R Recensione

9/10

Labradford

Prazision

di Onga

E' l'inizio di una storia. La radice di molti rami a venire. Quando uscì nell'Ottobre del 1993 fu difficile inquadrarlo tanto era strano, diverso. Non era lo-fi, le registrazioni sono invero ottime, non era post-rock, non ci sono riff circolari, non ci sono reiterazioni, esplosioni o implosioni.

Prazision dei Labradford, loro primo album e numero di catalogo 001 per la Kranky di Chicago. Un esordio per un gruppo e per una etichetta che hanno segnato gli ultimi tre lustri di storia della musica alternativa.

Oggi alla vigilia del quindicesimo anno di età la Kranky ristampa questa perla del passato in una edizione masterizzata a dovere e con l'aggiunta di una b-side proveniente dal primo 7" dei Labradford.

E' un disco senza tempo Prazision, ascoltandolo ancora adesso se ne capisce l'attualità, dovuta al fatto che quando fu registrato non aveva nulla che appartenesse ad uno specifico periodo, un suono, un incedere, una produzione. Influenza insindacabile per centinaia di gruppi a seguire, questo album è davvero una pietra miliare del nuovo suono di quegli anni che ancora oggi dimostra la sua forza.

Nel disco le atmosfere sono ultraterrene, i soffi di synth sono scuri e alieni quasi come si trattasse di ambient music, ma l'ambiente circostante è inquieto, disturbato da rumori e da taglienti parti di chitarra acustica. E' piuttosto uno stato di trance quello che il disco induce, passando attraverso diversi generi sotto un unico filo conduttore, quello del suono Labradford.

Si parte con il magma di synth di Listening in Depth che crea paesaggio lunare e nervoso tra scuri bordoni e rari squarci. Appena il tempo di farci l'orecchio e irrompe Accelerating on a Smoother Road, monotone pennate di acustica che sembra mutuata dal folk apocalittico e un cantato ansimante da fine del mondo. L'ansia è dietro l'angolo, i synth sullo sfondo sembrano uscire da una colonna sonora di Carpenter. E' Splash Down a cambiare di nuovo le carte in tavola con un pezzo che trova riscontri nei paralleli d'albione con i Flying Saucer Attack, noise di fondo, chitarra reverberatissima e voce persa nello spazio acustico, in coda il rumore combatte per l'egemonia coi soffi di synth, avendo in fine l'ultima parola.

Di stampo ambientale rumoroso simile alla traccia di apertura è anche Experience the Gated Oscillator, che richiama alla mente i Main,mentre Disremembering è più pulito e piatto come accompagnamento per un recitato. il recitato è usato anche per aprire Sliding Glass che ruota attorno ad ipnotici giri di chitarra acustica, dominata dai bordoni del Polymoog fino all'esplosione finale. E' una carola di un Natale andato a male Soft Return, con i sonagli e l'arpeggio pulitino che raffreddano l'atmosfera di un inverno già senza fine, è pura psichedelia la liquida C. of People.

In coda a Prazision la Kranky in quest'ottima reissue del 2007 mette sul piatto due pezzi provenienti da un 7" del 1992, un perfetto continuum con i suoni dell'album. Un disco di quelli da avere questo Prazision LP, uno dei pochi che dopo più di dieci anni risulta ancora fondamentale e lo sarà ancora per molto.

V Voti

Voto degli utenti: 9,1/10 in media su 9 voti.
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loson 9/10
Zorba 10/10

C Commenti

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Baldaduke (ha votato 10 questo disco) alle 23:43 del 27 novembre 2007 ha scritto:

Imprescindibile

Isolazionismo post-rock alla massima potenza, i Tangerine Dream sventrati dai Main. Capolavoro assoluto.

Riccardo Bertan (ha votato 10 questo disco) alle 11:59 del 8 gennaio 2008 ha scritto:

Pietra miliare

Punto fermo con cui confrntarsi.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 10:56 del 2 aprile 2008 ha scritto:

recensione molto bella...Disco storico. Il successivo "Labradford" (1996) è una pietra miliare.

swansong (ha votato 8 questo disco) alle 12:05 del 27 novembre 2008 ha scritto:

Esperimento molto interessante

ed ancora oggi, sono d'accordo col recensore, attualissimo, ma il successivo omonimo è di un altro pianeta...

Alfredo Cota (ha votato 9 questo disco) alle 13:47 del 19 novembre 2011 ha scritto:

A mio avviso il miglior album del mio anno di nascita, il 1993, insieme a "Tycho Brahe" dei Lightwave e "Lullaby Land" dei Vampire Rodents. Trascendentale.