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R Recensione

7/10

Mircanto

Esercizi Di Statica

La bellezza delle cose sta nella semplicità.

Negli ultimi anni la scena italiana indipendente ha dato alla luce nuovi cantautori. C’è Vasco Brondi che attraverso il suo linguaggio metaforico parla della generazione degli anni’00. Poi c’è Dente o Dario Brunori, che raccontano la vita e l’amore con sarcasmo ed ironia. Bergamo per molti è la città dei Verdena, probabilmente una delle band più seguite del panorama italiano. Ma è anche la città che ha dato i natali ai Mircanto, duo composto da Daniele Nava e Thomas Foiadelli. Un duo che si avvalora anche della collaborazione di Nicola Agazzi e la sua villa antica, dove avviene la registrazione di “Esercizi Di Statica”.

Questa seconda prova dei Mircanto segue a distanza di due anni il debutto di “Le Finestre Sono Aperte” e ha il sapore malinconico della musica d’autore italiana. Racconta la città, l’amore, la vita di tutti i giorni, attraverso un modo scarno e crudo. Il tutto accompagnato da una sessione ritmica quasi minimale. L’aspetto intimo del gruppo bergamasco potrebbe far ricordare i cantautori sopra citati. Ma la musica dei Mircanto è ancor più elegante ed essenziale. La maggior parte delle melodie si concentrano tra il pianoforte e la chitarra. E sono melodie di classe, tese come le corde degli strumenti. Ed è musica che ha bisogno di ascolti vari per poterla comprendere nella sua totalità. “Esercizi di Statica” è composto da 9 brani, di cui 2 interamente strumentali, come l’iniziale Cielo in B che prepara il clima malinconico e cupo che coprirà l’intero lavoro. Entroterra ha il sapore desolante e nero. Come anche Statali Stese, dove da un’iniziale parte acustica, si inserisce una batteria elettronica, perfetta per aumentare la tensione che caratterizza il brano. Sicuramente uno degli episodi migliori del disco. Poi arriva il turno della malinconica Esercizi Di Stile. Mircanto è il secondo pezzo strumentale, che aggiunge una sezione ritmica più vibrante, ed un clima più luminoso. Poca Voce rivela le piazze, le strade, attraverso una tensione melodica che sembra essere il marchio di fabbrica di questo disco. Sfiori racconta la fine di un amore, con il suo amaro disincanto. Piovaschi, altro pezzo ben riuscito, ha un crescendo molto coinvolgente. Il disco si conclude con il singolo che ha anticipato il disco, ovvero Dicembre, un pezzo che descrive il periodo natalizio, attraverso toni malinconici, privi di qualsiasi gioia. Un brano molto bello.

La seconda prova dei Mircanto è sicuramente interessante. Ottime le musiche, un po' meno la qualità dei testi. Ma il giudizio finale su “Esercizi Di Statica” rimane comunque positivo, perché nella sua semplicità questo disco ti entra dentro, lentamente.

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