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R Recensione

7,5/10

Turing Machine

A New Machine For Living

Secondo Wikipedia la fobia è una "manifestazione psicopatologica riguardante stati dell'Io non pienamente inserito con l'ambiente che lo circonda". Ora, il sottoscritto non ritiene di avere un' Io "pienamente inserito", eppure non è mai riuscito ad avere una fobia definita. Per dire, sono cintura nera di ansia generalizzata, ma vorrei avere una fobia vera, per separare definitivamente il mio Io dall'ambiente. Non sarebbe male, detta così. Per un breve periodo ho creduto di avere la fobia dei ragni, nel senso che mi facevano schifo. Poi ho conosciuto una persona aracnofobica, l' ho sentita gridare disperatamente "uccidilo, uccidilo!" di fronte a un ragnetto di mezzo centimetro. Non che a me facesse tenerezza, ma paragonato ad un fobico vero sembravo Indiana Jones. Ho anche sperato di essere amaxofobico, perché non mi piace fare lunghi viaggi in autostrada. Ma anche qui, un viaggio in auto con un amico davvero fobico (si aggrappava ai sedili e rovesciava la testa all'indietro bestemmiando come Linda Blair nell'"Esorcista") mi ha riportato alla mia banale normalità. Mi sono informato a lungo: athazagorafobia, calliginefobia, dendrofobia, eurotofobia (cercatela questa, perché è interessante), nefofobia... niente, non ho niente.

Poi però ho letto della curiosa (e tragica) fine di Jerry Fuchs. Jerry Fuchs è stato un ottimo grafico e un eccellente batterista. Ha iniziato a suonare con gli Vineland di John Fine (chitarrista dei Bitch Magnet) ed è stato subito apprezzato per il suo stile compatto e preciso, al punto da diventare un punto di riferimento per la DFA records e per tutta una serie di band con cui ha iniziato a suonare sia in studio che dal vivo (LCD SoundsystemMassive AttackMobyThe Juan MacLean). Il lascito vero della breve carriera musicale di Jerry Fuchs è però contenuto nelle discografie dei Maserati (da recuperare almeno "Inventions for New Season" del 2007) e dei Turing Machine. Di questi ultimi, il disco da collezione (comprato nel 2000 attratto dalla copertina e da uno splendido vinile rosso trasparente) è "A New Machine For Living". I Turing Machine erano un trio composto da Fuchs e da due fuoriusciti dagli hardcorers Pitchblende, il chitarrista Justin Chearno e il bassista Scott DeSimon. E sebbene i due ci mettano tutta la foga e l'impegno possibili, il palco dei Turing Machine è tutto di Jerry Fuchs. Già nei primi minuti della splendida "Flip-book Oscilloscope" il suo rullante è protagonista assoluto, e tale rimane anche quando il post-rock strumentale (perché "vedi figliolo, qui una volta era tutto post-rock") diventa matematico o si lascia prendere a calci dall'hardcore. Nella prima mutazione Fuchs mette in mostra quella tendenza crauta (ma all'epoca la chiamavano Motorik) che diventerà il suo marchio di fabbrica ("Robotronic"), nella seconda si sfonda i bicipiti nel tentativo (perfettamente riuscito) di emergere dal massacro chitarristico di Chearno ("The Doodler", "Got my rock pants on"). Al di là delle individualità, è proprio la formula "chitarra/basso/batteria" tipica delle sonorità math-rock del periodo a trovare in questo esordio dinamismi e sfumature particolari ("On form and growth") e interessanti ancora oggi, a oltre quindici anni di distanza.

Jerry Fuchs è morto nel 2009. In ascensore. La cabina è rimasta bloccata e la porta è stata aperta a forza. L'amico che era con lui è saltato sul pianerottolo. Jerry ha provato a seguirlo, ma il cappuccio della sua giacca si è impigliato nella cabina e lui ha fatto la fine dell'uovo che ti scivola dalla mano. Non so se sia una fobia, ma diciamo che da allora quando prendo l'ascensore sudo un po'.

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