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R Recensione

7,5/10

Giancarlo Onorato - Cristiano Godano

Ex live

GianCarlo Onorato è valente scrittore (oltre che pittore e musicista), uno di quelli che han capito come va il mondo, tra nichilismo, beat generation e filosofie orientali. Cristiano Godano è invece il leader dei Marlene Kuntz e, per i lettori di una webzine di critica musicale, non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni. Onorato ha pubblicato nel 2013 un libro, “Ex. Semi di musica vivifica” (VoloLibero Edizioni), da cui ha preso il via un percorso live che l’ha portato – prima con Paolo Benvegnù e poi con Godano – a calcare alcuni palcoscenici italiani al fine di profilare una sorta di colonna sonora del già citato libro. Il concerto alla Latteria Molloy di Brescia è diventato infine un CD, una prova concreta dell’incidente occorso fra le impressioni filosofiche di Onorato e la lirica catartica di Godano.

Ex live” è dunque un reading letterario e un concerto rock ad un tempo, un incontro tra musica e letteratura ma anche un omaggio ai padri del rock, Lou Reed su tutti, qui omaggiato, raccontato, sviscerato, ricordato negli stralci del libro recitati dall’autore stesso. Nel disco troviamo quindi pezzi originali di GianCarlo Onorato (“Androide Mirna”, “Tutto il niente”, “Acqua di Valium” e “L’illusione di salvezza”), dei Marlene Kuntz (“Notte”, “La canzone che scrivo per te” e “Musa”) e cover di Neil Young (“Out on the weekend”), Beck (“Lonesome tears”), Nick Cave & The Bad Seeds (“The ship song”) e dell’indimenticato Lou Reed (“Perfect day”, “Venus in Furs” e “Sunday morning”).

L’interpretazione delle canzoni è melodica ed austera, come il gotico sconsacrato, in linea col Godano degli ultimi anni, oramai distante dalle derive noisy e post-punk dei primi dischi targati Marlene Kuntz. La lineup è composta, oltre che dai nostri (voce, chitarra acustica e chitarra elettrica), da Guido Maria Grillo (chitarra elettrica, percussioni e voci), Meg Russo (pianoforte, organo, tastiere, archi e bassi) e Alessio Russo (batteria, cajón e percussioni). La carica emozionale è straripante tanto che gli intermezzi letterari di Onorato non fanno che immergere l’ascoltatore in un suggestivo mondo di rimandi e citazioni, da Friedrich Nietzsche a Giordano Bruno, Charles Baudelaire, Arvo Pärt, passando per Paul Verlaine e Krishna.

Da un frammento di “Ex”: «Non già il suono organizzato bensì quello casuale è il vero sovrano del mondo. Anche i migliori dischi finiscono, fatti girare fino al termine sul lettore, per quanto ti trasportino in spazi irrinunciabili lasciano prima o poi il posto al suono del mondo che ti sta attorno. Che c’era prima e che ci sarà in seguito quando sarà esaurita anche la miglior musica? Abiteremo in silenzio costretti a darvi un nome nuovo ogni volta. John Cage, negli anni Cinquanta, si chiude in una camera anecoica uscendone con la consapevolezza che il silenzio non esiste: tutto suona. Non vi è angolo dell’universo mondo che non abbia una propria voce. Anche i migliori concerti terminano e seppure il protagonista sul palco eri tu e per quanto tu abbia creduto alle tue azioni, al termine del suono organizzato prevale il suono casuale, mille milioni di volte più preponderante e duraturo, stabilmente connaturato alla vita, dunque il vero sovrano musicale del mondo».

E questo disco finisce così, ricordando semplicemente che Lou Reed se ne andò di domenica mattina…

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