Anna Caragnano Donato Dozzy
Sintetizzatrice
Da una parte cè Anna Caragnano, cantante e blogger tarantina, con esperienze nel campo della musica contemporanea e sinfonica. Dallaltra Donato Dozzy, dj ed alchimista elettronico. A farli incontrare al crocevia di un progetto basato sulla vocalità, il produttore Paolo Micioni, deus ex machina di tanta musica italiana dagli anni ottanta in poi. Unico altro protagonista di Sintetizzatrice, un microfono sovietico a condensatore che ha consentito a Dozzy di forgiare le vibrazioni vocali della Caragnano in nove pezzi al centro di un lavoro molto musicale e, a dispetto delle apparenze, per niente monocorde. Per quanto le suggestioni di opere basate sulla sola voce - le incisioni soliste di Demetrio Stratos, ad esempio, - siano ben presenti agli autori, per loro esplicita ammissione, qui siamo di fronte a tuttaltro. Un gioco, raffinato e divertente, sulla costruzione, con i soli mezzi vocali e le sue elaborazioni elettroniche di un caleidoscopio sonoro riflettente, per ogni faccia, un genere musicale diverso.
Scuotendo lo strumento si passano in rassegna le distensioni negli scenari ambient di Starcloud e Luci, le scansioni ritmiche ottenute tramite moltiplicazioni e puntillismi di Fraledune, la parossistica immersione nel dark ambient di Parallelo, da cui si sfocia, come a prendere aria, in Parola, magistrale vortice ritmico ottenuto tramite un loop di vocaboli contenenti consonanti dentali e labiali. Giriamo ancora per incontrare lomaggio ai territori di provenienza della cantante con la taranta di Festa, che sostituisce il tamburello con il battere delle corde vocali, e le rarefazioni sci fi soul di Love without sound, prima di una Conclusione che inizia noise e conclude il lavoro lasciando una scia elettronica di stelle. Insieme alle doti vocali della Caragnano si apprezza la capacità architettonica di Dozzy, e, nel complesso, la misura ed il gusto con i quali il lavoro è stato concepito. Accostarsi senza timori, lesperienza sarà stimolante.
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