Godspeed You! Black Emperor
'Allelujah! Don't Bend! Ascend!
Dieci anni dopo, i Godspeed You! Black Emperor. Dieci anni da quel Yanqui U.X.O., certificato di grandezza e monumentale seguito del capolavoro che lo precedette di appena due anni, Lift Your Skinny Fists Like Antennas to Heaven. Dieci anni di silenzio tombale, reincarnati in meravigliosi progetti paralleli (Thee Silver Mt. Zion in tutte le sue varianti, tanto di Tra-La-La Band compresa) o solistici, esperimenti di ricerca vicini alla filosofia GY!BE per attitudine ed emozionalità, appena più lontani per portata ideologica, culturale.
Musica profondissima, cerebrale, impegnativa, da cogliere in solitudine e tenere stretta al petto. Catarsi difficile, estenuante, persino nelle sue rivelazioni live, in cui la percezione individuale anticipa e anzi spodesta la comunione collettiva dellevento, restando ancorata empaticamente allio rispetto al mondo, anziché al noi rispetto alla musica.
Proprio a seguito delle fortunate apparizioni dal vivo del 2011, il collettivo canadese torna con praticamente nullo preavviso a confezionare un album con la cura maniacale che solo gli artigiani silenziosi possono permettersi. 'Allelujah! Don't Bend! Ascend! consta di due episodi lunghi da venti minuti e due (relativamente) brevi da circa sei, riorganizzati a seconda del formato di commercializzazione: alternati nel cd, divisi in LP + 7 nel vinile, entrambi marchiati dalla mai troppo lodata Constellation.
Mladic. Walkie-talkie, strenna natalizia, distesa di feedback ed echi cinguettanti, scampanellio di passaggi a livello lungamente desolati, crescendo di treni sbuffanti, apparizione e quindi climax di clangori sporchi, barriti e sovrapposizioni orgiastiche. Calma. Bordate distorte, naufragi lenti, palpitanti, muti e ancora fragorosi. Ascesi.
Their Helicopters Sings. Una lampadina ballonzola nel buio, un coro darchi stonato ma mai disturbante saluta il sopraggiungere della luce del sole.
We Drift Like Worried Fire. Sul fondo degli abissi, il tema di una marcetta, riproposto dalla chitarra, poi dal basso e lentissimamente saturato via via da tutti gli altri (la batteria, i campanelli ). Si velocizza piano, intarsiato di burrasca, sino a divenire salvifico terremoto emozionale. We drift like worried fire seconda parte è un altro pezzo. Una ninna nanna placata ridefinisce il concetto di tensione incuneandosi in atmosfere sinistre che si fanno repentinamente tumultuose: per nascondere lapparenza di uno slancio in realtà estremamente positivo.
Strung Like Lights At Thee Printemps Erable. Feedback, saturazione, stordimento. Acufene docile di un sussurro lontano.
Daccordo, il materiale contenuto allinterno dei solchi di 'Allelujah! Don't Bend! Ascend! era stato in parte già proposto dal vivo. Inoltre, i canadesi non spostano più di tanto il tiro rispetto ai lavori passati, pur non tentando di emularli in nessuna circostanza. La loro pesantezza è quantomeno proporzionale alla loro imponderabilità, il loro messaggio è insinuante quasi quanto il muro di feedback di cui vengono puntualmente permeati i loro suoni. Eppure lunico vero limite di un disco dei Godspeed You! Black Emperor sta nel non poterlo in alcun modo raccontare, se non a sé stessi.
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