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R Recensione

7,5/10

Massaroni Pianoforti

Non date il salame ai corvi

E’ già da qualche anno che il nome di Gianluca Massaroni gira tra gli addetti ai lavori come probabile futura promessa della canzone d’autore. Il cantautore vogherese è già stato Premio della Critica per il miglior testo alla diciassettesima edizione di Musicultura Festival nel 2006, e nel 2009 ha pubblicato il disco L’Amore Altrove (Sony), a cui però sembra non sia seguito il riscontro atteso. Il contratto con la major si è quindi interrotto ed è nata una nuova identità, Massaroni Pianoforti. Con questo nome Gianluca si è ripresentato nel 2013 alla rassegna Musicultura, dove è arrivato ancora tra gli otto vincitori, ed oggi esce con quello che è un nuovo disco d’esordio. Disco che nasce dall’incontro con Giovanni Gulino dei Marta sui tubi. E’ infatti grazie alla piattaforma digitale Musicraiser ideata da Gulino che Gianluca raccoglie i fondi per registrarlo. Non solo: lo stesso Gulino, colpito dalle qualità del cantautore, decide di produrre il disco. Un disco che colpisce per la varietà di stili musicali e la maturità compositiva, e che denota una notevole originalità, pur non mancando alcuni richiami più o meno evidenti ai grandi nomi della canzone d’autore italiana.

Il brano d’apertura, Una buona occasione, con il suo intro di chitarra elettrica e una voce dall’approccio rock, non può non far pensare a Ivan Graziani, con un rock tirato ed elettrico dotato di un ritornello dal gancio perfetto, e la costruzione musicale sghemba de La dama bianca riporta alla mante certe cose del primissimo Vasco Rossi (epoca Non siamo mica gli americani), mentre l’invettiva ritmata e allegra di Provinciale, dal punto di vista lirico arriva a sfiorare le visioni poetiche di Lucio Dalla. Apprezzabili i brani più lenti del disco, come Il tuo uomo, solo voce e una chitarra che arpeggia in sottofondo, una canzone molto profonda, e la ballad acustica Come due amanti, dove la voce è accompagnata dal pianoforte.

Massaroni fa centro però quando sembra rifarsi al pop di classe alla Battisti. Succede in Carlo, una ballatona mid tempo dove il cantautore vogherese dimostra la sua grande capacità nella composizione di testi originali e musiche splendide, e in Lavanderia a gettoni, un’altra ballad in cui momenti della sua vita privata diventano poesia, in un interrogarsi sulla vita e sull’essere responsabili delle proprie scelte. La stessa capacità di rendere in forma poetica momenti di vita normali e quotidiani che ritroviamo in Alla fermata del 33, un lento per solo piano e voce.  

Ancora echi di Lucio Battisti ne I giorni si avvicinano, un’altra grande ballata pop dai toni acustici che si apre ad una splendida melodia, con un uso geniale della doppia voce dello stesso Massaroni nel finale. Brani come questo potrebbero facilmente raggiungere l’airplay radiofonico, cosa tra l’altro già successa con Ferie D’agosto, piccolo successo radiofonico della scorsa stagione, con la sua ironia sul lavoro che per i giovani o è precario o non c’è, e quindi si è costretti a saltare le classiche ferie d’agosto. Canzoncina pop dall’apparenza semplice ma che nasconde al suo interno una acida ironia sulla situazione economica e lavorativa di troppi giovani del nostro paese. La vena ironica dell’autore prorompe in Ornella, brano che prende spunto dalla lettura di una intervista ad Ornella Vanoni, dove Massaroni riscrive a modo suo la Bibbia, e nella ghost track Finale (non nel senso che chiude il disco, ma come l’omonima cittadina ligure), aperta dal suono delle onde del mare, solo voce e chitarra, dove ci si prende gioco dei vacanzieri della ridente cittadina ligure. Non date il salame ai corvi, suonato quasi tutto da solo (Massaroni si autodefinisce un cantautonomo), e molto originale nell’aspetto compositivo e nell’uso della voce, è uno dei dischi più interessanti di questo inizio d’anno per quanto riguarda la canzone d’autore.

 

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