R Recensione

9/10

Bruce Springsteen

Nebraska

Nebraska è una delle pietre miliari del Boss. È il disco che non ti aspetti e che soprattutto non si aspetta chi di Springsteen conosce solo la distorta immagine del Rambo con la Fender, costruita 2 anni più tardi con Born in the USA. Ma in realtà, questa è una delle tante facce di Springsteen, sicuramente la più intima e cantautoriale, quella in cui il Nostro mette a nudo e mette in gioco i suoi sentimenti, le sue paure, i suoi lamenti, le sue domande, i suoi umori, la sua morale, attraverso il racconto di storie di vita e attraverso i ricordi della sua infanzia. Springsteen va alle radici del folk americano, passando per Guthrie e Dylan, e si guadagna un posto d’onore tra i protagonisti di questo genere, spazzando via con largo anticipo le future critiche dei malpensanti che hanno sottovalutato spesso e volentieri la sua opera.

Il clima che si respira non è più quello di chi fugge da una vita non sua, di chi corre per vincere come in Born to run, ma è il clima di chi fugge dagli errori che ha commesso e ai quali difficilmente potrà rimediare. Si fugge dal peccato per lavarsi le mani. Si guida un’auto a 100 miglia orarie lungo una deserta strada del canyon, per provare a passare il confine. Si fugge dalla Terra Promessa dopo che il Grande Sogno è svanito e forse non è mai esistito. Ogni album di Springsteen racconta di un sogno, del Sogno, e in Nebraska, il sogno diventa disillusione. Disillusione ancora più grande di quella che troviamo in “Darkness on the edge of town”. Muore anche quella voglia di dimenticare che potevamo trovare in The river.

Springsteen registrò il disco in un periodo abbastanza buio della sua vita. Un periodo di irrisolutezza e grande irrequietezza, sempre alla ricerca di quel qualcosa che gli mancava. E in quel cupo momento di grande solitudine, Springsteen registrò uno dei suoi grandi capolavori, il suo disco più sincero, come lui stesso l’ha definito. La leggenda (ormai Storia del Rock) vuole che Bruce registrò i brani su un nastro con un Teac Tascam Series 144 a quattro piste per farli sentire alla Band e al produttore Jon Landau. Li aveva registrati nella loro versione più scarna: voce, chitarra, armonica e qualche tastiera quasi nascosta.  E subito iniziarono le prove con la Band alla ricerca del giusto arrangiamento. Ma i giorni in sala prove passavano senza che si arrivasse a un punto di equilibrio tra l’intensità dei brani e la potenza della E Street. E così, alla fine, si decise di tenere le grezze ma calde versioni registrate in casa dal Boss. Una scelta molto rischiosa, ma assolutamente azzeccata.

L’album si apre con la title track Nebraska, che anticipa le tematiche di “Natural Born Killers”, prosegue con Atlantic City, il singolo dell’album accompagnato da uno splendido video in bianco e nero che spiazzò la coloratissima e barocca videografia dell’epoca. Attraverso i dolci ricordi di Mansion on the hill, si arriva all’ebbra Johnny 99, splendido inno ai perdenti, in cui come in Nebraska è trattato il tema della pena di morte.

Highway Patrolman è invece il racconto del contrastato rapporto tra due fratelli, uno poliziotto e l’altro delinquente, un racconto degno di una tragedia greca, nel delinearsi dello scontro tra Stato e Famiglia. Da questo brano Sean Penn si è egregiamente ispirato per il suo “Lupo solitario”. Con Strate Trooper ci ritroviamo per le strade del New Jersey, la terra natale del Boss. E con Used Cars si torna alle tenere immagini di un’infanzia semplice e sognante. Open all night, tra il dolce e il malinconico si conclude nello stesso modo di State Trooper, con il verso “Deliver me from nowhere” (“salvami da questo nulla”), indicativo dello stato d’animo dello Springsteen dell’epoca. E si giunge al III capitolo dei ricordi dell’infanzia con My Father’s house, in cui torna la figura del padre ed emerge l’incompiutezza del rapporto di Springsteen col padre Douglas. Il disco si conclude con un capolavoro come Reason to believe, in cui Springsteen cerca una risposta. E ci lascia in uno stato di profonda, a tratti malinconica, ma meravigliosa voglia di continuare a credere.

V Voti

Voto degli utenti: 7,8/10 in media su 38 voti.

