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R Recensione

7/10

Tetes de Bois

Goodbike

È un concept album sulla bici e sul ciclismo, raccontato sia come passione che come sport. È nato da un lavoro teatrale del band leader Andrea Satta dal titolo “I Riciclisti”.Il gruppo è sempre stato attratto dalla bicicletta, tanto da inventarsi “il palco a pedali”, spettacolo nel quale tramite 128 bici si alimentava l’energia per gli amplificatori e le luci del palco sul quale suonavano i Tetes de Bois.

Alfonsina e la bici” porta nuovamente alla ribalta la fantastica storia di Alfonsina Strada, donna bolognese che ha partecipato al Giro d’Italia nel 1924 nella categoria uomini, oltre che a due edizioni del Giro di Lombardia, sempre insieme agli uomini. La storia di Alfonsina è rivoluzionaria, femminista ma soprattutto ricca di passione per questo sport. Una donna che gareggia con gli uomini, senza sfigurare. Un’appassionata di ciclismo che dopo aver dato tutto da professionista si sposta a Milano in via Varesina dove apre una “bottega da corridore”, nella quale insegna ai più giovani a riparare le proprie bici e ad allenarsi. “Alfonsina e la bici” arriva dritta al cuore così come la sua storia. . Il video con Margherita Hack nel ruolo di Alfonsina è assolutamente da vedere.

La bicicletta” è un omaggio a Yves Montand (nome d’arte di Ivo Livi). Testo romantico, ricco di nostalgia che, musicalmente, si richiama al cantautorato francese.

Coppi” ricorda la canzone dedicata al campione italiano da Gino Paoli. La base musicale è la stessa, con la tromba a scandire il ritmo caracollante. Le gesta di Coppi non si possono dimenticare ma in questo caso l’interpretazione del gruppo non aggiunge molto alla versione originale, con la voce di Satta che scimmiotta quella di Paoli.

La canzone del ciclista” ha la stessa visione romantica e racconta della fatica della salita, di come ogni atleta abbia tempi diversi per affrontarla ed arrivare alla libertà della discesa. È un po’ una metafora della vita.

Il funk di “Corrosivo acido” e il pop allegro di “Noi siamo il traffico” danno una visione più “profana” e divertente della bici, da chi la usa tutti i giorni non solo come mezzo per evitare il traffico ma anche per sentirsi liberi.

Ritorna l’atmosfera nostalgico-romantica con “Mia cara Miss”. Questo brano richiama il rituale delle ragazze che si stringono al vincitore di tappa o del giro per le foto ed i baci di rito, i cappellini, la bottiglia di champagne per festeggiare. Ma in realtà il corridore dei Tetes de Bois appare falsamente felice perché sa che la fatica non è finita e anche l’indomani ci saranno salite discese, pianure attacchi da lontano e volate.

Il sound etnico ed esotico di “La bicitrombetta” spiazza rispetto al resto dell’album. È una traccia allegra che con i bonghi disegna una corsa in bici all’ombra di baobab africani, lontani dall’aria pesante e dall’asfalto delle città.

Arrivano i direttori sportivi che in “Dai” si scatenano con commenti e frasi per stimolare i propri corridori. Il sound ironico ben si sposa con il testo. “Dai campione, a Natale ti sei fatto troppo panettone, a Pasqua cioccolato col salame, poi ti becchi un quarto d’ora sul Bondone, c’hai il fiatone…”

La montagna arriva con “Les Bals descols”, scritta da Gianni Mura (giornalista sportivo e appassionato di ciclismo), con tutti i nomi dei colli e delle montagne più importanti del Tour de France, dove in molti casi si è scritta la storia del ciclismo come l’Alpe d’Huez e poi Tourmalet, Ventoux e Galibier.

Un tocco ulteriore lo danno gli spezzoni dei collegamenti degli inviati che seguono le corse che raccontano di quanto e come sia poetico, epico e mitico il ciclismo.

Un disco gradevole che richiama bene tutti gli elementi base delle corse in bici. Gli allenamenti, l’attenzione per l’alimentazione e per lo stile di vita e ancora la fatica e il sudore della salita, la paura e i rischi della discesa, il caos e la guerra delle volate. Il ciclismo come metafora della vita, della lotta e della rivoluzione che ne fanno uno degli sport più belli del mondo.Ogni volta che si ha nostalgia o voglia di provare queste emozioni si può mettere su questo disco. 

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