R Recensione

8/10

Dirge

Rebecca

…è domenica pomeriggio…il sole sta tramontando…manca poco al lunedì, ed è proprio in questo momento che decidiamo di ascoltare il nuovo lavoro del trio francese Dirge.

Rebecca è la giusta colonna sonora delle nostre malinconie non ancora sopite, del nostro dilatare nel tempo ciò che ancora non è accaduto. Il disco ci culla con un suono che non vorremmo mai far finire ed è proprio il violoncello magico della tedesca Mirjam Tautz, a dondolarci ben accordandosi con le voce quasi biascicata e le intuizioni chitarristiche mai scontate di Yann Lafosse.

Questo miscuglio di emozioni ci regala un lavoro davvero maturo, che si dipana per tutte e sette le tracce, dove la malinconia si confonde a paesaggi sonori che toccano le corde più intime dei nostri sensi, soprattutto in brani come “You've Grown Away From Me” “Tourette” e la conclusiva “The Smithdown Ten”, ma è tutto il disco ad essere lieve e intenso allo stesso tempo.

Il gruppo con questo disco si attesta con merito fra nomi più importanti del post rock, aggiungendo un tocco personale con venature lo-fi e sensibilità musicale riconosciuta solo a pochi gruppi.

Questo è il secondo lavoro per i Dirge, e segue il loro esordio discografico del 2003, Lois, e due Ep di cui uno (Fountain) è scaricabile gratuitamente dalla rete: www.archive.org/details/moulin005.

Al disco ha collaborato una folta schiera di artisti: tra tutti una emozione speciale va a Cyann del duo Cyann & Ben, il cui tocco si fa sentire in special modo su “Summer Single”.

La dolce ed eterea malinconia non aveva colori e i Dirge ce li forniscono…ora sta a noi completare il quadro.

V Voti

Voto degli utenti: 3/10 in media su 1 voto.
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C Commenti

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