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R Recensione

7/10

Edoardo Chiesa

Canzoni sull'alternativa

Svegliarsi la mattina e sentirsi inadeguati: nati e presenti nel tempo e nel posto sbagliati. L’alternativa sarebbe un altro modo di nascere, o un altro stile di vita, un'altra ragione ideale. Battiato, più di trent’anni fa, cantava: «Non servono tranquillanti o terapie. / Non servono più eccitanti o ideologie. / Ci vuole un’altra vita». Edoardo Chiesa, giovane cantautore savonese, pare dirci la stessa cosa, che l’esistenza d’una alternativa è più una chimera che una verità. Il breve e concitato “Canzoni sull’alternativa” prende il largo proprio da una citazione dello scrittore canadese Saul Bellow: «Le alternative, in particolare quelle desiderabili, crescono solo su alberi immaginari»; mentre lo stile musicale di questo trentenne attinge sia dal blues statunitense che dalla scuola genovese (anche se Lucio Dalla sembra aleggiare un po’ ovunque), con echi reggae più o meno marcati.

Di certo gli otto brani, caldi caldi, di questo LP fanno assurgere ad elemento principale dello stile compositivo di Chiesa la chitarra, in qualsiasi accezione la si voglia intendere. Il suo talento nel maneggiarla e farla risonare è davvero encomiabile: dal blues di “Mia paura” (Marco Cravero solista) al controtempo reggae di “Queste quattro sfere sporche” e “Ti rispondo” (questo, forse, il miglior pezzo dell’album), passando per i giochi da palcoscenico di “Pioveva” e le circonvoluzioni psycho-prog de “L’alternativa”. Il nostro cantante/musicista/programmatore è affianciato da Damiano Ferrando al basso e iPad e da Corrado Bertonazzi alla batteria e percussioni; e le registrazioni sono avvenute praticamente in garage, fatto piuttosto eccezionale vista la qualità pregevole del prodotto finito.

Edoardo Chiesa ha confezionato un disco bello e gradevole, fugace come quel senso di inadeguatezza mattutina di cui parlavamo in apertura. “Canzoni sull’alternativa” di alternative ne offre diverse, ma ciò non toglie che al mattino dobbiamo alzarci tutti dal letto e far finta che questo mondo e questo tempo siano quelli più congeniali a noi. Chi non ci riesce è destinato a procacciarsi davvero una valida alternativa.

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