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R Recensione

8/10

AA. VV.

Sulle labbra di un altro

Questo CD è una vera follia discografica. Intanto perché pubblicare un lavoro su Tenco è di per se un azzardo: nonostante esista un club a suo nome, attivissimo per iniziative di alto livello tra cui la più importante rassegna dedicata alla canzone d’autore che si tiene ogni anno al teatro Arstion di Sanremo, infatti il cantautore genovese (piemontese di nascita) resta per molti sconosciuto o dimenticato. Ma soprattutto per il contenuto di almeno uno dei due dischi di questo box, quello intitolato Lontano Lontano, come uno dei brani più belli di Tenco, sigla della rassegna di cui sopra, che ogni anno viene eseguita in apertura da un ospite diverso. Dal 1989 al 2010, sono 21 versioni della stessa canzone, tutte contenute in perfetto ordine cronologico in questo CD. Difficile fare un confronto tra le varie cover, tutte molto personali e sentite, in cui a volte si percepisce anche l’emozione di riproporre un brano così importante in una situazione come questa. Si passa dalla versione jazz di Fiorella Mannoia (accompagnata al piano dal grande Danilo Rea) a quella rock e sanguigna di Gianna Nannini, da quella acustica in solitario, cantata in italiano e portoghese, di Gilberto Gil, a quella più elettrica di Teresa De Sio con ospite la tromba di Roy Paci, da quelle solo voce e piano, ma diversissime tra loro, di Sergio Cammariere, Alice, Ornella Vanoni (accompagnata da Francesco Baccini) e Massimo Ranieri (qui al pianoforte c’è Morgan) a quelle full band di Francesco Guccini, che  si esibisce in una grande interpretazione, e Antonello Venditti. Tra tutte, spiccano quella stravolta di Vinicio Capossela, quella intensa del grande amico di Tenco, Gino Paoli, e quella solo voce e fisarmonica di Enzo Jannacci accompagnato dal figlio Paolo.   

Discorso diverso per il secondo CD, Come fiori in mare, un tributo a Luigi Tenco che segue di dieci anni un primo volume edito sempre da Lilium Produzioni, e che vede impegnati tutti artisti emergenti o di più lungo corso ma non ancora famosi presso il grande pubblico. Difficile scegliere tra i sedici brani presenti. Tra gli artisti emergenti, colpisce la classe della giovanissima Carlot-ta con una interpretazione geniale solo voce e piano di Quello che conta, la versione jazzata de La ballata dell’amore di Giulia Villari, Zibba che rilegge in chiave reggae ska Cara maestra, Giudo Maria Grillo con una intensa e vibrante Più mi innamoro di te e soprattutto Iosonouncane con la sua versione coraggiosa e rabbiosa di Ciao amore, Ciao, trasformata nella musica e sommersa da suoni elettronici.

Tra gli artisti più noti, da segnalare Gianmaria Testa con una versione calda di Mi sono innamorato di te, illuminata dalla tromba jazz di Paolo Fresu, i geniali Mariposa, che propongono una divertente Prete in automobile, la “solita” grande interpretazione di Vedrai Vedrai di Mauro Ermanno Giovanardi, e due grandi artisti e cantautori rock italiani, gianCarlo Onorato e Cesare Basile, che rivedono due classici del canzoniere di Luigi Tenco, Io vorrei essere la e Se potessi amore mio.

Encomiabile la scelta di non ricorrere al nome di spicco per attirare il grande pubblico, come anche quella di “usare” il nome di Tenco non solo per rendere omaggio a lui e alle sue composizioni, ma anche per far conoscere artisti meritevoli di attenzione e non ancora scoperti.  

Voto: 9 per il coraggio dell’operazione discografica, 8 per la qualità delle composizioni di Tenco, 7 abbondante per la media delle versioni proposte.

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Voto degli utenti: 6/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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fabfabfab alle 10:44 del 16 dicembre 2011 ha scritto:

Bella recensione e ottimo disco. Tante proposte interessanti: sia quelle "ovvie" (Mauro Ermanno Giovanardi, Ornella Vanoni) che quelle più sperimentali (Iosonouncane).

Ah, ascoltando questo disco ho sciolto ogni mio dubbio: Capossela è un pirla.