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A Andrea Tich

Andrea Tich

Sono nato ad Augusta in Sicilia da una famiglia "composita". Mia madre era di Francoforte in Germania, mio padre di Fiume, mia nonna ungherese e i miei zii inglesi. La voglia di fare musica mi è scoppiata a 15 anni e con una chitarra che aveva soltanto 2 corde ho scoperto che quando mettevo le dita in una certa posizione, venivano fuori gli accordi. Così cominciai a scrivere canzoni, cantandole in un inglese inventato e musicandole con armonie Rollingstoniane, e mi divertivo un sacco.

Più tardi, iniziai ad avvicinarmi all\'ambiente musicale di Augusta conoscendo altri ragazzi che suonavano, e da lì alla formazione del mio primo gruppo musicale "The Empty Hats" il passo fu breve. Ne facevano parte Giovanni Fazio detto "Johnny Jack" (uno strano batterista che girava con una "Fiat 500" che su una fiancata aveva scritto "not you, I am myself" e sull\'altra una formula chimica: H2SO4, acido solforico). La chitarra solista era affidata a Carmelo Bordonaro mentre il basso lo suonava Gigi Frisenna. Suonavamo in piazza durante le feste del Santo Patrono di Augusta, S.Domenico e anche in alcuni locali. Eravamo "originali" perché suonavamo e cantavamo canzoni di nostra composizione. Con il tempo però sentii l\'esigenza di scrivere testi in italiano ed elaborare di più la parte musicale con arrangiamenti più complessi. Ascoltavo tantissima musica e mi piacevano gruppi come: King Crimson, Led Zeppelin, Rolling Stones, Beatles e tanti altri; ma la folgorazione arrivò quando per caso acquistai "Mothermania" un LP di Frank Zappa. Capii subito che quella musica era stimolante, assolutamente inventiva, nuova e mi piaceva tantissimo. Da quel giorno a tutt\'oggi sono diventato un irriducibile "Zappiano". Anche il modo di comporre e arrangiare le mie canzoni subì l\'influenza della musica di Zappa, per questo inserivo, e lo faccio tutt\'ora, strumenti poco convenzionali tipo, xilofoni, kazoo, tastiere giocattolo e campanellini vari. In seguito con una maturazione dettata dalla consapevolezza che la musica sarebbe stata la mia scelta di vita, formai un gruppo con più elementi che potessero rendere possibili gli arrangiamenti sempre più complicati. Il gruppo si chiamava "BAZAAR" ed era formato da Claudio ed Elio Panarello, Giampiero Mellea, Enzo Bianca, Edmondo Di Giorgi, più un numero non definito di collaboratori musicisti e non (Pino Sirna era il fotografo ufficiale del gruppo). Abbiamo partecipato ad alcune manifestazioni e festival pop in quel periodo: Il concerto ad Aprilia per nuovi gruppi, Il festival pop di nuove tendenze e d\'avanguardia a Nettuno, Pop festival di Caracalla (Roma), Zerbo Pop (Milano), Palermo pop, era il 1975. Poi la grande decisione; ad Augusta non c\'era sbocco per la musica, quindi si doveva cambiare aria. Nel settembre del 1977 io e Claudio Panarello ci siamo trasferiti a Milano affrontando insieme mille difficoltà e peripezie ma saldamente convinti della musica che facevamo, infatti grazie ad una cassetta che spedii a Michelangelo Romano conduttore DJ della trasmissione radiofonica "POP OFF" ebbi l\'occasione di fare ascoltare le mie canzoni a Gianni Sassi direttore dell\'etichetta alternativa "CRAMPS", il quale entusiasta, mi fece subito un contratto e il 20 gennaio del 1978 entrai in sala di registrazione (J.S.Bach Recording Studio in via Carbonera a Milano) e iniziai a registrare il mio album "Masturbati" con la produzione di Claudio Rocchi e con i musicisti: Hugh Bullen al Basso, naturalmente Claudio Panarello alla batteria e percussioni, Lucio Fabbri alle tastiere e al violino, Daniele Cavallanti al sax, Pino Patti alla chitarra ed io che suonavo un po\' di tutto e cantavo le mie "strane" canzoni. L\'album ebbe buone critiche ma non vendette tanto, ma io ero felice comunque, perché le canzoni che amavo tanto adesso potevano ascoltarle tutti. Passarono alcuni anni e dopo cambiamenti vari, decisi di pensare bene a quello che volevo fare. Un giorno mi telefonò un musicista che chiedeva la mia collaborazione vocale per un jingle, accettai incuriosito e da quel giorno, per parecchi anni lavorai nel mondo musicale della pubblicità, quel musicista si chiamava Maurizio Marsico con cui legai subito perché musicalmente eravamo molto vicini, collaborammo a tanti progetti musicali alcuni dei quali riconosciuti e apprezzati, (ero la voce nella colonna sonora del primo film elettronico interamente realizzato in Italia: "MEFISTOFUNK", con MONOFONIC ORCHESTRA, mi occupavo del background con musica dal vivo suonata sul film di Alfred Hitchcock "The Farmesr\'s Wife", "STEREO" un film di David Cronemberg spettacolo multimediale per "Suoni&Visioni" con musica dal vivo, insieme a musicisti del calibro di Rhys Chatham, Giulio Capiozzo, Robert Brown, Steve Piccolo, Tommaso Leddi, e naturalmente Maurizio Marsico. In quest\'ultimo contesto io ero una delle tre voci narranti insieme a Guido Ruberto e Raffaella Riva. Abbiamo suonato durante manifestazioni musicali importanti, abbiamo prodotto dischi, abbiamo partecipato con nostre musiche a compilation di vario tipo, con progetti sempre innovativi che rispettano e rispecchiano la nostra idea di musica, quella cosa invisibile e bella che ci riempie di vita.