Colleen

Les Ondes Silencieuses

Quarto lavoro per la compositrice francese Cécile Schott, in arte Colleen, che continua nel suo percorso di maturazione artistica e stilistica, assolutamente noncurante delle mode dell’attuale panorama discografico.

Classifiche e hype sembrano davvero non tangere minimamente l’artista, che con

“Les Ondes Silencieuses” sancisce una svolta austera nelle sue sonorità, abbandonando le strumentazioni elettroniche che avevano caratterizzato principalmente lo stupendo “The Golden Morning Breaks”, per concentrarsi maggiormente su un lavoro di scrittura combattuto fra tradizione squisitamente classica e lezioni minimaliste o in alcuni casi d’avanguardia.

L’atmosfera malinconica che permeava i lavori precedenti viene ancora più accentuata e il tono generale dei brani si fa molto più rigido. E se questo elemento gioca a sfavore dell’immediatezza e della spontaneità che saltavano all’orecchio nei dischi precedenti, d’altro canto mostra grandi prospettive di crescita ed una maggiore sicurezza in fase melodica ed armonica.

Lo strumento predominante in tutte le composizioni è la viola da gamba, di cui Colleen si è fermamente innamorata, che viene accompagnata occasionalmente da clarinetto, chitarra acustica, spinetta ed addirittura cristalli (il ritratto estatico “Echoes and Coral”).

“Le Labyrinthe” mostra in modo lampante come anche i silenzi e la pause assumano un ruolo fondamentale, mentre “Sun Against My Eyes” e “Blue Sands” imboccano una strada più melodica.

Un lavoro di transizione e ricerca della migliore forma con cui esprimere le proprie sensazioni più intime, che forse non riesce a conquistare come aveva fatto “The Golden Morning Breaks” o “Mort Aux Vaches”, ma che regala momenti di grandissima poesia anche con pezzi che al primo ascolto possono apparire “scarni” o poco compiuti.

In attesa di trovarci di fronte alla nuova magia che partorirà, è un piacere lasciarsi trasportare dalle “onde silenziose” che Colleen tesse con cura e precisione certosine.