A Stevie Wonder - L’ultimo Genio - pagina 2 di 2

Stevie Wonder - L’ultimo Genio (2/2)

Dopo tre anni di silenzio, nel ’79, si ripresenta con la colonna sonora del film Journey through the Secret Life of Plants . Si tratta di composizioni per lo più strumentali che trovano in parte impreparato il pubblico.

L’anno successivo pubblica “ Hotter than July “ che diventa il suo primo disco di platino. Fanno parte dell’album i singoli "Master Blaster (Jammin')", brano Reggae dedicato a Bob Marley, e la dolce e rassegnata, "Lately", ripresa anni dopo in versione strumentale anche da George Benson.

Dopo la raccolta “ Stevie Wonder's Original Musiquariumdel 1982 ed il singolo di successo “Ebony and Ivory" in coppia con Paul McCartney, nel 1984 è incaricato di comporre la colonna sonora del film “The Woman in Red”. L’album ha un’impronta meno soul del solito ed alcuni affezionati critici lo giudicano negativamente.

Musicalmente parlando, l‘unico brano realmente poco eccelso è proprio quello che ha il maggior successo commerciale ” I Just Called to Say I Love You“. Il resto dei brani, per quanto pop-style, dimostrano la capacità di Wonder di creare bellissime melodie ed accattivanti armonizzazioni anche al di fuori del soul, con l’apporto vocale di Dionne Warwick,che impreziosisce il prodotto finale. Basti menzionare i brani “It’s You” e la ballad “Weakness” realizzato in tempo di ¾, che con il soul nulla ha a che fare! Di fatto le canzoni sono perfettamente calzanti alle scene del film, e questo non è poco.

A dimostrare che la sua vena soul non è sopita, nel 1985 pubblica “ In Square Circledal quale emergono “Part Time Lover” e quella che da più parti è stata considerata una delle più belle canzoni di sempre: “Overjoyed”.

Da questo momento, Stevie si prende una pausa compositiva che durerà fino al 1991, anno nel quale compone la colonna sonora per il film di Spike Lee Jungle Fever”. Nel 1995 esce “ Conversation Peacecontenente "For Your Love", il brano di maggior successo dell’album.

Nel 1999 comunica pubblicamente la sua intenzione di volersi sottoporre ad un intervento chirurgico sperimentale alla retina, nel tentativo di acquistare anche parzialmente la vista, ma la ricerca non è sufficientemente avanzata per garantire la riuscita dell’intervento e le sue speranze vengono spente sul nascere.

Dopo dieci anni e numerosi annunci, nell’ottobre del 2005 esce l’album “ A Time to Love” nel quale si cimenta a duettare con la figlia Aisha (ricordate la neonata di Isn’t She Lovely ?) in un paio di brani, tra cui la dolcissima “ How will I know”. Con il singolo “So What the Fuss “ viene presentato il primo video per non vedenti, ovvero con il commento descrittivo delle scene.

Da menzionare anche “From the Bottom of My Heart” nella quale si riascolta la magica armonica che tanto ha reso famoso Stevie Wonder , la cui abilità nel suonare questo strumento è seconda solo a quella di Toots Thielemans.

Fin qui la sua storia artistica ed umana.

Cosa in futuro potrà ancora offrirci questo artista geniale che contro il suo destino avverso ha sempre dimostrato un’ esemplare spirito vitale e creativo , lo scopriremo “solo vivendo”.

Di certo il seme della sua musica è già stato raccolto da artisti come Alicia Keys e da alcuni esponenti del cosidetta “Neo Soul” nato negli anni ’90 dalle produzioni di Raphael Saadiq e D'Angelo e oggi ben rappresentata da India Aire e Maxwell, che, fondendo R&B contemporaneo, soul tradizionale ed hip hop, rappresentano la naturale continuazione di un genere che non può arrendersi al cambiamento sociale.

Di sicuro anche in questo cambiamento il grande “Stevland” saprà essere d’esempio per tanti musicisti.

Albums:

1963: Recorded Live: The 12 Year Old Genius

1972: Talking Book

1973: Innervisions

1974: Fulfillingness' First Finale

1976: Songs in the Key of Life

1979: Journey through the Secret Life of Plants – (Soundtrack)

1980: Hotter than July

1982: Stevie Wonder's Original Musiquarium

1984: The Woman in Red – (Soundtrack)

1985: In Square Circle

1991: Jungle fever – (Soundtrack)

1995: Conversation Peace

2005: A Time to Love

Per approfondire: http://www.storiadellamusica.it

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.