R Recensione

10/10

Godspeed You! Black Emperor

Yanqui U.X.O.

Inizia come un viaggio notturno in un luogo sconosciuto, però c’è una pallida luna ad indicarti la via.

Il tuo passo prima incerto un po’ alla volta acquista sicurezza. Appena il passo si fa’ veloce la luna viene oscurata dalla nubi e bisogna tornare ai piccoli passi incerti. Per un po’ la via è del tutto nascosta, ma finalmente si alza il vento che porta via le nuvole: appare la luna in tutto il suo splendore ad illuminare la strada e puoi puntare dritto alla meta in una corsa sfiancante. Arrivi al traguardo senza fiato. Questa è 09-05-00 ( pt 1 ).

Scopri che il traguardo è la cima di una montagna da cui puoi vedere il panorama sottostante illuminato dai riflessi argentei della luna. Questa è 09-15-00 ( pt 2 ).

Potrebbe essere una metafora di un campo di battaglia come suggerisce il titolo: è la data di inizio della seconda intifada, oppure di un momento della vita stessa. Il passo è dettato dalle percussioni, lo stato d’animo e l’ambiente dalle corde, e poi tutto quello che c’è intorno dalla moltitudine di altri strumenti e suoni.

rockets fall on Rockets Falls inizia sommessa per poi crescere lentamente fino ad una esplosione di batteria e chitarra; ad un certo punto la progressione si ferma, rimane solo la scia di quei suoni una viola da il via alla lenta ripresa, per poi lasciare spazio ad una sommessa progressione di batteria in cui poco a poco appaiono altri strumenti. Un susseguirsi di pieni e vuoti in saliscendi emozionale, non scontato e non banale.

Echi di note lontane in avvicinamento, è un crescendo aureo, solletica l’anima, non si può restare indifferenti a questi suoni vibranti. La chitarra con i suoi effetti e il suo strumming caratteristico a marchiare a fuoco la parte centrale del brano che poi lentamente cala verso una coda dolente; questa è Motherfucker=Redeemer ( pt 1 ).

Il commiato arriva con una sequenza di saliscendi emozionali, epici crescendo dove la batteria esplode, e poi di nuovo ci si avvia lentamente verso il silenzio accompagnati da un feedback. È la seconda parte di Motherfucker=Redeemer.

I Goodspeed You! Black Emperor sono un’orchestra post-atomica diretta da Efrim Menuck. La loro musica parla direttamente al cuore: non si può resistere allo scorrere del loro suono, ci si lascia trasportare.

È musica politica nel senso più puro del termine, di partecipazione alla società. Il loro contributo lo danno nell’artwork dove disseminano informazioni, affermazioni ed immagini simboliche. Una immagine su tutte è un martello con la scritta “HOPE” (speranza) circondato da gatti alati.

La loro musica trasmette speranza anche per il dolore che racconta.

Da ascoltare a notte fonda quando il silenzio fuori permette di cogliere tutte le sfumature che queste tracce nascondono mentre dalla finestra entra la luce della luna.

Post rock, progressive, musica strumentale. Sono tentativi di etichettare un gruppo, di più un’idea, che di loro natura sono sfuggenti, è solo fluire di musica. Forse una definizione seppur stretta potrebbe essere folk-blues apocalittico, o meglio che vuole esorcizzare l’apocalisse, qualsiasi essa sia.

Un capolavoro, una pietra miliare.

V Voti

Voto degli utenti: 8,2/10 in media su 16 voti.

C Commenti

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Roberto_Perissinotto (ha votato 10 questo disco) alle 17:07 del 27 marzo 2009 ha scritto:

Grande gruppo, disco particolare e magnifico...non c'è un SOLO MINUTO di musica inutile qui dentro, è tutta una grande sinfonia finale che gronda di sensazioni ed emozioni...bella rece.

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 11:48 del 28 marzo 2009 ha scritto:

Recuperato dopo tanto tempo: molto bello

Filippo Maradei alle 19:41 del 24 aprile 2010 ha scritto:

Menzione d'onore anche per la copertina: straordinariamente bella.

Utente non più registrato alle 9:58 del 11 luglio 2012 ha scritto:

A mio parere i GYBE sono il miglior gruppo del "famigerato" genere post-rock (anche se preferirei inserirlo meritatamente nel genere progressive), il primo con cui ho iniziato - ma ho smesso presto... - ad interessarmene.

tecla (ha votato 10 questo disco) alle 17:31 del 3 novembre 2012 ha scritto:

Percussioni, archi e fiati per la scena di una oscura battaglia imminente....cupa aspettativa e martelli che pulsano nelle tempie in attesa di un'epico vento di guerra. Fatevi trascinare: è una narrazione immortale parla di bombe atomiche ma anche di medioevo perchè la guerra regala sempre lo stesso buio, la stessa angoscia. GRANDIOSO

nebraska82 (ha votato 9,5 questo disco) alle 20:48 del 3 novembre 2012 ha scritto:

capolavoro.