Snap

Bras EP

"Gli Snap si collocano a metà strada tra Santacruz e Tokyo, il luogo ideale per scuotere il mondo come un cocktail". Ed è esattamente ciò che fanno, gli Snap, anche se ad essere scosse sono le nostre cellule neuronali: 39 secondi di frequenze disturbate, scampoli noise, sincopi dal retrogusto free-jazz ("Cocktail"), I Minutemen futuribili, in centrifuga ("Laine"), I Suicide a braccetto con Burial ("Bras") o gli Shellac virati post-rock ("Beat").

Non ci sono barriere, stili, steccati o pregiudizi che tengano. Tutto scorre in un flusso mirabile ed inininterrotto di Noise, sincopi, tempi dispari presi a prestito dal jazz ma messi al servizio del rock e dell'elettronica. E' un disco breve, un EP di appena 22.14 minuti, ma scorre via in un andamento ondivago, (all'apparenza) caotico ma con una coerenza di fondo ed una padronanza dei mezzi espressivi che ha del miracoloso - si ascolti, per credere, la conclusiva "341" una fusione incredibile di Rage Against the Machine, Boredoms, con rallentamenti quasi ambient, di provenienza Kraut Rock, con i soliti innesti free-jazz di scuola chicagoiana, per poi chiudersi in un zoppicante beat, degno dei migliori Fugazi - tre strumenti, tre visioni, un'unitarietà di intenti.

Julien Desprez, chitarra, Yann Joussein, batteria, Clément Edouard, tastiere ed elettronica, attendono solo il momento giusto per sfondare, per allargare il progetto; nel mentre tagliano, cuciono e rimettono insieme gusto melodico, tra assonanze e dissonanze. Date loro una chance, non ve ne pentirete, anche perché di dischi così coraggiosi e liberi (al costo di soli 7 euro per la versione digitale, 8 per quella fisica) ne escono davvero pochi. Il collettivo Coax, comune di musicisti dediti al DIY (ma in alta fedeltà), all'auto-produzione e all'auto-distribuzione, attende solo la (meritata) gloria. Fatevi avanti.