A ULVER @ Circolo degli Artisti, Roma, 11/11/2011

ULVER @ Circolo degli Artisti, Roma, 11/11/2011

La notte norvegese scende su Roma. Crepuscoli e luci tenui solo a tratti sfavillanti invadono il palco del Circolo degli Artisti. Stavolta l'acustica è accettabile: è dunque possibile godere delle complesse architetture, a volte espresse con impeto ma spesso enunciate attraverso delicate trame. E' il tour di "Wars Of The Roses" (Kscope, 2011) ed è dunque fisiologico che molte tracce vengano estratte da questo lavoro: il concerto ha infatti il suo incipit in February MMX e la sua prosecuzione in Norwegian Gothic, England, September IV e, successivamente, Island. Strati di elettronica, samples e programmazione si addensano fra loro e si sovrappongono a strati di synth e tastiere, riversandosi infine sul lavoro più muscolare di basso, chitarra e batteria. La voce carismatica di Kristoffer Rygg si staglia alta sugli spiriti evocati. Ampie sono ormai le digressioni strumentali in cui gli Ulver sembrano rielaborare la pozione dei Tangerine Dream. La sussultoria eruzione di suoni e sensazioni tuttavia ricorda i frangenti più sperimentali dei Massive Attack (esemplare in tal senso l’esecuzione di Lost In Moments, perla da “Perdition City”) mentre invece i momenti più "fluidi", per essenza, paiono riferirsi a quel techno-progressive ideologizzato dagli Archive. Inoltre il loro sound, fortemente mutato rispetto al gothic metal degli esordi, si è aperto potentemente ad alcune soluzioni offerte da un certo post-rock progressivo (God Is An Astronaut, Maserati) e dal trip-hop di Portishead e Lamb. Ma gli Ulver hanno una sensibilità unica nel creare suggestioni irripetibili, spalancandosi, specialmente in contesto live, a variazioni e ad improvvisazioni, improntando uno spettacolo-ricettacolo di idee cangianti, di melodie disturbate e rumori non disumanizzanti che si sposa perfettamente con i filmati scelti come sfondo. Non posso far altro che ribadire, alla prima esperienza sotto il palco degli Ulver, la loro grande ispirazione e la loro notevole maestria nell'amalgamare questo torrente in piena di dettagli sonori. Uno tra i gruppi più necessari del nostro presente. Per nulla ammiccante e accondiscendente nei confronti di facili soluzioni, la proposta dei “lupi” di Oslo ha una evidente componente concettuale e cerebrale, con una predilezione nel proporre più un viaggio nei meandri oscuri dell'animo umano che verso anfratti siderali. Se qualcuno dovesse rinvenire in ciò solo uno sterile atteggiamento intellettualistico, traviserebbe il vero significato di creatività. Verso la fine della prima parte dello spettacolo, il pubblico viene immerso da quell’incredibile marea di Darling Didn’t We Kill You (da “Teachings In Silence” del 2001)  e più che altro da quel crescendo inarrestabile di Porn Piece Or The Scars Of Cold Kisses, Piece 2 (sempre da “Perdition City”), che non può non essere qualificato come psichedelico. I bis sono invece maggiormente dedicati alla produzione per la quale gli Ulver si sono conquistati la loro fanbase: la strumentazione diviene più "classica" e granitica. Si procede nei dintorni dell’osannato “Blood Inside” (2005): i riff divengono più pesanti, le ritmiche più ansiogene. I vecchi fan si godono soddisfatti questi For The Love Of God e la conclusiva In The Red che paiono suonati apposta per soddisfarli. Purtroppo non c’è spazio per le sofisticate soluzioni ambientali dell’immenso “Shadows Of The Sun” del 2007, che per molti fra i non-fan della prima ora rappresenta un vertice di inaudita maturità.

È ben chiaro come Daniel O’ Sullivan (basso, chitarre, tastiere), in studio come dal vivo, sia divenuto un perno essenziale degli Ulver. Il ritorno dei suoi Mothlite è uno degli eventi musicali più attesi per il prossimo 2012.

L’unico aspetto che resta inaccettabile è che la “notte norvegese” è durata appena settanta minuti, pausa compresa. Ma in questo periodo dell’anno in Norvegia le notti polari non dovrebbero essere ben più lunghe? Ne vogliamo parlare?

Per approfondire: http://www.kscopemusic.com/ulver/

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skyreader, autore, alle 10:58 del 15 novembre 2011 ha scritto:

Caro Diego, non si tratta della migliore, ma di chi ha quel pizzico di energia residua per scriverla per primo...

Ma come vedi in homepage mi pare stiano girando entrambe... Per il prossimo concerto magari andiamo insieme così la scriviamo anche insieme ;o) Tanto non credo che i nostri gusti siano così distanti...

moonwave99 alle 12:30 del 15 novembre 2011 ha scritto:

Incredibile dictu :O Molto lieto di condividere uno spazio affine, e sarò felice di conoscerti in un'occasione prossima, visto che sì i nostri gusti sono assai vicini )