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A Pearl Jam

Pearl Jam

Nella capitale del grunge Seattle, Jeff Ament e Stone Gossard esordiscono in campo musicale nel 1984 tra le fila dei pionieri Green River assieme a Mark Arm e Steve Turner dei futuri Mudhoney, ed in seguito con il gruppo meteora Mother Love Bone del compianto Andrew Wood. In seguito alla morte prematura di Wood i due si uniscono a Mike Mc Cready, Chris Cornell e Matt Cameron (Soundgarden) nel progetto Temple Of The Dog, pubblicando un solo album omonimo dedicato appunto al leader scomparso dei Mother Love Bone, piccola gemma pre-grunge a cui parteciperà anche Eddie Vedder, benzinaio di San Diego con un sogno nel cassetto: Diventare un cantante.

Nel ’91 i Pearl Jam stabilizzano l’organico con l’entrata del batterista Dave Krusen, e licenziano un anno dopo per la Epic l’esordio Ten che li catapulta ai vertici del Rock mondiale.

Al successo di Ten seguono Vs. (1993) e Vitalogy (1994), quest’ultimo caratterizzato da atmosfere più introspettive ed oscure, ed apre la combutta del gruppo con la Ticketmaster e tutto il mondo mainstream portandolo ad abolire ogni tipologia pubblicitaria e promozionale, senza però subire alcun calo di notorietà ed anzi alimentando la forte ascesa del gruppo.

Nel 1995 i quattro collaborano assieme al loro padre putativo Neil Young alla realizzazione di Mirrorball.

No Code viene pubblicato nel ’96 e sancisce un decisivo cambio di rotta, spostandosi dal rock classico degli esordi verso sonorità maggiormente sperimentali e garage.

Nel 1998 pubblicano Yield, netto ritorno alle vecchie sonorità, seguito dall’incerto ed altalenante Binaural del 2000. Durante la tappa del Binaural Tour al festival di Roskilde, la tragedia della morte di nove fans schiacciati e soffocati dalla folla durante l’esibizione del gruppo, segnò un periodo di forte crisi portandolo sull’orlo dello scioglimento ed alla decisione di non suonare più in Europa e di evitare i concerti con grandi platee.

Nel 2002 i Pearl Jam pubblicano Riot Act, un album a tratti oscuro e fortemente politicizzato contro il governo Bush.

L’album omonimo viene pubblicato nel 2006 e sancisce il ritorno dei Pearl Jam nel vecchio continente in un tour che toccherà anche l’Italia per ben 5 date.

È infine del 2009 la pubblicazione di Backspacer, ottavo album in studio della band che sancisce definitivamente la longevità, la coerenza granitica, e una passione per la musica assolutamente unica e fuori dal comune, di una band fondamentale del panorama Rock di ieri e di oggi.