R Recensione

8/10

Vinicio Capossela

Ovunque Proteggi

Tra ballate,fanfare e cha cha cha rieccolo qua…

Vinicio Capossela dopo 6 anni di silenzio ci riconquista con le sue fragorose filastrocche e la sua crescente complessità musicale. Un album innovativo e ovviamente ironico,accanto al suo ormai tipico uso dell’orchestra macedone e dei ritmi jazz di Paolo Conte, si avvale di un sound elettronico (in Moskavalza) in cui sposa perfettamente la sua voce con ritmi pulsanti e vari.

Ovunque proteggi si può paragonare a un viaggio “allucinato” tra luoghi reali e mitici, in cui Vinicio tiene alti i suoi caratteri aspri e taglienti, degni dei migliori cabarettisti!! Allo stesso tempo gli ultimi due brani racchiudono una vena poetica e profonda, in cui il carattere romantico e sentimentale dell’autore forse non è mai stato così palpabile.

Nonostante qualche mancata stringatezza, dato che la prolissità di alcuni singoli fa perdere un pizzico di energia all’intero album, posso dire che lo spirito beffardo e sconfusionato trapela da ogni dove ricordandoci che Vinicio è sempre Vinicio!!!!

Insomma un grande rientro di un grande artista italiano che come ogni volta fa simpaticamente storcere il naso a chi lo ama da tempo e a chi lo scopre solo ora; un’opera che rende pienamente giustizia alla sua fama di mastro circense…solo un vero acrobata della musica potrebbe assemblare in tale armonia un insieme di suoni, voci e stili cosi differenti. Riesce a rendere orecchiabili la maggior parte delle proprie canzoni ad un primo ascolto, per poi travolgere in un tumulto di sensazioni e sentimenti i più attenti ascoltatori.

Un ennesimo successo che piace come è sempre piaciuto Vinicio, un album che lascia intendere una continua evoluzione dell’artista che invece si pensava arenato nel suo stesso personaggio dopo la pubblicazione dell’ antologia “L’indispensabile”…

Bello!! Non c'è altro dire, c’è solo da ascoltare..

V Voti

Voto degli utenti: 8/10 in media su 10 voti.
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george 6/10
REBBY 8/10

C Commenti

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Roberto_Perissinotto (ha votato 9 questo disco) alle 21:53 del 21 febbraio 2010 ha scritto:

Eh no!!! Gran disco, e lo dico io che amo tutt'altra musica...Vinicio è unico (in Italia) per quello che fa, per come lo fa. S.S. dei naufragati è un incubo cupo e vivissimo, non trattare un delirante j'accuse religioso, per non parlare delle deliziose parti piano-voce di Dove eravamo rimasti a terra nutless e Lanterne Rosse e della fascinazione orchestrale di L'uomo vivo. Una grande prova per un uomo che delira con polverosa lucidità.

bargeld (ha votato 9 questo disco) alle 22:45 del 21 febbraio 2010 ha scritto:

Votalo, Roberto! Certo la recensione non rende giustizia a questo grandissimo disco...

Roberto_Perissinotto (ha votato 9 questo disco) alle 15:43 del 22 febbraio 2010 ha scritto:

Oooopss!!! Il voto!! grazie daniele!!

dissonante (ha votato 9 questo disco) alle 9:10 del 13 ottobre 2013 ha scritto:

Discone. Imperfetto, tormentato, di grandezza però assoluta. Terrorizzante l'attacco "Non trattare", strepitosa la delirante "Moskawaltza", emozionante la rarefatta "Lanterne rosse", come anche la delicata title-track, fino all'abissale gran finale. Disco immenso.