A Nino Buonocore Live Report

Nino Buonocore Live Report

Teatro delle Palme, Napoli 22.01.2009

In un giorno infrasettimanale ed anonimo di gennaio c'è un concerto, un appuntamento da non perdere: il cantautore Nino Buonocore, per tutti Nino, al Teatro delle Palme.

Buonocore si esibisce finalmente a Napoli in una sede degna di un artista come lui. L’appuntamento è importante perché per Napoli è il ritorno sulle scene, inatteso ed improvviso, di una persona discreta, mai, per scelta, un personaggio.

Il teatro è tutto esaurito ed in platea ci sono oltre che i vecchi amici ed i suoi fans, c’è anche chi curioso non lo ha mai visto e chi lo ha poco sentito. Aperto il sipario si scopre il sestetto che lo accompagna: pianoforte, violoncello, batteria percussioni e fiati. Un sestetto jazz che ha permesso ad un artista che si è evoluto di evolvere anche la sua musica. Buonocore è accolto dal pubblico come fosse tra amici e lui lo ammette subito, lo dice apertamente. Suona e canta, sopratutto canta, serenamente, senza alcuna tensione. Ritorna sul palco dopo anni, con qualche capello bianco, e si percepisce subito che gli anni non hanno cambiato il suo carattere intimo e riservato, ma che la maturità lo ha arricchito dell’esperienza.

Le melodie armoniose sono rilassanti e rimandano la mente indietro, agli anni dell'adolescenza, ai tempi andati. La maggior parte delle canzoni, d’altronde, sono quelle dell'adolescenza e del tempo spensierato trascorso con gli amici al mare, narrano dell’amore, della spensieratezza, dell’inverno, la malinconia, la noia e il tempo che passa. Sono, quindi, canzoni di ieri, ma sono le canzoni di sempre, attualissime, quindi canzoni di oggi e anche di domani perché fanno riflettere sul proprio futuro. Le sue canzoni dal vivo acquistano un quid in più, la sua voce esprime una sensazione nuova di maturità e quindi i significati delle canzoni si arricchiscono dell’esperienza dell’artista. La sua musica e la sua voce che con il tempo è divenuta più matura hanno permesso alle canzoni di crescere, diventando più grandi, ancora più belle. Sono canzoni riprese in maniera jazz che con l'accompagnamento del piano e dei fiati brillano. Brilla, dopo tanti anni, la voce di Nino Buonocore, che alla faccia del tempo, che ha inasprito e offuscato la voce di tanti altri artisti nazionali e internazionali, che per dignità avrebbero dovuto appendere il microfono al chiodo, è forse emotivamente più trascinante di prima. Buonocore, insomma, la voce l'ha conservata per tornare più grande di prima e per presentarsi allo stesso pubblico ora più adulto, più maturo, ed ad un pubblico nuovo, quello che fino ad ora non lo aveva ancora conosciuto e che non faticherà ad apprezzarlo.

Buonocore alterna le classicissime Rosanna e Scrivimi con brani inediti e altri altrettanto famosi. Tra i tanti brani cantati troviamo molti brani ripresi dai più bei dischi del cantautore partenopeo Sabato, domenica e lunedì e La naturale incertezza del vivere, e tra questi troviamo Tra le cose che ho ed Il mandorlo. Questi ultimi sono anche i dischi più jazz, quelli che meglio si prestano ad essere proposti con il sestetto. Due ore di fila intervallate solo da un sorso d'acqua e da meno di cinque minuti prima del bis di altri 3 brani. Tre le tre canzoni del finale l’acclamatissima Abitudini, mentre resta fuori Così distratti, al pubblico che la chiedeva a gran voce sarebbe piaciuta. 

Lui spiega che alcuni dei brani sono nuovi e che testerà le emozioni suscitate nel cantarle dinanzi ad un pubblico al fine di poter decidere come inciderli sul prossimo album. Speriamo siano incisi presto, perché ci attendiamo un buon ritorno, quello di uno dei migliori cantautori napoletani attualmente in auge.Un cantautore a cui facciamo i migliori auguri ed in bocca al lupo per l'anno appena iniziato che si preannuncia molto intenso.

C Commenti

C'è un commento. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

Totalblamblam alle 21:02 del 5 febbraio 2009 ha scritto:

però...

ancora campa?

ma quando mai è stato grande per ritornare ancora più grande di prima? mah...a me la sua musica ammorbava