A Simple Minds - Modena 26-07-2012

Simple Minds - Modena 26-07-2012

Quanta nostalgia serve per andare a rivedere i Simple Minds? Poca se li si considera non fugace bandiera di un periodo storico ma campioni della cosiddetta New Wave, genere che ancora oggi resiste nel tempo e nella memoria non soltanto tra coloro che possono ricordarlo.

D'altro canto dovessi scegliere cinque canzoni rappresentative di quell'epoca e di quella musica, "New Gold Dream" sarebbe in scaletta con la dolorosa esclusione di altri loro pezzi altrettanto celebri ed importanti.

Non si sente l'odore dolciastro da frutto appassito che certe operazioni si portano dietro per quanto vi sia indubbia nostalgia in Jim Kerr e soci oggi seppur in attività e con gli ultimi lavori ai quali non manca ispirazione.

I Simple Minds superano la new wave perché prima di "New Gold Dream" e "Sparkle in the rain", ci sono altri album: il primo "Life in a day" è datato 1979, che brillano di un carattere indipendente eppure non iconoclasta, post-punk, pop elettronico, accenni darkeggianti, a tratti industrial, nell'evoluzione di suoni che senza strizzare l'occhio al mercato, risentivano pesantemente dello Zeitgeist dell'epoca. A questo periodo appartengono i lavori forse non i più entusiasmanti ma certo molto interessanti, anzi sempre più importanti man mano che il tempo crea distanza allargando la visuale.

Ecco quindi che l'idea di riproporre cinque brani per ognuno dei primi cinque album non è un semplice cavalcare l'onda dei ricordi ma riportare sotto i riflettori stile e storia di una band e del suo tempo.

E' una scelta volendo azzardata perché i primi quattro LP sono ai più sconosciuti ma nondimeno apprezzabile per poterli riascoltare e valorizzare come meritano. In realtà Kerr e soci si sono ripetutamente avventurati fin dentro a "Once upon a time" certo per piacere dei fan e della loro storia che li vede grandi protagonisti sino a questo album, vero giro di boa della loro carriera, certo è che il fascino maggiore deriva proprio dai brani più datati e meno ascoltati.

Line-up per quanto possibile storica con Kerr voce e Burchill chitarra sempre presenti, Gaynor alla batteria quasi un membro originale, con in aggiunta l'ottimo Ged Grimes al basso che non fa rimpiangere troppo il co-fondatore Forbes, e Andy Gillespie all'altezza del compito.

Kerr è come sempre istrionico, forse un tantinello piacione, ma ci sta. L'impianto sonoro regge e si distingue malgrado l'attraversamento di stili che nei primi sei anni della loro carriera spaziano su un fronte piuttosto ampio. L'impressione comunque è che dietro allo show ci sia una grande preparazione tecnica e molte prove che lasciano poco al caso oltre alla voce di Kerr sempre all'altezza nel suo modo di reinterpretare i brani col mestiere e con estro.

A margine della musica vorrei evidenziare un bell'impianto luci, ben gestito e d'effetto. In generale si legge un gran professionismo dietro un tour che evidentemente ha interesse a lasciare un buon ricordo oltre al raggranellare qualche soldo in attesa dell'album nuovo previsto per il 2013.

Nostalgia quindi? No, non solo. Un'occasione di rivedere ma ancora meglio la possibilita' di ascoltare un grande gruppo e un periodo musicale che potremmo iniziare a chiamare anch'esso grande.

Video su YouTube - Playlist Simple Minds Live Modena 26-07-2012

Simple Minds Official Site

Simple Minds Tour 2012 (Wikipedia EN)

C Commenti

Ci sono 3 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

tramblogy alle 18:19 del 16 gennaio 2013 ha scritto:

Non esiste una recensione di un loro album o sbaglio?....avanti..new gold dream e sons AND fascination aspettano!!

MaxScorda, autore, alle 18:32 del 16 gennaio 2013 ha scritto:

E' il resoconto di un concerto... o sbaglio?

tramblogy alle 19:22 del 16 gennaio 2013 ha scritto:

Heeee?!!