C Commenti

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SamJack (ha votato 8 questo disco) alle 15:35 del 29 agosto 2009 ha scritto:

un disco che personalmente apprezzo parecchio.....desolazione, introspezione e disperazione i tratti salienti dell'opera.....

DonJunio (ha votato 9 questo disco) alle 21:20 del 4 settembre 2009 ha scritto:

L'America vista da un grigio parabrezza di un'auto usata, il miglior Springsteen di sempre.

Totalblamblam (ha votato 6 questo disco) alle 13:04 del 5 settembre 2009 ha scritto:

soporifero

troppo omogeneo per me i pezzi si somigliano troppo (come anche in darkness) un 6 di stima, per me l'ultimo Ok resta the river il resto da seppellire senza tanti patemi una sequenza di ciofeche retoriche impressionanti da far impallidire anche elton john

sarah (ha votato 8 questo disco) alle 14:00 del 5 settembre 2009 ha scritto:

Posso anche essere d'accordo con una certa omogeneità di fondo ( che peraltro è riscontrabile in tutti i grandi album acustici, a partire da "pink moon"), ma il paragone con elton john mi sembra proprio campato per aria.

simone coacci (ha votato 9 questo disco) alle 14:20 del 5 settembre 2009 ha scritto:

Forse il lascito più significativo di Springsteen alla musica roots pura. Un’opera straordinaria nella sua scarna opacità lirica e musicale, nel suo umore dolente e cronachistico. Con l’effimero ottimismo contadino della presidenza Carter che si stempera nei presagi pauperistici e isolazionisti dell’avvento reaganiano. La title-track”, con la sua coppia di assassini adolescenti, insieme feroci ed innocenti, sembra la versione sonica e “corto-metrata” de “La Rabbia Giovane” di Terrence Malick, “Atlantic City” è rabbiosa ed esplosiva come una vita a perdere sul tavolo da gioco, “My Father’s House” e “The Mansion On The Hill” commoventi fino alle lacrime con quella melanconica nostalgia di un sogno familiare infranto, “Highway Patrolman” sarà il soggetto alla base del film “Lupo Solitario” di Sean Penn. Uno dei miei dischi preferiti del Boss del Jersey.

SamJack (ha votato 8 questo disco) alle 14:22 del 5 settembre 2009 ha scritto:

...sarah, d'accordo con te sul paragone con e. john.........

sarah (ha votato 8 questo disco) alle 19:01 del 5 settembre 2009 ha scritto:

Diciamo che di retorica in Springsteen se ne può trovare in tanti dischi ( a cominciare da quello con jeans stretti e sedere in evidenza in copertina, per carità visione anche interessante dal mio puntio di vista, ma la musica era scadente), ma in questo credo proprio di no e quoto l'intervento di simone.

thin man (ha votato 10 questo disco) alle 22:34 del 7 settembre 2009 ha scritto:

Grandissima opera, quella in cui Springsteen descrive nel modo più accorato e evocativo possibile l'atmosfera di una America lacerata dalle sue mille contraddizioni. Atlantic City, Johnny 99 e State Trooper su tutte. Purtroppo ogni volta che qualcuno vuole parlare male di Springsteen propone dei paragoni che non c'entrano veramente nulla. Certi accostamenti lasciano sgomenti a volte, tirati fuori per aizzare sommariamente qualcuno. Pensa che per me Nebraska e Darkness sono i dischi migliori di Springsteen, anche la monotonia è pur sempre un qualcosa di soggettivo (certamente meglio un disco "monotono" di questo livello rispetto a ridicoli tentativi pop come Working On A Dream). E non certo tutto lo Springsteen post-Nebraska è da sotterrare solamente perchè quasi tutto non è al livello del periodo precedente.

Totalblamblam (ha votato 6 questo disco) alle 19:10 del 9 settembre 2009 ha scritto:

non c'era nessun intento di agitare gli animi ho solo espresso il mio parere per un disco che mi annoia ma magari se lo riascoltassi chissà (sono secoli che non gira nel lettore anzi no aspettate l'avevo anche ripreso su vinileper una rispolverata e tac immediatamente rivenduto )...apprezzo l'approccio storicista tuo e di simone coacci ma non cambia di molto il mio giudizio per un disco che ricordo avere due tre pezzi belli con il resto che musicalmente si ripete...menzione d'onore per l'unica copertina dei suoi dischi che possa definire bella...il paragone con elton john era solamente sulla sfilza di lavori inutili ( le ciofeche retoriche) che i due hanno pubblicato dagli anni 90 -00 era un esempio così estemporaneo ma non così equino: il boss che cerca di ritornare su certi registri con the ghost of tom joad devils, elton same way con peachtree road the captain and the kid: entrambi vogliono raccontare l'america le sue utopie le sue speranze le mille ma forse anche più contraddizioni (uhmm come fa intellettuale LOL)che due coglioni

