R Recensione

8/10

Bob Frank & John Murry

World Without End

John Murry, giovane cantautore (27 anni) di Menphis, incontra Bob Frank (62 anni) vecchio folksinger sparito dalla scena folk nel 1972 all'indomani del suo debutto con l'album omonimo pubblicato per l'etichetta Vanguard.

Connubio al quanto strano e inconsueto. Il nuovo folk incontra il vecchio, il sound moderno incrocia l'antico. La voglia di guardarsi indietro e di riscoprire misteri perduti o atmosfere popolari abbandonate riesumando nomi sepolti del folk lasciati ormai solo al ricordo della memoria, è un artificio ormai al quanto comune tra la comunità dei nuovi folksingers. Moltissima musica di oggi coglie le sue melodie dalle radici della musica popolare di ieri.

Un anno fa usciva negli States "World without end" e in questi mesi è stato pubblicato in Europa. "World without end" è fondamentalmente un disco folk, puro folk artigianale, arte cantautorale dei migliori album d'autore. Ma è anche un disco di murder ballads, una raccolta di 10 splendide ballate dalla scrittura semplice e ammaliante, 10 ballate fatate come da anni non se ne ascoltava, 10 storie diverse raccolte dal panorama leggendario americano con tanto di nomi, cognomi e perfino date di trapasso allegate.

Si legge sul sito di presentazione dell'album "..., doomed sinner homeless, even in death. Outlaws, murderers, their phanthoms wander searching for impossible redemption. Dare the darkness. Hear the tormented cry of soul beyond mercy..." Jim Dickinson, Independence, Mississipi.

Storie di fuorileggi, assassini, vendicatori e sceriffi. Esempio?

Little Wiley Harpe, 1803, famoso fuorilegge. I fratelli Harpe erano celebri perchè scorticavano le loro vittime svuotandole delle proprie interiora, riempendole di pietre e poi buttate in paludi o fiumi. Joaquin Murcetta 1853, racconta la storia di un immigrato messicano in California in cerca di oro quando una banda di uomini bianchi uccide moglie e figli. Giurò vendetta e viaggiò per gli States uccidendo e rubbando. Si raccontò che dopo la sua cattura la sua testa fu messa in un vaso di alcohol e fatta girare per tutto il West. Kid Curry 1904 è basata sulla vita di Hurvey Logan conosciuto come Kid Curry, ladro di bestiame e in seguito noto assassino. Potremmo citare le storie una per una ma è solo questione di spazio.

"World without end" colpisce al primo ascolto. Melodie assassine da rimanere estasiati (Joaquin Miriette, 1853), arrangiamenti essenziali e mai scontati e non mancano ovviamente contaminazioni sonore di forte stampo moderno per mano del giovane John (John Willis 1844, little Wiley Harpe 1803 e Joaquin Muriette 1853 dal finale carico di atmosferici feedbacks e piano elettrico).

Joaquin Muriette 1853, è uno di quei pezzi che ti mette i brividi su tutto il corpo, una melodia dal vocione caldo e profondo che ti prende e non ti lascia più. Ascoltando questo pezzo si ricorda cosa sia veramente una ballata. Canzoni solari (Bubba Rose, 1961, Kid Curry 1904), sdrucciolevoli e intimiste (Boss Weatherford 1933, Jesse Washington 1916, Tupelo Mississipi 1936), tra mazurca con tanto di batteria pestata (Madeline, 1796) ad atmosfere cupe con suoni che dal sottofondo ribollono tra rumori e crepitii (John Willis 1844, little Wiley Harpe 1803), finendo poi con un divertente gioco di controcanti femminili tra soffici melodie e tappeti di organo (Doc Cunningham 1868).

Un disco ottimamente interpretato, ben ideato, dotato di un ottima scrittura e ottimi arrangiamenti, splendido, bellissimo, indispensabile per chi ama il folk d'autore.

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Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 2 voti.
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