Duan Jevtović
No Answer/Live At Home
La Moon June Records descrive il disco come unatmosfera ECM filtrata attraverso i Radiohead ascoltata in un intimo jazz club da ore piccole. La mia suggestione era per Pat Metheny & Lyle Mays che in Serbia incontrano il trio di Esbjorn Svensson ed omaggiano la terra che li ospita con richiami alla tradizione locale. Per la terza prova da solista, il chitarrista serbo Duan Jevtović ha scelto una formazione bassless a tre, unendosi al tastierista di Belgrado Vasil Hadimanov, studi a Berklee e collaborazioni fra Usa ed Europa, ed il batterista israeliano Asaf Sirkis, fra i più impegnati drummers in circolazione, già sentito allopera nelle improvvisazioni ispaniche a fianco di Markus Reuter e Mark Wingfield, sempre su Moon June. No Answer gioca molto del suo fascino nel dualismo fra la chitarra ruvida e metallica del leader e le tastiere liriche e pervasive di Hadimanov, che assicura anche il supporto ritmico tramite il mini moog, delegando al drumming eclettico di Sirkis lossatura ritmica di composizioni di ampio respiro, che sposano suggestioni prog a formule jazz rock in un clima generale privo di asperità e segnato un mood di lieve malinconia. La title track con la sua liquida intro di tastiere, contraddetta presto dallo squassante ingresso di una chitarra sporca e groovy, racconta già molto degli equilibri sonori in gioco, che negli episodi successivi si arricchiscono di progressioni e sincopi prog condotte dal piano elettrico e dalla chitarra (Frusci, No Answer) e di richiami folk (lavvio di A Ver, il tema raccolto di Prayer, la melodia nervosa di El Oro spezzata da breaks atonali), declinando, invece, la propria dinamica in chiave acustica nella leggiadra Yo Sin Mi, o incrociando la fusion più aggressiva di Lifetime. Meno riuscito lepisodio finale The Place With A View, disperso troppo presto in una estenuante nebbia post rock.
Il Live At Home uscito a pochi mesi di distanza grazie alliniziativa del Centro culturale per studenti di Kragujevac, ripropone parte del materiale di No Answer in formula di quartetto, con il bassista Pera Krstajić ed il batterista Pedja Milutinović, a fianco di Jevtović ed Hadimanov, con un taglio maggiormente aperto alla sperimentazione ed alcune novità che raccontano di un collettivo in costante evoluzione. Ampio sviluppo dei temi, spazio ad estese parti improvvisate, e maggiore propensione agli esperimenti sonori, specie nelle lunghe ed avvolgenti Ohrid e Briga. Completano un concerto dall'ineccepibile presa sonora le assonanze ai King Crimson di Babe, una spigliata e dinamica New Pop, e linserimento di alcune parti vocali corali, che accentuano la componente folk di questo interessante e promettente autore.
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