sarah (ha votato 8 questo disco) alle 11:40 del 10 settembre 2009 ha scritto:

ok stokerilla, pensavo che parlando di ciofeche intendessi le canzoni di questo ottimo album e non i dischi successivi ( la maggior parte dei queli non piace neanche a me, tolti "ghost of tom joad" e in parte "the rising").

Totalblamblam (ha votato 6 questo disco) alle 16:07 del 10 settembre 2009 ha scritto:

RE:

beh pensavi male leggi bene cosa ho scritto (il resto si sottintende della sua produzione ecc ecc)

: nel rimerito del disco in questione per te è ottimo per don junio il migliore di sempre insomma tante capeze tante opinioni, a me liquefa gli zebedei e voto tutta la vita per the river e/o born to run gli unici buoni di un artista che musicalmente sa fare davvero poco

ozzy(d) (ha votato 7 questo disco) alle 0:17 del 22 settembre 2009 ha scritto:

L'altra faccia, intima e riflessiva, del fiume in piena del disco precedente....ma "the river" e' un'altra cosa.

rockdream (ha votato 10 questo disco) alle 10:25 del 27 novembre 2009 ha scritto:

nebraska è un album introspettivo che mette a nudo l'anima del boss ed il suo amore verso la sua terra, da un punto di vista personale e spesso critico, talvolta combattuto tra sentimenti contrastanti la vita di tutti i giorni.

imprescindibile.

Roberto_Perissinotto (ha votato 9 questo disco) alle 11:07 del 21 marzo 2010 ha scritto:

Semplice ed emozionante. Il Boss all'osso,con picchi altissimi (Highway patrolman su tutte per musica e testo) prima della sbornia di Born In The USA.

NathanAdler77 (ha votato 9 questo disco) alle 18:20 del 16 ottobre 2010 ha scritto:

"Open All Night"

Il grande romanzo americano su un quattro-piste: Bruce al suo apice letterario, in mezzo ai poveracci e reietti dell'ipocrita società reaganiana, con una cruda acustica post-Guthrie di epico, essenziale realismo. "Atlantic City", "Mansion On The Hill", "State Trooper" e "Reason To Believe" monumentali. "...Well, i got a job and tried to put my money away. But i got debts that no honest man can pay so i drew what i had from the Central Trust. And i bought us two tickets on that Coast City bus...Now, baby, everything dies, honey, that's a fact..."

lev (ha votato 8 questo disco) alle 0:28 del 21 ottobre 2010 ha scritto:

non amo particolarmente il boss, ma questo disco merita davvero.

nebraska82 (ha votato 10 questo disco) alle 13:55 del 26 marzo 2011 ha scritto:

il capolavoro di bruce

bart alle 16:02 del 26 marzo 2011 ha scritto:

RE:

A me sembra un pò monocorde.

PetoMan 2.0 evolution (ha votato 10 questo disco) alle 22:13 del 25 maggio 2011 ha scritto:

Toh guarda, non l'avevo commentato, che storia. Bello, anzi, bellissimo. Certo bisogna anche un po' addentrarsi nei testi, però anche sul piano strettamente musicale lo trovo ottimo. Reason to Believe è un capolavoro, poi Atlantic City, Johnny 99, la title track... discone. Insomma è tutto molto strano: non è un disco hard rock, è post '74 e ha pure i testi impegnati. Ma Springsteen per me è un genio, un monumeto. Chi lo confonde e lo paragona a Dylan sbaglia di grosso. Springsteen è dylan, è woody guthrie, è johnny cash. Ma è anche Elvis, anche James Brown. Un eccellente autore, un grande interprete un fenomenale performer. Ce l'ha tutte. Il ragazzo farà strada.

lev (ha votato 8 questo disco) alle 22:29 del 25 maggio 2011 ha scritto:

questo disco è splendido. ma perchè gli ho dato solo 4 stellette? è un capolavoro!

dalvans (ha votato 7 questo disco) alle 15:22 del 23 settembre 2011 ha scritto:

Discreto

Un pò noioso

theboss85, autore, alle 1:45 del 26 settembre 2011 ha scritto:

DALVANS: giusto un romanista poteva scrivere una cosa del genere...

