Alessandro Grazian
L'Abito
“L’Abito” (2009) è il quarto lavoro in studio del cantautore padovano Alessandro Grazian, un Ep che, rispetto al disco d’esordio ("Caduto", 2005) più emotivo, palesa una scrittura più discreta, giusta continuazione del terzo lavoro “Indossai” (2008).
L’Ep è permeato da un’atmosfera crepuscolare e rarefatta, da trame sonore dense ed emozioni fragili ma persistenti. La voce tersa e sfumata conferisce una nota di costante dolcezza, capace di annullare, con un’eleganza che stordisce, le distanze fra passato e presente. "L’abito" è il brano di apertura, pezzo di disarmante bellezza, che si dispiega tra delicati fraseggi “basta un fiore a far ghirlanda o poco più” e un linguaggio sonoro a tratti evocativo.
"Incensatevi" rivela un incedere dinamico, un crescendo costante solcato da un cantato vibrato destinato ad esplodere in un apice emozionale dai tratti liberatori “Incensatevi signori miei, e suonate il gong solo per voi, ciò che sta iniziando finirà, ciò che sta morendo fiorirà, decidete voi chi è il re”. Si passa quindi all'intimo abbraccio de "L’ago" che consegue un risultato di semplice e pacata intensità. In "Solo lei" un cantato libero nelle sue declamazioni di onesta durezza “Se mai tu la vedessi dille che, ben più di voi ho amato me” si accompagna ad una trama musicale che ancora una volta contribuisce ad aggiungere teatralità alla scena. "Sulla via" è un sogno che si consuma lentamente “sulla via l'innocenza se ne va, non ha armi e non ha età” in dolci e ingannevoli spire “se c'è carezza c'è danno” e che svela gradualmente un'intimità fragile “questa mia piccola vita, è solo una ferita” che commuove per la sua rassegnata docilità “qui ho paura come te”.
Il brano conclude questo piccolo capolavoro che ha come unico difetto quello di essere troppo breve.
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