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R Recensione

8/10

Mr. Oizo

Moustache (Half a Scissor)

In fondo in fondo c'è da capirli. Quelli della F Com, dico, che nel 2005 bocciarono come "inascoltabile" il qui presente Moustache, rifiutandosi di pubblicarlo e causando così la rottura con uno dei loro artisti di punta. Voglio dire, avete presente Mr. Oizo? Immaginate la scena da cartone animato: apri la porta e ci trovi quest'uomo, capelli stopposi e barba incolta, trasandato e puzzolente, magari con il celeberrimo pupazzo giallo sotto un braccio. Lascia il disco, una risata sardonica e va via. E quei poveretti a chiedersi come fargli capire che perchè un disco funzioni occorre che a qualcuno piaccia abbastanza da volerselo comprare.

Già, a Quentin Dupieux manca proprio questo concetto. Assoluta decostruzione del rapporto artista-fruitore. Lui va fino in fondo nelle sue idee folli, senza considerare alcun compromesso, e chi se ne frega se nessuno sarà in grado di apprezzarne i risultati. Come quel film che ha diretto nel 2010, Rubber, che racconta le vicende di uno pneumatico assassino dai poteri telecinetici. E' anche regista cinematografico, il tipo. E per quel film produsse una colonna sonora visionaria insieme a Gaspard Augé, una metà dei Justice, sì insomma un altro psicopatico. Immaginate cosa ne è venuto fuori? A Cannes tutti inorridirono.

Nonostante tutto ciò, in questo 2011 Moustache vede una nuova luce, grazie alla Brainfeeder che lo ripubblica in edizione limitata. Un'operazione esplicitamente voluta dal vertice, nella persona di Steven "Flying Lotus" Allison, che lo sponsorizza come "una delle più ispirative uscite elettroniche di sempre". Ciò non toglie che, diciamocelo pure, il disco appare ancora inascoltabile esattamente come poteva esserlo 6 anni fa (e probabilmente lo sarà anche tra 20), ma abbiamo assorbito troppa modernità artistica per poter ancora considerare questo un difetto. Violento, disturbante, a tratti fastidioso: uno schizzo deforme prodotto dalla masturbazione di una mente brillante. Non si tratta di ascoltare musica, ma di mettere alla prova la propria resistenza, come può esserlo guardare un film splatter o visitare certi siti web truculenti che per decoro evito di citare. A volte sembra un bambino in piena crisi epilettica davanti a una batteria elettronica (The End), altre volte quello stesso bambino si scatena davanti a uno sparatutto anni '90 (Straw Anxious). Quando va bene e le tracce raggiungono una forma vagamente riconducibile alla canzone, è un'eruzione di spasmi techno estremamente acidi (Latex), assurde mutazioni genetiche dell'eredità big beat (Nurse Bob) o sferragliate infernali di synth sparate a 160 bpm (Stunt, unico singolo estratto).

E' difficile descrivere quest'album. Voi come definireste Trout Mask Replica? Moustache di sicuro non è piacevole, e nemmeno divertente, perchè troppo scatenato e sregolato. Non lo definirei nemmeno bello, perchè rifiuta qualsiasi canone estetico di bellezza. Interessante? Sì, se i vostri neuroni corrono abbastanza in fretta da stargli dietro, altrimenti non avrete il tempo di osservarne un nuovo volto che si è già trasformato in qualcos'altro. Geniale, questo sì. Una diavoleria del genere non può venire certamente da una mente comune. Ma non è quel tipo di genialità per cui ci si esalta, o si applaude. Piuttosto ci si sente inadeguati, si arrossisce di vergogna, come un cherichetto finito per sbaglio nell'area porno della videoteca. Ecco, ti fa sentire al posto sbagliato, in un'epoca sbagliata. E qui torniamo alle perplessità di quell'etichetta discografica: chi diavolo può aver voglia di acquistarlo?

Un detto popolare recita: "Dio aiuta tre tipi di persone: pazzi, bimbi e ubriachi". Se corrisponde al vero, Mr. Oizo è in una botte di ferro. Magari le 1000 copie ristampate quest'anno le acquisterà tutte Lui.

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Voto degli utenti: 8/10 in media su 1 voto.
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C Commenti

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fabfabfab alle 15:07 del 2 febbraio 2011 ha scritto:

Da ignorante, ricordo solo che "Flat Beat" mi faceva letteralmente uscire di testa!

synth_charmer, autore, alle 15:16 del 2 febbraio 2011 ha scritto:

RE:

Ihih già, Flat Beat fece divertire un po' tutti. E infatti il suo primo album, Analog Worms Attack, costruito intorno a quel brano, soddisfò senza problemi la label. Si aspettavano qualcosa di analogamente rivolto al grande pubblico, che potesse far presa, e invece si videro appioppare questo schizzo molesto :p per inciso, l'album successivo a questo tornò a livelli di ballabilità ed ascoltabilità vicini alla norma, anche se lui continua a rimanere tutt'oggi un personaggio un po' eversivo. Voglio vedere Rubber!

thinwhiteduke alle 22:00 del 20 febbraio 2011 ha scritto:

sto così male che incomincia a piacermi molto