NathanAdler77 (ha votato 9 questo disco) alle 15:32 del 26 settembre 2011 ha scritto:

RE: giusto un romanista poteva scrivere una cosa del genere...

Perché, i romanisti che cosa scrivono di solito? ghghgh

dalvans (ha votato 7 questo disco) alle 11:35 del 26 settembre 2011 ha scritto:

Per theboss85

Sono romanista e sono fiero di esserlo, ovviamente; tu, da come scrivi, ti qualifichi per quello che sei: un laziale frustrato. Cosa avrei scritto di così strano? Il mio é un giudizio come quello degli altri, non mi pare che gli altri commenti su questo disco siano tutti così entusiasti, o no? Stai più sereno, il derby sta per venire...

rael alle 16:03 del 26 settembre 2011 ha scritto:

in effetti avresti intasato anche la mia casella email. per dire cosa? se non hai niente da dire usa l'altra funzione per votare come già ti hanno sollecitato a fare. o vuoi a tutti i costi farti notare? per di più hai gusti musicali limitatissimi, non vai oltre gli anni 60/70. quindi oltre che antipatico, anacronistico sei anche romanista, tutte le sfighe te le porti dietro! scherzo, la cosa peggiore è l'obsoletismo e la tua smania di visibilità. compassione.

dalvans (ha votato 7 questo disco) alle 17:41 del 26 settembre 2011 ha scritto:

Per rael

Anche tu adesso? Ti ho intasato la mail... oh scusa, sai se voglio votare non ti devo mica chiedere il permesso, hai capito? Sto cominciando a scocciarmi di questo atteggiamento da parte vostra e la mia conoscenza musicale é ben più vasta di quanto pensi. Ah... sfigato e antipatico dillo a quelli che conosci, non a me...

theboss85, autore, alle 19:02 del 26 settembre 2011 ha scritto:

preciso: hai definito uno dei 10 album folk più belli, importanti e influenti della storia "un po' noioso", senza argomentare, in modo tipicamente romanista come quando dite di essere "i primi della capitale". d'altronde da un romanista che ci si poteva aspettare?

dalvans (ha votato 7 questo disco) alle 19:09 del 26 settembre 2011 ha scritto:

per theboss85

Ti ricordo che questo é un sito di musica, non di sport e comunque come ogni bravo laziale complessato la butti sul tifo romanista: ora vorrei capire qual é il tuo problema nei miei confronti; sappi che io non devo giustificare i miei voti a nessuno, perché il mio diritto di voto é identico al tuo, che giudichi questo dico straordinario. Io non ti critico per la tua valutazione, mentre tu ti accanisci contro di me solo perché hai visto lo stemma della Roma... rifletti su questo e falla finita.

ROX alle 19:48 del 26 settembre 2011 ha scritto:

e falla finita con la parità di diritti, vuoi votare? va bene, ma al meno argomenta perché è noioso così non si può discutere se stai sulle tue posizioni statiche che vuoi votare e noi non possiamo dire niente... se tutti si lamentano un motivo ci sarà? non credi? forse sbagli modi e atteggiamenti

dalvans (ha votato 7 questo disco) alle 19:56 del 26 settembre 2011 ha scritto:

per Rox

Ma tu sbuchi sempre? Chi ti ha chiamato? Io faccio quello che voglio e non devo dare conto a nessuno, oltretutto modera i toni con me, altrimenti anche io mi incattivisco...

Lezabeth Scott alle 20:34 del 26 settembre 2011 ha scritto:

Raga, peace, V, easy men, easy, state calmi. Dalmans è nuovo, era desideroso di votare, ora imparerà a tenere separati i semplici voti dalle opinioni più o meno articolate. Non incattiviamoci, non tiriamo in ballo il calcio (che noia che barba, che barba che noia), e non costringete l'arbitro, pardon i moderatori, ad intervenire. Questa recensione oltretutto è bellissima. Ma l'avete letta? Davvero complimenti. Fate i bravi, un bacio.

