R Recensione

7/10

Comaneci

Girl Was Sent to Grandma’s in 1914

Nel 1914, una bimba di 5 anni viene spedita per posta alla nonna. Affrancata pagando meno di un biglietto del treno e caricata sul vagone merci la piccola Linn, così si chiamava, è stata classificata dalle poste come un pulcino di inconsuete dimensioni. 

Cinque pezzi per stuzzicare l’appetito in attesa dell’album nuovo.

Un work in progress con suoni a volte quasi sospesi e con voluti sottofondi ambientali.

Cambia l’atmosfera rispetto al precedente Volcano, un’evoluzione nello spettro sonoro degli arrangiamenti, prima le due chitarre ed il violoncello creavano il tappeto sonoro dove si librava la voce, ora si avviciniamo più al songwriting folk dove la chitarra classica e la voce sono sullo stesso piano e poi a sconvolgere le canzoni entra la chitarra elettrica. La chitarra classica macina canzoni da due accordi, un punk acustico alla Bob Corn, è proprio questa semplicità a fare in modo che le canzoni si appiccichino addosso. Le parole e i suoni si fondono per creare la magia che le fa entrare in testa già al primo ascolto, e poi lasciano uno sguardo trasognato.

Ora passiamo alle canzoni.

Not delicata e dall’intensità crescente ci introduce nel giardino dei Comaneci con una piccola storia d’amore tra due chitarre una a punteggiare quello che suona l’altra.

On my path ripetizione seriale dello stesso accordo arpeggiato, per raccontare di un incontro e del successivo amore, dove si intromette una chitarra elettrica acida ed inaspettata.

Satisfied girl cambia l’umore con la giusta rivendicazione della propria soddisfazione personale. Leggera nel tono e negli accordi, dove si inserisce un banjo a fare da contraltare fino a concludersi in una coda strumentale.

Con Promise ritorna l’atmosfera malinconica nel raccontare una promessa mentre la chitarra elettrica disegna un paesaggio disteso.

In Like la voce, punteggiata dalle note di un piano, rielabora “Come” un testo di Andrea Di Carlo tratto da “sei racconti + un come” (St. Luis & Lawrence Books), dolce e sognante conclusione di un viaggio lungo poco più di un quarto d’ora.

Un piccolo viaggio che allontana dalla routine attraverso racconti sulla bellezza nascosta sotto la polvere del quotidiano.

Personalmente ho apprezzato Volcano ed ora questa evoluzione mi appassiona molto, meglio non perdere di vista i Comaneci.

Nell’album lungo queste canzoni avranno una forma diversa, segnale di una continua evoluzione. Intanto non perdetevi questo episodio.

Un bel passo nel percorso del gruppo, nella direzione giusta, ora aspettiamo il fratello maggiore.

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sarah alle 13:51 del 22 luglio 2009 ha scritto:

Interessante la proposta, immagino che il monicker del gruppo sia un omaggio alla divina Nadia....