V Video

R Recensione

6/10

La Moncada

Torino Sommersa

Una sorta di melting pot il progetto La Moncada, nato nel 2009 per opera del cantautore Mattia Calvo, Frank Alloa (Airportman), Davide Maccagno, Gianandrea Cravero (entrambi in Treehorn) e Andrea Pisano dei Fuh, il quale recentemente è stato poi sostituito da Carlo Barbagallo, membro di Suzanne’ Silver, Albanopower e Les Dix Huit Secondes. Tutti assieme per dare alla luce il loro esordio discografico intitolato “Torino Sommersa”. Ci sono voluti diversi ascolti per dare una valutazione esaustiva di questo disco. Sette brani ricchi di varie influenze, dal post-rock degli Slint alle incursioni folk-rock. Una musica complessa, non immediata, con un cantato italiano su un'atmosfera cupa e tesa. Un disco serio, dai connotati internazionali, ma allo stesso tempo non pienamente maturo. Perché forse a mio modesto parere c'è qualcosa che manca in questo viaggio sonoro di 43 minuti. Qualcosa che non riesce a penetrarti dentro e rimanerci profondamente.

L'inizio è affidato a Rabbia Killer, probabilmente il brano più intenso del disco. Un'introduzione folk ed un finale ricco di rabbia. Revolucion prova a scuotere la coscienza dell'ascoltatore, in questi tempi bui e assopiti, in un mood lungo 7 minuti, ricchi di pathos, tra violini, il coro della bravissima Isobel Blank e chitarre pesanti come macigni. Anche Torino Sommersa, con il suo ambiente acustico ed alienante, convince sin dal primo ascolto. Fine Di Un Farabutto con il suo piglio punk prova a dare un ritmo diverso al disco, anche se non riesce del tutto a convincermi. Valore ha il sapore amaro di un vecchio pezzo blues, tra echi noise e quella vena malinconica che imperversa per tutto il lavoro. Pollicino, altro brano ipnotico dall'andamento lento, ma capace di trasformarsi giro dopo giro, prova a riflettere sull'amore. La fine del disco spetta alla suite di sette minuti de Il Sentiero Del Bosco, brano fortemente post rock, per la sua atmosfera compassata, ma avvolgente, tra distorsioni varie ed un finale catartico.

Questo esordio discografico dei La Moncada mi convince, ma non pienamente. Chi suona musica influenzata dal post-rock ha l'obbligo di emozionare e quando non ci riesce del tutto, il sapore è un po' amaro. Speriamo alla prossima.

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo disco. Fallo tu per primo!

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.