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A Portishead

Portishead

I Portishead sono una band di Bristol, la città inglese che a partire dalla seconda metà degli anni settanta inizia a convogliare musicisti che affiancano a rock e punk sonorità free jazz, acid jazz, soul, funk, reggae, rap, hip-pop, dub, elettronica, cabaret o disco. Nasce così un movimento musicale che vede i suoi massimi rappresentanti nel Pop Group, nei Massive Attack e nei Portishead, e che, soprattutto in riferimento al sound di questi ultimi, viene universalmente conosciuto, nonché identificato come “trip-hop

L’album d’esordio (“Dummy”, 1994) è folgorante. Esempio superbo di fusione tra neoclassicismo, romanticismo e decadentismo. Colonna sonora funerea e desolata di film noir e di spionaggio. Melodie sensuali dal retrogusto spettrale e straziante, con arrangiamenti orchestrali ed elettronici dimessi che fanno da contraltare a melodie sensuali e alla passionalità del canto soul di Beth Gibbons

La freschezza fulminante di Dummy lascia il posto alla cupezza ed ermeticità del disco successivo. “Portishead” (1997) perde significativamente in emozionalità e trasgressione, ricorrendo a maggiore tecnicismo e ricercatezza compositiva che, se da una parte esaltano il virtuosismo e le potenzialità espressive della band, dall’altra ne appiattiscono l’originalità e l’estrosità artistica.

Dopo undici anni di silenzio, i Portishead ritornano con “Third” (2008). La matrice stilistica rimane pressoché inalterata, con la rinnovata contrapposizione tra l’incremento dell’elettronica industriale, che ha il merito di amplificare gli umori depressi del disco precedente, e il crooning di Beth Gibbons, che esalta la ritrovata dimensione eterea propria del disco d’esordio.  

Roberto Maniglio