A The importance of being Alice

The importance of being Alice

 Serpenti! Ghigliottine! Sangue! Maschere della morte! Due litri di mascara nero! La scuola è finita, diamo fuoco alla maestra!

Salve, sono Alice Cooper. Paura, eh? "Alice Cooper, nome d'arte di Vincent Damon Furnier (Detroit, 4 febbraio 1948), è un cantante statunitense, tra i personaggi più controversi e discussi nella storia del rock. I suoi concerti sono macabri e cruenti ma, allo stesso tempo, molto spettacolari. Le sue performance live sono famose per le ghigliottine sul palco, bambole impalate, per il famoso pitone (vero) attorcigliato al collo e per il corpse paint, trucco facciale dalle sembianze macabre. Egli è infatti considerato tra i più importanti esponenti dello shock rock, un termine che comprende appunto esibizioni di questo genere" (lo dice pure Wikipedia).

Ultimamente non me ne va una giusta, qualcuno deve avermi fatto una macumba. Per dire: mi scompaiono le cose. Non so se lo sapete, ma io sono il più grande esperto di cinema horror del mondo, e non vado da nessuna parte senza il mio borsone con la collezione di dvd di gente sbudellata. L'altro giorno con la banda siamo atterrati a Heathrow, uno degli aeroporti di Londra. Quando ho visto il numero del terminal mi sono detto: alè, qua succede un casino. Il Terminal 5, l'ultimo nato, quello con il record mondiale di bagagli smarriti. Ecco: mi hanno perso la borsa con la collezione di dvd. Volatilizzata. Ho già offerto due biglietti gratis e un pass per il backstage dei miei prossimi concerti a chi mi restituirà il borsone, ma nessuno si è ancora fatto vivo. Bastardi. Qualcuno là fuori si sta facendo bello con la mia collezione di film horror, peste lo colga. L'ufficio oggetti smarriti di Heathrow ha dichiarato che il bagaglio "non è all'interno della struttura". Non è che l'hanno perso: me l'hanno proprio rubato. Bastardi.

Sempre meglio che morire sul palco, come avrebbe potuto succedermi l’altro ieri. C'è questo festival, Monsters of Rock, un raduno mondiale di metallari. L'edizione di quest'anno sarebbe dovuta andare in scena lo scorso week end nello stadio di Novosibirsk in Siberia (!!!), con me e gli Scorpions e un sacco di altra gente. Non vedevamo l'ora. L’altro giorno i ragazzi del service sono andati a fare gli ultimi ritocchi al palco e l'hanno trovato crollato. Dodicimila biglietti già venduti, e il palco viene giù come un castello di carte per l'eccessivo peso degli amplificatori e delle luci e di tutto il resto: seicento-quaranta-mila dollari di danni, festival annullato e niente cachet per il povero Alice, che non può nemmeno consolarsi vedendo i suoi film horror preferiti perché un anonimo ciccione londinese glieli ha fregati. Bastardo.

Ma la più bella è quella della gamba amputata: solo io ho dei fan così matti. La volta dei film rubati, poi, ho suonato lo stesso. Eravamo alla Guildhall di Southampton, un posto abbastanza fighetto con le poltroncine e tutto (i prossimi che ci suoneranno sono Lenny Kravitz e David Byrne, tanto per dire). Tutti seduti a battere le mani, io sul palco vestito come Pellegrino Artusi e tutto l'armamentario di sbudellamenti di contorno. Tra il pubblico c'è Andrew Miller, 46 anni, inglese, invalido. Ad Andrew manca un pezzo di gamba destra, ma lui ci ha messo sopra una protesi di plastica e sulla protesi ha scritto il mio nome: Alice Cooper (quando si dice essere fan). E insomma, Andrew è lì che si gode il concerto, ma se lo gode un po' troppo: sbronzo dopo tre canzoni, si toglie la maglia e inizia a ballare a torso nudo. Si sieda, gli dicono da dietro. Sticazzi, dice lui. Si toglie persino la gamba finta, quella con sopra scritto Alice Cooper, perché gli fa caldo. Si sieda, gli dicono da dietro, non riusciamo a vedere il concerto. Andatevene, dice Andrew, andatevene tutti. Tensione. A un certo punto Andrew si volta indietro verso il ragazzo da cui provengono le lamentele più insistenti: il ragazzo si chiama John Lynch e gli sta dando di gomito da un po’ per farlo smettere. Allora Andrew lo massacra di botte. Con la protesi. E con i pugni. Il povero John si ritrova un sopracciglio sanguinante, mentre Andrew si frattura la mano destra a furia di sbattergliela in faccia.

Andrew si è beccato una denuncia, e tutta la mia stima: secondo me i film horror me li ha fregati quel fighetto di John Lynch.

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Marco_Biasio alle 22:04 del 23 giugno 2009 ha scritto:

Reazione alla fine dell'articolo: DDD