Franco Battiato
M.elle le «Gladiator»
È onestamente difficile scrivere una recensione di questo disco. Non abbiamo idea di cosa o chi sia la signorina Gladiator del titolo; sappiamo invece per certo che questo risulta essere uno dei dischi più ostici dellintera carriera del maestro, assieme a Juke-box del 1977. Sono gli anni in cui Battiato si dedica alle letture degli insegnamenti dellarmeno Georges Ivanovič Gurdjieff, dove si fondono coscienza, realtà e personalità. Tre soli brani: Goûtez et comparez, tredici minuti di collage; Canto fermo, dedicato a Riccardo Mondadori («A lui la vita non è stata tolta, ma solo trasformata»); Orient effects, dodici minuti di esasperazione organistica, registrati dal vivo nella cattedrale di Monreale (PA).
Primo brano: codice Morse, ciance, clangore, coro amplificato, prova microfono, la-si-do-si-do-re-mi-fa-sol-la, telegiornale, Mercantini, lamento, corde pizzicate, artigiani, bambini, segnali radiotrasmessi, temporale, musica classica, folk, canzone dantan, motore a scoppio, radio FM, batteria, tenoretto, modulazioni, organetto, musica seriale, Verdi, canzone popolare, fontana, prete, gallo, cavallo, cori da stadio, Battiato, urla, imitazione cinematografica, loop, talk-show, oppressione e repressione, Marinetti, nastro magnetico, fotoromanzo, onde, rallentamento, echi, organo. Finalmente arriva uno stralcio di musica, a metà strada tra lAgnus (1970) e lOfanìm (1988-92) di Luciano Berio. Secondo brano: organo ed effetti elettronici. Terzo brano: organo solo.
Registrare un organo da chiesa è impresa ardua e tecnicamente avanzata, soprattutto a quel tempo. Le frequenze dello strumento spesso cozzano con i mezzi di registrazione e le casse acustiche emanano sovente un suono sgradevole, a causa del clip tra i dB impostati nel limiter e i dB reali amplificati dalledificio sacro.
Cosa si può dire di M.elle le «Gladiator», se non che è un disco folle, eversivo, sovversivo, ermetico, ansiogeno e pruriginoso? Possiamo anzitutto affermare che in questo lavoro Battiato prepara alcuni dei suoi successivi (capo)lavori; possiamo inoltre azzardare lipotesi che questa sia stata una provocazione tout court contro la musica contemporanea, la musica leggera, le accademie e la critica; soprattutto è una provocazione contro quei movimenti giovanili che intendevano rompere le regole consolidate con quello che De André aveva definito «il disordine dei sogni». Battiato logora lascoltatore, portandolo ad interrogarsi sulla genuinità della sua opera. In realtà egli vuol portare lavanguardia al massimo livello, congedandosi dallascoltatore con la certezza che, quando vuole, sa esser trasgressivo ed incomprensibile come quelli che suonano nelle università occupate.
In quello stesso anno il musicista siciliano conclude il suo rapporto con letichetta Bla Bla di Pino Massara: lanno dopo la Ricordi, sua nuova label, pubblicherà la raccolta Feedback contenente il meglio dei primi dischi, eccetto quello in oggetto. Dunque M.elle le «Gladiator» di Battiato è uno schiaffo alla nuova cultura che si sta imponendo e si piazza come primo spartiacque nella sua lunga discografia: qui si passa dal progressive allo sperimentalismo, più tardi si darà al pop, poi alloperistica, quindi al rock, alla musica sacra e tornerà allelettronica.
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