano

Come un treno dentro a una galleria

Tra due giorni è Natale e non va bene e non va male

Buonanotte, torna presto e così sia

E tu scrivimi, scrivimi, se ti torna la voglia

E raccontami quello che fai

Se cammini nel mattino e t′addormenti di sera

E se dormi, che dormi e che sogni che fai

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