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R Recensione

7,5/10

Mauro Ottolini

Tenco. Come ti vedono gli altri

Questo disco nasce quasi sul palco del Teatro Ariston di Sanremo, quando, in occasione dell’edizione 2016 del Premio Tenco, viene affidato a Mauro Ottolini (trombonista, compositore, arrangiatore, jazzista tra i più intelligenti e preparati) il compito di arrangiare ventidue brani del cantautore, e dirigere l’orchestra nella serata finale, in cui quei ventidue brani vengono eseguiti da undici artisti. Una serata bellissima, in cui si celebrò il ricordo di Tenco a cinquant’anni dalla scomparsa. Una serata talmente riuscita che Ottolini ha deciso di proseguire quel lavoro anche su disco (un doppio cd contenente venti brani), in alcuni casi mantenendo quegli stessi arrangiamenti per tre degli stessi interpreti, Roy Paci, Kento e Vanessa Tagliabue Yorke. La sua versione di Ho capito che ti amo era stata una delle più convincenti e originali sul palco dell’Ariston, e tale si conferma anche su disco. Lenta, con gli archi in evidenza, e la voce straordinaria della Tagliabue Yorke su un arrangiamento dal tono drammatico, con inserti di melodie arabeggianti. Ritroviamo la grande voce della jazzista lombarda in altri due brani, la splendida Io sì, uno dei lavori vocalmente più impegnativi del canzoniere di Tenco, e nella conclusiva Quasi sera, un jazz lento contrappuntato da piano e contrabbasso.      

Due brani anche per Roy Paci, che pesca Giornali femminili dal repertorio ironico satirico di Tenco, qui riproposta in una versione jazz soul orchestrale, e si conferma non solo splendido trombettista ma anche ottimo cantante con una bella versione lenta e intensa di In qualche parte del mondo.

Tenco viene rivisitato anche in chiave rap da Kento, che scrive le sue liriche prendendo spunto da due brani del cantautore genovese – alessandrino, creando praticamente due brani nuovi, mentre gli scratch di DJ Fuzzten si innestano sui suoni dell’orchestra. Molto riuscita Sera triste sera, splendida la reggaeggiante Io sono uno, dove il rapper calabrese rivendica la sua appartenenza anche al mondo della canzone d’autore (i miei fratelli hanno lo stesso sguardo serio, in tasca pochi euro e Luigi nello stereo), con un testo che proietta Tenco nell’attualità.

Tra i momenti più belli del disco, senza dubbio la partecipazione di Edda. La sua Un giorno dopo l'altro è una bellissima sorpresa. L’arrangiamento è abbastanza fedele all’originale, ma basta la sua voce per cambiare e stravolgere tutto, e portare questo classico nel nuovo secolo. Una splendida interpretazione, per una delle voci più belle e originali del rock italiano. Se si parla invece di grandi voci jazz femminili, non possono mancare Petra Magoni, che qui offre una interpretazione rabbiosa, viscerale, splendida di Io lo so già, e Rossana Casale con una versione delicata, dai toni jazz, di Padroni della terra.

Vincenzo Vasi, oltre che maestro del theremin, si conferma bravo anche alla voce in Se sapessi come fai, simpaticissimo nell’ironica Vita sociale, e convincente nella lenta Il mio regno. Un altro dei momenti migliori è quello proposto da Bocephus King: Un giorno di questi ti sposerò diventa un divertentissimo swing nelle bacchette del maestro Ottolini e nella verve dell’eclettico cantautore canadese. Attendiamo con interesse il suo disco di cover di canzoni italiane.

Non mancano i grandi classici del canzoniere di Tenco: una versione dall’andatura reggae di Una brava ragazza per la voce di Daniele Silvestri, una versione classica di Mi sono innamorato di te in cui la voce limpida di Gino Paoli svetta sugli archi in sottofondo, una Quando fedele all’originale, cantata con toni da crooner da Renzo Rubino, una versione delicata, pop, leggera di Ragazzo mio eseguita da Karima, e la splendida Ciao amore, ciao, che Ottolini veste di soul: uno dei brani più importanti di Tenco, cantato con trasporto da Alberto Fortis. Ottimo il lavoro del Maestro Ottolini, non solo negli arrangiamenti proposti, ma anche alla voce in Ballata della moda, con uno splendido l’arrangiamento orchestrale.

Pregevole il libretto allegato al doppio cd, non solo una spiegazione dei ventidue brani presenti, ma un vero e proprio saggio su Tenco di venti pagine a cura di Enrico de Angelis, uno dei più profondi conoscitori della canzone d’autore, per venti anni direttore artistico del Club Tenco. Un lavoro consigliatissimo non solo agli amanti di Luigi Tenco, che, attraverso queste riproposizioni potranno scoprirne lati inediti, ma anche a chi ancora non conosce il suo canzoniere, per immergersi in un mondo musicale e poetico che, pur avendo più di cinquanta anni, risulta ancora attualissimo.

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