A Nada e Massimo Zamboni – Live Report

Nada e Massimo Zamboni – Live Report

 Nada e Massimo Zamboni – Live Report - Circolo degli Artisti– 02/04/09

La “strana coppia” Nada-Zamboni torna a Roma per riproporre L’apertura, tour che ha girato i teatri due anni fa e da cui è stato anche tratto un omonimo disco dal vivo. Un’ottima occasione per vedere alla prova due artisti che hanno fatto, in ambiti diversi, la storia della musica italiana.

Stimo molto Nada, perché nonostante quei 2-3 pezzi con cui può campare tranquillamente di rendita ha avuto sempre il coraggio di rimettersi in gioco; tra le varie cose un disco scritto per lei da Piero Ciampi, poi in tempi recenti dopo un lungo periodo di inattività l’esperienza del Nada trio insieme a Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti degli Avion Travel, fino ad arrivare alle ultime abrasive produzioni con John Parish, già compagno di scorribande di P.J. Harvey.

Ammiro ancor di più Massimo Zamboni, oltre al fatto che con i CCCP e CSI è stato ed è parte integrante della colonna sonora della mia vita,  perché ai tempi dello “scisma” con Ferretti ha avuto la dignità di tenere un basso profilo evitando polemiche di ogni sorta, al contrario del suo ex compagno che non perdeva modo ed occasione di esternare le sue presunte ragioni in merito alla fine del sodalizio artistico.

Così mentre Ferretti tra clamorose conversioni e prese di posizione continuava a fare le sue cose, tre anni fa Massimo Zamboni ha pubblicato il suo esordio solista “Sorella Sconfitta”   e con l’occasione iniziava questa strana collaborazione con la  Malanima, che ha avuto poi un seguito nel tour L’apertura,   riproposto stasera al circolo degli artisti e premiato da un clamoroso  sold out.

Oltre a Nada e Massimo Zamboni alla chitarra, del gruppo fanno parte anche altre due vecchie  conoscenze: Luca Rossi e Simone Filippi degli Ustmamò (prima che si perdessero per le nebbie di Bristol, i nostri sfornarono un paio di album veramente notevoli. Recuperate se vi riesce il semi-legale live al Leoncavallo).

Appena gli artisti salgono sul palco la prima cosa che mi viene in mente vedendo Zamboni è che dai tempi dei CCCP è rimasto sempre uguale, sarà per quell’aspetto da Lou Reed emiliano, sarà perché probabilmente ha i capelli tinti che sembra quasi ringiovanito. Nada invece galvanizzata dalla nutrita presenza di pubblico ringrazia estasiata e presenta subito la band dopodiché recita una delle sue poesie che introduce Tutto l’amore che mi manca, canzone con cui inizia il concerto.

La scaletta si dipana alternando i pezzi degli ultimi 3 album – L’amore è fortissimo il corpo no, Tutto l’amore che mi manca, L’apertura.

Gran parte del pubblico è disorientato, venuto in gran parte per pagare dazio a Zamboni, rimane sorpreso dall’energia e dalla presenza scenica della Malanima che brano dopo brano conquista la platea, grazie anche a una sequenza di canzoni che convince gli più scettici: Le mie madri,  intenso e visionario spoken word, poi l’esecuzione di due brani dei CCCP - vero climax del concerto - che mandano in visibilio il pubblico: And the radio plays e soprattutto una Trafitto trasfigurata e fatta propria dalla Malanima. Infine Miccia prende fuoco, brano contenuto in “Sorella Sconfitta” che non avrebbe sfigurato nell’ultimo repertorio dei CSI.

Tra le altre canzoni eseguite spiccano quelle che sono diventate dei cavalli di battaglia del repertorio recente di Nada, che anche in questa occasione interpreta con trasporto e passione: Chiedimi quello che vuoi, Grazie, Ultimo volo america (anche questa a firma Zamboni), Piangere o no. Circa un’ora e mezza dopo il concerto si chiude con Luna in piena, unico momento della serata dove il gruppo ha avuto un momento di esitazione: evidente è stato il cantato fuori tempo di Nada (chissà, forse anche voluto) ma il pubblico pare non accorgersene o sorvolare.

Finisce il concerto ma Nada è richiamata a gran voce dal pubblico, lei non si fa pregare e rientra sola sul palco. Parte Amore Disperato accompagnata da una base musicale che gente più titolata di me classificherebbe come minimal, unica concessione ad un passato che alla tenera età  di 55 anni la nostra sembra aver lasciato alle spalle.

 

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simone coacci alle 18:16 del 14 aprile 2009 ha scritto:

Bel report. Nada Malanima è una delle interpreti più dotate e coraggiose che la nostra canzone abbia mai conosciuto. Purtroppo: troppo spesso sia la critica specializzata che quella da "reality show" fanno finta di non accorgersene. Brividi.