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 21:03 del 26 settembre 2011 ha scritto:

RE:

applausi per Lezabeth! stra-quoto. dalvans, il fatto è che saremmo interessati anche ad approfondire i giudizi secchi (pur legittimi) di chi commenta.

detto questo, il disco: è stata la mia chiave per accedere al "rambo con la fender", senza la quale forse sarei rimasto con il pregiudizio. bellissimo disco e ottima rece, si!

theboss85, autore, alle 0:40 del 27 settembre 2011 ha scritto:

Dalvans, nessun problema, finiamola qui. Mi ha dato solo vedere il simbolo della Riomma anche qui che è un sito di musica e non di sport, accompagnato da un giudizio negativo di uno dei miei dischi preferiti. Non volevo scatenare nessuna querelle.

ROX alle 7:40 del 27 settembre 2011 ha scritto:

io sbuco quando voglio proprio come te Dalvans... leggiti bene la tua risposta e dimmi se non hai qualche problema ad interagire con gli altri... tutto qui, poi sei libero come gli altri anche a dirti quello che ti dà tanto fastidio

Peace

rael alle 10:46 del 27 settembre 2011 ha scritto:

Ti ricordo che questo é un sito di musica

bravo lo hai capito da solo! io sono di roma ma sono della juve e non carico avatar bianconeri proprio perchè sono su un sito musicale e mi rendo conto che possono dar fastidio a qualcuno (è una questione di buon senso che tutti hanno mostrato di avere qui, tranne una persona)! il fatto è che con te ha protestato anche chi il calcio non lo segue, indipercui il problema sei tu e le tue votazioni senza senso. mettiamo in chiaro i punti cardine: tu hai il diritto di votare chiunque e lo puoi fare anche senza argomentare. tutti gli altri però hanno diritto di commentare i tuoi voti, quindi evita le piagnonerie di circostanza.

Suicida alle 22:59 del 29 settembre 2011 ha scritto:

Piccolo inciso: Ma dire "il capolavoro di bruce" è più utile di dire "un pò noioso"? (Non entro nel merito del disco perchè odio springsteen xD)

ozzy(d) (ha votato 7 questo disco) alle 20:43 del 13 ottobre 2011 ha scritto:

"io sono di roma ma sono della juve".....almeno in questo veltroni ha fatto proseliti ghghgh

gionninetynine (ha votato 10 questo disco) alle 8:23 del 31 agosto 2012 ha scritto:

Un commento su youtube:

“I sometimes listen to the Boss’s Nebraska after watching the 10 o clock news. On the news I see people who have been murdered, robberies at banks or stores, some guy being sentenced to life in prison or death, racism, politics, etc. I’ve lived in both big cities and small towns, been poor, hungry, homeless, alone and tempted to do evil to survive, which is why I can relate to this album. This album really helps me cope with all the BS I see out here in the world.”

“Qualche volta ascolto Nebraska dopo aver visto il telegiornale delle 10. Si vedono morti ammazzati, rapine in banche o negozi, gente all'ergastolo o alla pena di morte, razzismo, politica, ecc. Ho vissuto in città grandi e piccole, sono stato povero, affamato, senza casa, solo e tentato di fare il male per sopravvivere, per questo posso riconoscermi in questo disco. Questo disco mi aiuta davvero a far fronte a tutta la merda che vedo nel mondo.”

David (ha votato 5 questo disco) alle 16:43 del primo settembre 2012 ha scritto:

L'unico suo che riesco ad ascoltare ma vale poco, di ben altra fattura sono cantautori come Dylan, Van Morrison, N.Young, etc...

inter1964 (ha votato 9,5 questo disco) alle 17:58 del 29 novembre 2012 ha scritto:

Anche per me il miglior Bruce di sempre.

theboss85, autore, alle 2:53 del 2 dicembre 2012 ha scritto:

è difficile non cogliere la grandezza di questo disco... continuate ad ascoltarvi quell'Illuminato dylan...

theboss85, autore, alle 2:54 del 2 dicembre 2012 ha scritto:

è difficile non cogliere la grandezza di questo disco... continuate ad ascoltarvi quell'Illuminato dylan...

Lezabeth Scott alle 12:05 del 2 dicembre 2012 ha scritto:

Illuminato nel senso che fa parte degli "Illuminati"? Come nel "Codice Da Vinci"? Complottano tutti quanti per oscurare la grandezza del Boss? Anche Storia della Musica è illuminata? Ogni cosa è illuminata? Per citare il titolo di un film che non ho visto...

glamorgan alle 17:59 del 16 febbraio 2014 ha scritto:

grande album, da ascoltare come un libro, seduto in poltrona sorseggiando un buon vino e facendosi trasportare dai pensieri