Teho Teardo & Blixa Bargeld
Still Smiling
La musica di Teho Teardo, anche quando si prende una pausa dal cinema (quello di Gabriele Salvatores, Guido Chiesa, Andrea Molaioli, Claudio Cupellini, Daniele Vicari, Paolo Sorrentino...), rimane inesorabilmente visionaria, cinematografica, descrittiva di ambienti, di sensazioni, di dialoghi, di volti, di situazioni.
Dunque sebbene in compagnia di quel fuorilegge sonoro di Bixa Bargeld (anche lui in fase di pausa dalla militanza con gli Einstürzende Neubauten), le location di riferimento del musicista/compositore italiano restano riconoscibili nel loro proporsi come paesaggi contemporanei, evocati dagli archi (la sodale Martina Bertoni al violoncello e il fedelissimo Balanescu Quartet), increspati da impeti post-punk (lo stesso Teardo è protagonista al basso e alla chitarra baritona) e innervositi dai fremiti sottocutanei dellelettronica (sempre Teardo).
E tuttavia chiaro che, con il coinvolgimento di un personaggio di peso come Blixa, il quadro dinsieme viene interamente ridefinito spostando lattenzione sulle interpretazioni e sulle azioni di destrutturazione: la stessa ricerca sui testi diviene un elemento essenziale di Still Smiling: italiano, tedesco e inglese contribuiscono a edificare unars poetica, estatica e tagliente allo stesso tempo, che diviene un tuttuno con la musica nella quale visceralmente si cala. Daltronde, pur appartenendo le bozze sonore iniziali al solo multistrumentista di Pordenone, i due anni trascorsi nellentrare in reciproca simbiosi con la sua controparte berlinese, sublimando e fondendo alchemicamente idee, ideologie e filosofie musicali, hanno trasmutato lessenza stessa delle canzoni, rendendole un gioco di specchi nel quale la fonte di luce originaria è solo un riflesso di quella finale.
Il singolo e brano di apertura Mi Scusi è di per sé il manifesto dintenti di questo innesto: Blixa incanta con questa sua forzosa caratterizzazione dellidioma italico, nel quale trasferisce la sua frustrazione nel non riuscire a esprimersi con la profondità di pensiero che avrebbe voluto e che avrebbe potuto raggiungere nella sua madre lingua. Ma è proprio in questo strenuo tentativo di rendersi comprensibile con termini forbiti e tuttaltro che elementari, che sta la genialità di un brano nel quale una drammatica goliardia e una ostinata ricerca timbrica vanno di pari passo. I risultati sono simili a quelli raggiunti da Blaine Reininger in Diario di Un Egoista dei Tuxedomoon: sentire Mr. Bargeld che transita da un facevo latino a scuola, a un livello cavernicolo ad un le gambe mi fanno Giacomo Giacomo (avendo nella testa e nel cuore lamore per la poesia di Leopardi), insieme ad un sorriso, suscita un irrefrenabile fremito emozionale.
Riaffiora questa voglia di comunicare in italiano anche in What If e in Defenestrazioni: nella prima una struggente malinconia scandita dagli archi ammanta la voce di Blixa, nella seconda dove tutto è più straniante e narcolettico (lente ritmiche incastonate in un incedere morfologicamente post-rock, pianoforte, declamazioni) trovano spazio alcune delle domande più idiote che il cantante/musicista tedesco si è sentito rivolgere (la tua musica si è molto ammorbidita dopo che FM Einheit ha abbandonato la band, quanté stato terribile sentirsi rinchiusi da un muro?).
Come Up And See Me, scritta su un tetto del quartiere Esquilino di Roma (con vista sulla Stazione Termini, sul mercato cinese e sulla selva di antenne e parabole che si estende sugli attici capitolini), è unaltro dei momenti cardinali di questo lavoro a quattro mani, a due cuori, a due cervelli: le mesmeriche ambientazioni delle tematiche compositive di Teardo sono qui particolarmente evidenti, ma si instaura un senso di sconsolata rassegnazione nella recita da parte di Blixa dei canali del digitale terrestre italiano, quasi a rammentare la visione in elevazione da unaltitudine vicina e distantissima degli angeli di Wim Wenders ne Il Cielo Sopra Berlino.
Musicalmente affine la title track, nella quale le ariose note degli archi scorrono fluide a cui fanno da contraltare arpeggi concitati e lacerazioni sensoriali verso qualche luogo sospeso in uno stato di nostalgia esistenziale. Debordante, invece, e più vicina agli stilemi degli Einstürzende Neubauten, la magnetica Axolotl, nella quale Blixa torna a rendere libero strumento musicale lemanazione della sua vocalità: il tedesco è la lingua prescelta per questo brano nel quale riemergano anche le ben note urla ultrasoniche.
La piena e perfetta aggregazione delle anime e delle personalità dei due artefici di questo lavoro costruito sullasse Roma-Berlino, è forse rinvenibile nelle magistrali Buntmetalldiebe e Nocturnalie, nelle quali scopriamo come lamalgama di due nature rimarchevoli, fortemente connotate, in virtù e in presenza di un ardente impeto creativo, possa trasformarsi in una nuova natura, andando ben oltre la mera sovrapposizione.
Suggestiva anche la nuova versione di A Quiet Life, già apprezzata ai tempi del film Una Vita Tranquilla di Claudio Cupellini, in grado di regalare lincanto di una delle più avvolgenti melodie che questa collaborazione abbia partorito.
Blixa Bargeld, reduce dal successo dello splendido album e della successiva tournée - in combutta con Alva Noto è oggi attore co-protagonista di un film nel quale il quadro stilistico di riferimento è completamente differente: alla microelettronica chirurgica di Noto subentra una musica, ugualmente incline a mutazioni genetiche, ma che resta più concreta, reale, calda, immanente, umana.
Still Smiling non allenta la tensione emotiva in nessuno dei suoi episodi e sa tenere in sospeso lascoltatore dalla scena iniziale fino ai titoli di coda, immergendolo in un clima di trepidante attesa, come in un thriller psicologico, meritevole di un premio speciale alla fotografia e alla sceneggiatura, nel quale non si scoprirà mai la verità.
Teho Teardo e Blixa Bargeld saranno in tour a Maggio in Italia:
7 Maggio Circolo degli Artisti, Roma
9 Maggio Alcatraz, Milano
10 Maggio Audiodrome, Moncalieri (TO)
11 Maggio Senza Filtro, Bologna
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